Consigli per piante acidofile

terricio_piante_acidofile-300x196 Consigli per piante acidofileLe piante acidofile sono quelle che necessitano di un substrato acido. Le più comuni sono: azalee, rododendri, camelie, ortensie, pieris. Le piante acidofile soffrono motlo spesso di ingiallimento fogliare, che è sintomo di un insufficiente acidità del terreno. Il nome di questa patologia è la clorosi ferrica, e colpisce le piante coltivate in terreni non idonei, che non riescono ad assorbire il ferro, indispensabile per la formazione della clorofilla.

Per prevenire qualunque problema somministrare un prodotto a base di chelato di ferro periodicamente. E’ indispensabile inoltre annaffiare le piante con acqua povera di calcare. L’ideale sarebbe acqua del pozzo. In alternativa acqua piovana, oppure quella domestica lasciata decantare per un giorno nell’innaffiatoio. Non spruzzare acqua sui fiori, per non rovinarli. Mantenere il terreno leggermente umido, è importante non lasciare acqua stagnante. La maggior parte delle piante acidofile predilige posizioni semi ombreggiate. Tollerano il sole diretto solo la mattina presto oppure nel tardo pomeriggio.

Pieris, arbusto sempreverde

Appartiene alla famiglia delle ericacee e comprende 10 specie arbustive o arboree, sempreverdi, coltivate soprattutto per il fogliame, che quando appare ha tinte rossicce o bronzate , per diventare poi verde scuro a maturità, e per la fioritura primaverile. Le pieris si possono coltivare in vaso nella fase giovanile, ma poi vanno piantate in giardino. Vengono vendute anche come piante fiorite da appartamento, ma nelle case si possono tenere solo per poche settimane. In seguito vanno collocate all’aperto, sul balcone o sul terrazzo, in posizione riparata dalla luce solare diretta e piantate in giardino quando sono ben sviluppate.

La piantagione in giardino delle piante giovani nei climi freddi e umidi si effettua sempre in primavera. In caso contrario si può effettuare anche in settembre-ottobre. Il terreno deve essere umido e non calcareo. Queste piante si sviluppano bene in terreni acidi, meglio se sabbiosi: per questo motivo è consigliato utilizzare gli stessi subastri adatti per le azalee e i rododendri. Ogni anno si arricchisce il terreno con terriccio di foglie e torba. In primavera devono essere coltivate in posizioni preferibilmente ombreggiate e riparate dal vento.

pieris-foglie-rosse Pieris, arbusto sempreverde

Pieris dalle foglie rosse

Per quanto riguarda la temperatura, in generale le pieris resistono sino a 10 gradi (pieris japonica e pieris floribunda resistono sino a 20 gradi). Tuttavia a temperature così basse la vegetazione viene di solito danneggiata: la temperatura ottimale è tra i 10 e i 20 gradi centigradi. La rinvasatura si effettua di preferenza in marzo/aprile, utilizzando un terriccio torboso e un vaso superiore di un paio di misure rispetto a quello precedente.
Malattie: se il terreno è troppo calcareo si manifesta la clorosi fogliare. Si cura correggendo il PH con rapporti di torba o zolfo alla dose di 30/40 grammi per metro quadro, oppure trattando con chelato di ferro alla dose di 5-10 grammi per decalitro di acqua.
Le piante in vaso nella bella stagione vanno annaffiate piuttosto frequentemente, anche 2-3 volte alla settimana. Si bagnano meno nel periodo invernale. Le piante in giardino vanno annaffiate in estate una o due volte alla settimana, ogni 15 giorni nella mezza stagione.

La petunia ricadente o surfinia – Consigli

Queste piante sono tra i fiori estivi più diffusi, nonchè regine delle cassette. Le piante basse e un po’ disordinate, producono numerosi fiori campanulati  di un unico colore o bicolore. Sono molte adatte per ciottele evasi ma anche per bordure basse miste. Sono facili e decorative.

Le surfinie sono più fiorifere, vigorose, resistenti ai temporali. Vanno piantate in pieno sole al nord, e a mezz’ombra al sud, ma richiedono un terreno soffice e umido, con regolari concimazioni. Si acquistano già fiorite. Bisogna trapiantarle subito senza rompere il pane di terra. Togliere sempre i fiori appassiti per aumentare la fioritura. Teme la mancanza d’acqua.

