Il Vischio (Viseum album)

Donare un rametto di questa pianta durante le festività natalizie è un usanza molto diffusa, non è difficile da trovare in un bosco ma si può far crescere anche nel proprio frutteto. Il vischio è una pianta sempreverde che appartiene alla famiglia delle viscaceae, vive allo stato spontaneo in tutte le regioni italiane, ma è maggiormente frequente nei boschi situati intorno ai mille metri di altitudine. Questa pianta è considerata “semiparassita” perché non ha un comportamento totalmente parassitario. Da un lato, infatti svolge da se la fotosintesi clorofilliana, con cui si procura in modo autonomo gli zuccheri per la crescita; dall’altra lato tuttavia rallenta la crescita e la produzione della pianta ospite anche se i danni non risultano apprezzabili.

È possibile coltivare il vischio come qualunque altra pianta, ma i semi non devono essere posti in piena terra perché questo vegetale vive sulle piante ospiti. Gli alberi che permettono un più facile atticchimento sono: meli, peri, biancospini, betulle, pioppi, salici, aceri e cedri. La riproduzione deve essere effettuata in gennaio, quando è più facile reperire le bacche dalle quali verranno prelevati i semi. Usare un paio di guanti perché le bacche sono velenose: il vischio deve il suo nome alla sostanza viscida contenuta nella bacche che sono tossiche per l’uomo ma non per gli uccelli i quali dopo essersene nutriti, diffondono i semi strofinando il becco sui rami e depositandoli in qualche fessura della corteccia. [Credits image: Smithsonian Institute)

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