Agosto: cosa piantare, quali piante seminare e moltiplicare

L’estate è il periodo in cui è facile ottenere nuove piante, è tempo di talee. Possiamo farlo con l’azalea, la camelia, i pelargoni (gerani), le erbacee. Dividere in più parti le piante più grandi: in questo modo ringiovaniamo la pianta e otterremo più soggetti vigorosi che si possono piantare subito. Per farlo estrarre dal terreno l’intera pianta con tutte le sue radici, liberandola dalla terra e – agendo con i pollici – separare il gruppo di radici in modo da ottenere più piantine piccole complete di radici. La parte centrale, la più vecchia e generalmente più improduttiva, va gettata, mentre le nuove piantine vanno sistemate in terra umida perchè attecchiscano.

Mettere a dimora i bulbi di colchino, croco e narciso. Bisogna diradare i bulbi a fioritura primaverile prima che vadano in vegetazione, ripiantandoli subito ad un’adeguata distanza.
E’ anche il momento di piantare le conifere da mettere a dimora in terreni ben drenati, in quanto temono i ristagni di acqua.
Si rinvasano piante grasse, acidofile (ma solo nelle ore più fresche della giornata), usando vasi leggermente più grandi. Leggi tutto

Il cirmolo (pino cembro)

pino_cembro Il cirmolo (pino cembro)Il pinus cembra è un pino alto generalmente intorno ai 15 metri, anche se qualche esemplare ariva fino a 25 metri. E’ molto diffuso lungo l’arco alpino e particolarmente ricercato per il suo legno.

Dalla corteccia grigiastra e dalla chioma con andamento cilindrico è facilmente riconoscibile per gli aghi riuniti a gruppetti di cinque, una particolarità che distingue il pino cebro da tutti gli altri pini. Questa caratteristica insieme al colore verde scuro intenso rende i suoi rami adatti alle composizioni.

Pino silvestre

pino silvestre

Pianta molto diffusa in europa, Italia e asia. Il Pinus sylvestris ha forma conica, regolare, si sviluppa lentamente, diventando irregolare ed espansa con l’età. La chioma arriva ad un diametro anche di 6-7 metri.

Le foglie sono agriformi, grigio verdi, brevi e attorcigliate, spuntano in coppie. I coni a forma conica color marrone chiare, lunghi circa 5cm, e sono riuniti in racemi terminali. Si formano sugli esemplari di 10 anni. Le infiorescenze maschili compaiono alcuni anni dopo.

La varietà di pino “aurea” è a crescita lenta, che raggiunge altezze limitate. Le foglie sono verde azzurro, e gialle in estate, dorate in inverno.

“Domanda: Vorrei sapere se potrei in qualche modo ricavare delle nuove piantine da rametti di: ortensia, pungitopo e un pino. Quest’ultimo in particolare mi premerebbe molto poterlo ottenere, perché si tratta di un pino secolare altissimo e splendido e vorrei proprio riuscire a farlo “rinascere” a casa mia. Devo purtroppo oltretutto precisare che io vivo in appartamento e dispongo solo di un bel terrazzo esposto a est, nord-est. Sto chiedendo dei miracoli, vero? Grazie davvero comunque se potrete aiutarmi.”

Il pino a seconda delle specie viene utilizzato come singolo esemplare o in piccoli gruppi, per parchi e giardini. I pini possono essere coltivati in vaso, ma in seguito vanno trapiantati in piena terra, in autunno o in primavera. Sembra non sia possibile per il tuo caso. Il metodo più utilizzato è la semina, da effettuarsi in marzo, in una composta da semi. Dopo la germinazione le piantine, non appena possono essere maneggiate, vengono invasate singolarmente. La messa a dimora dopo le necessarie rinvasature viene effettuata dopo 2/3 anni. Solo per le varietà è necessario l’innesto.

Alcuni consigli sul pino. Prevenire e curare problemi del pino

Domanda inviata da Elvira: vivo in sicilia (siracusa) ho un pino piantato in un grosso vaso era bellissimo e verdissimo , un giorno un mio parente l’ha potato da quel giorno le foglie sono diventate gialle e il pino e spoglio cosa faccio? mi risponda per favore ci tengo tanto al pino.

I pini nella fase giovanile possono essere coltivati in vaso, ma in seguito vanno trapiantati in piena terra, in autunno o in primavera, con terreno tendenzialmente acido. La potatura non è particolarmente necessaria, in particolare bisognerebbe sempre lasciare intatta l’apice della pianta. Il tuo pino può essere stato attaccato da qualche parassita, come le larve della “processionaria del pino” (thamatopea pityocompe), una farfalla notturna che rode i germogli provocando anche estese defogliazioni. La lotta contro questi parassiti è obbligatoria per legge. Uno dei metodi più efficaci consiste nello staccare dal tronco delle piante i nidi formati dalle larve (con i guanti!!). Ovviamente i danni sono maggiori per le piante giovani, anche perchè indebolite possono essere attaccate da altri parassiti: gli afidi lanigeri e il cherme, che provocano ingiallimenti e caduta degli aghi e disseccamenti. I danni sono gravi soprattutto nelle piante giovani, in cui si può intervenire con prodotti aficidi. Tra gli altri parassiti dei pini ci sono il blastofago minore, un piccolo coleottero che scava gallerie nel tronco e il ragnetto verde, che provoca la decolorazione e cadute degli aghi. Si combattono entrambi solo su piante giovani, e con insetticidi acaricidi.
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