La coltivazione del narciso

Il narciso è un fiore profumato ed elegante. Conosciuto anche come giunchigliatrombone, fa parte della famiglia delle Amaryllidaceae. Ne esistono oltre 60 specie. Tra i primi a sbocciare in primavera, annuncia l’arrivo della bella stagione. I narcisi vengono coltivati in esterno, sia in piena terra (aiuole, giardini rocciosi), sia in ciotole.

Cura e terreno ideale. I bulbi si piantano in settembre, in un terreno fertile, di medio impasto o sciolto, ben drenato, ma abbastanza fresco. Al momento dell’interramento arricchire con concime complesso ternario. La profondità di interramento dei bulbi cambia secondo le loro dimensioni, da 10 a 20 centimetri. Le distanze tra i bulbi variano invece secondo il tipo di impiego e la frequenza con cui si tolgono dal terreno. Nelle aiuole si possono disporre anche fitti se si tolgono annualmente dal terreno. Nel giardino roccioso si distanziano ponendoli davanti o anche tra piante più grandi, ma in modo che godano sempre di una discreta luminosità. In vaso i bulbi vengono piantati uno vicino all’altro, in autunno, utilizzando un terriccio composto da 1/3 di torba, 1/3 di substrato fertile e 1/3 di sabbia.

La concimazione si effettua con 10/20 grammi per decalitro di terra di concime ternario.

Esposizione e trapianto dei bulbi: ai narcisi si addice la mezzombra, ma sopporta anche il pieno sole. Tutte le specie sono generalmente resistenti. Solo alcune varietà di narciso tazetta possono essere danneggiate dal freddo, per cui è necessario estirpare i bulbi per conservarli al riparo dal gelo. Si ripianteranno in primavera. Annaffiature: se la primavera è povera di piogge, allora è necessario annaffiare frequentemente per permettere il normale ingrossamento dei bulbi. Rinvasatura: quando i bulbi avranno riempito completamente il vaso (il che avviene dopo 3/4 anni) si estirpano, si cambia il terriccio, si sfoltiscono e si ripiantano.

Malattie. Non è esposto a particolari parassiti a meno che non si ecceda con l’acqua: i bulbi temono molto l’eccessiva umidità, e questo può portare all’attacco di agenti fungini. Moderare quindi le annaffiature in base alla stagione e alle esigenze della pianta, ma non esagerare. 

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