Dalle petunie è stata ricavata una vasta gamma di piante ricadenti che provengono da incroci particolari. La sulfinia, con una ricca gamma di colori, ha diverse tonalità di bianco, rosso, blu, e a volte tutti insieme, come super cascate. La surfinia è una pianta abbastanza facile da coltivare, vigorosa, e dalla crescita continua durante tutta l’estate.
La surfinia si sviluppa molto bene in contenitori, purchè siano di buona dimensione, sia in lunghezza ma soprattutto in profondità. Se comprate dei nuovi esemplari, non stipateli tutti in un solo vaso perchè molto in fretta raggiungeranno un volume 4 volte maggiore.

Insieme ai gerani, le sulfinie rappresentano le più adatte piante per balconi e terrazzi estivi fioriti. Per garantire un’ottima fioritura da giugno ai primi freddi di novembre deve essere collocata in posizione pienamente soleggiata. La sulfinia non tollera le zone ombrose, perchè altrimenti fa pochi fiori e molte foglie lunghe. Non sopporta i luoghi molto piovosi e ventosi, che causano un deperimento rapido della pianticella.
E’ una pianta esigente circa il terriccio: deve essere di ottima qualità, soffice, molto fertile e ben drenato, al fine di evitare pericolosi ristagni di acqua, che causano marciumi radicali. Le piante rallentano la crescita e sviluppano fiori di scarsa qualità, e un numero ridotto di fiori nei substrati troppo sciolti e in quelli poveri di elementi nutritivi.
Le innaffiature devono essere regolari e frequenti, anche se non molto abbondanti. Evitare sempre di non distribuire acqua sulle foglie e sui fiori. Per favorire una bella fioritura concimare in modo regolare ogni 7/10 giorni. Sciogliere nell’acqua d’irrigazione un adeguata quantità di concime liquido per piante annuali da fiori o specifico per surfinie.
L’eliminazione regolare delle foglie e dei fiori secchi rende più ordinata la pianta, predisponendola alla fioritura continua. Le surfinie sono piante che generalmente hanno bisogno di poche cure, ma se collocate in ambiente non idoneo possono subire danni per carenze di nutrizione, oppure essere colpite da malattie.
Problemi alla pianta:
Quando le foglie crescono lentamente più chiare del normale significa che c’è carenza di azoto. Rimedi: usare substrati fertili e drenanti, distribuendo anche a livello preventivo a livello di azoto.
La carenza di ferro è assai frequente in terricci poco fertili o vecchi. Con ristagni di acqua le foglie ingialliscono (ma non le venature). Questa malattia è detta clorosi ferrica. La mancanza di ferro può provocare la morte della pianta. Rimedi: distribuire sul terreno prodotti ricchi di ferro in polvere o liquido (solfato di ferro chelato). Non eccedere con l’irrigazione!
Problema acari: questi parassiti attaccano le surfinie nei periodi di clima caldo e secco. Questi animaletti non sono insetti, occorre quindi utilizzare acaricidi specifici (liquidi o spray).

Questa pianta dal momento che cresce molto ha bisogno di essere bagnata spesso in estate, a giorni alterni. In periodi nuvolosi le annaffiature devono essere moderate. Evitare i ristagni perchè è facilmente aggredibile da parassiti fungini. Per evitare di avere dei gambi lunghi e nudi e con fiori appassiti tagliare i rami dei fiori appena stanno sfiorendo, diventerà più bella e compatta.

Verso la fine di luglio è probabile che le piante tendano ad ingiallire: in questo caso tagliare le piante di netto o un terzo oppure la metà della loro lunghezza e sospendere le irrigazioni. Riprenderle pian piano seguendo la crescita dei nuovi germogli. Si tratta di un periodo di riposo di 15 giorni che permetterà però alle piante di fiorire ininterrottamente fino a ottobre.

Il parassita che attacca la surfinia è il ragnetto rosso. Si combatte con un’insetticida specifico.

Deve essere concimata con regolarità soprattutto durante il periodo della fioritura. Esistono concimi specifici per surfinia. In alternativa utilizzare un concime liquido per gerani. Durante la fioritura concimare due volte la settimana a terriccio umido. Se il fogliame tende ad ingiallire sostituire al concime sangue di bue per almeno due/tre interventi.