Le operazioni indispensabili per l’orchidea. Prima di cambiare la collocazione del vaso ha bisogno di alcune cure extra: molti esemplari necessitano di concimazioni durante il periodo di crescita. In tal caso dal mese di ottobre è necessario interrompere la somministrazione di fertilizzante sia liquido, sia granulare, e riprendere dal mese di marzo per continuare fino a settembre. Questa interruzione diventa indispensabile nei confronti delle specie che appartengono al genere paphiopedilum, che in questo periodo mettono getti.
La maggior parte delle orchidee sono piante epifite (posseggono radici aeree). Sono epifite quelle che appartengono al genere odontoglossum – cottley e il cymbidium . Altre specie sono terresti, cioè vivono con le radici affondate nel terreno come quelle diffuse nei climi temperati, ad esempio i generi paphiopedilum. Altre sono sotterranee e sono semi acquatiche.
Le più diffuse e di più facile conservazione sono:
- vanda cattleya
- dendrobium
- cymbidium
Consigli mese per mese
Nel mese di aprile ricordarsi anche di concimare tutte le piante; nutrire ogni 15 giorni le orchidee; prelevare talee dalle succulente e trapiantarle Con l’arrivo della primavera anche queste piante si risvegliano e alla base della pianta cominciano a spuntare nuovi germogli. Aiutiamole con un concimo ricco di azoto. Fate passare ai cymbidium le notti al fresco per favorire la fioritura.
Nel mese di maggio/giugno le orchidee in vaso possono essere spostate all’esterno, prestando però attenzione all’esposizione. I primi ad essere spostati e portati all’aperto sono i vasi di cymbodium, poi con le temperature più miti si possono portare fuori anche la cattleya, oncidium, miltonia, cambria e anche la zygopetalum. Quando è più caldo si sposta la phalaenopsis. Queste meraviglie vanno poste in luoghi asciutti dove non ristagni acqua, e secondo le differenti esigenze di luce. Il cymbodium e la cattleya: vuole luce ma evitare il sole diretto, specialmente nelle ore centrali del giorno. Oncidium e cambria: metterle in ambienti luminosi evitando sempre il sole diretto. La phphiopedilum e la zygopetalum devono stare all’ombra. Irrigare correttamente una o due volte alla settimana, evitando gli eccessi idrici, con acqua a temperatura ambiente, non calcarea, senza cloro. Ottima è quella piovana. Se non disponibile usare quella demineralizzata. Per ottenere fioriture costanti è importante garantire alle piante un periodo di temperatura notturna sui 10 gradi. Le piante possono quindi rimanere all’esterno fino all’autunno.
Curare la phalaenopsis: sono le orchidee più amate per i bellissimi fiori a farfalla, eleganti e durevoli. Tenetele al caldo, davanti ad una finestra luminosa, con una buona umidità. Quando innaffiate, fate attenzione ai ristagni di acqua.
Luglio è il momento giusto per dividere un’orchidea. Approfittare del momento del rinvaso per dividere ed ottenere nuovi esemplari. Una volta ringiovanita, la pianta seguirà a produrre fiori. Rinvasarla quando le foglie si infittiscono senza che vi siano i fiori. In questo modo durerà di più e sarà possibile ottenere nuovi esemplari
Procedimento:
- estrarre la zolla (massa di radici) dal vaso e dividere la pianta in due o più sezioni, ciascuna con delle radici e con relativi steli
- eliminare la terra in eccesso
- collocare uno strato di argilla espansa sul fondo di un piccolo vaso per migliorare il drenaggio e aggiungere un po’ di substrato per piantare, separatamente, ciascuna sezione
- piantare ciascuna sezione e riempire con substrato speciale per orchidee, permeabile e ricco di corteccia
- compattare bene la terra e annaffiare dopo averla piantata.
- collocare in un luogo fresco e senza il sole diretto
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Consigli invernali per le orchidee
Durante il mese di ottobre, che rappresenta il passaggio tra l’autunno e l’inverno, è indispensabile dedicare un po’ di tempo alla cura delle proprie orchidee, per aiutarle a meglio adattarsi al cambio di stagione, di temperatura, di umidità ambientale. Molte orchidee floreali in questo periodo dell’anno non si rinvasano, e si interrompono le operazioni di moltiplicazione. Il periodo migliore è aprile/maggio.
Consiglio: difendere le orchidee dal caldo dei termosifoni. L’aria secca che c’è nelle nostre case, da quando abbiamo acceso ai termosifoni, non giova alla salute delle orchidee. La soluzione è semplice: basta disporre le orchidee in una bacinella riempita di argilla espansa, da tenere costantemente immersa nell’acqua, per evitare che attraverso il foro di scolo dei vasi il terriccio si inumidisca troppo, provocando marciumi.
Il consiglio: mettere un sottovaso capovolto sotto ogni contenitore. Tenerle quindi il più lontano possibile dai termo.
In estate chi possiede un giardino o uno spazio all’aperto dovrebbe – tra primavera ed estate – collocare le piante sotto i rami più bassi di un arbusto o di un albero. In questo modo le orchidee beneficeranno dell’umidità e dell’ombra della pianta.
Chi ha un balcone o un terrazzo deve sistemare le piante nell’angolo più ombreggiato. Le orchidee devono ricevere il sole solo nelle prime ore del mattino (dalle 8 alle 11) e al tramonto. Un’elevata irradiazione solare e scarsa umidità non favoriscono la ripresa della pianta. Se ci sono queste condizioni è meglio tenere le piante in casa, nebulizzandole quotidianamente.
L’ingiallimento delle foglie e la fuoriuscita delle radici dal vaso dipendono in genere da eccessiva innaffiatura, anche con acqua non a temperatura ambiente o ricca di cloro, o da eccessiva umidità ambientale. Perciò le orchidee sono sensibili a condizioni di luce, umidità e temperatura non favorevoli.