Abete, consigli sull’abete

Gli abeti vengono coltivati in parchi e giardini. Le specie e le varietà a portamento cespuglioso e arbustivo sono utilizzate nei giardini rocciosi. Nelle zone a clima freddo si mettono a dimora in autunno, mentre nelle altre regioni lo si fa in primavera.

Il terreno deve essere leggermente umido, ben drenato, leggermente acido. La potatura di solito non è necessaria se non per eliminare le biforcazioni all’apice negli esemplari giovani. Assolutamente da evitare la cimatura negli esemplari adulti.

Gli abeti si adattano tanto a esposizioni in pieno sole quanto all’ombra parziale. Sono piante resistenti sia alle alte, sia alle basse temperature. Non sono necessarie annaffiature se non nei periodi di siccità prolungata. La coltivazione è facile

Tipologie di abeti

  • Abies (i veri abeti):
    • Abies alba, abete bianco;
    • Abies nebrodensis, abete dei Nebrodi (per alcuni sottospecie di A. alba);
    • Abies pinsapo, abete di Spagna;
    • Abies marocana, abete del Marocco;
    • Abies numidica, abete algerino;
    • Abies cephalonica, abete greco;
    • Abies borisii-regis, abete bulgaro (per alcuni ibrido tra A. alba e A cephalonica);
    • Abies cilicica, abete del Tauro;
    • Abies nordmanniana, abete di Nordmann, abete del Caucaso;
      • Abies nordmanniana regi-trojani, abete turco;
      • Abies nordmanniana bornmuelleriana (per alcuni sinonimo della precedente sottospecie);
    • Abies procera, abete nobile;
    • Abies concolor, abete del Colorado;
    • Abies grandis, abete di Vancouver;
  • Pseudotsuga (le duglasie o douglasie):
    • Pseudotsuga menziesii, duglasia (o douglasia) comune, abete di Douglas.
  • Picea (i pecci):
    • Picea abies, peccio comune o abete rosso;
    • Picea orientalis, peccio del Caucaso o abete orientale;
    • Picea pungens, (nota soprattutto la var. glauca) peccio del Colorado o abete glauco.

Commento (40)

  • cataldo giovanni| 07/02/2019

    vivo in provincia di bari e abito una villa in giardino con tappeto erboso con un abete che sin dal mese di settembre scorso presenta ingiallimento su alcuni rami. L’anno in corso l’albero ha prodotto le nuove spore e un mese fa l’ho rinforzato col ferro (solfato). A tutt’oggi presenta ancora l’ingiallimento. Chiedo come posso aiutarlo ulteriormente.

  • cataldo giovanni| 05/06/2011

    vivo in provincia di bari e abito una villa in giardino con tappeto erboso con un abete che sin dal mese di settembre scorso presenta ingiallimento su alcuni rami. L’anno in corso l’albero ha prodotto le nuove spore e un mese fa l’ho rinforzato col ferro (solfato). A tutt’oggi presenta ancora l’ingiallimento. Chiedo come posso aiutarlo ulteriormente.

  • gabriella| 08/02/2019

    ho due abeti rossi di circa quarant’anni che da tre mesi hanno cominciato a seccare; quale potrebbe essere la causa? forse la siccita’ della scorsa estate?….grazie

    • andrea| 08/02/2019

      io o un abete del colorado in casa di 40 centimetri,celò da prima di natale e non à perso nessun ago e sta vegetando veramente da dio i germogli nuovi si sono aperti completamente e dai germogli nuovi sta vegetando di nuovo senza inbrunimenti e ammosciamenti ei germogli,in casa vive benissimo ed è verde scurissimo.

  • gabriella| 16/11/2011

    ho due abeti rossi di circa quarant’anni che da tre mesi hanno cominciato a seccare; quale potrebbe essere la causa? forse la siccita’ della scorsa estate?….grazie

    • andrea| 07/02/2016

      io o un abete del colorado in casa di 40 centimetri,celò da prima di natale e non à perso nessun ago e sta vegetando veramente da dio i germogli nuovi si sono aperti completamente e dai germogli nuovi sta vegetando di nuovo senza inbrunimenti e ammosciamenti ei germogli,in casa vive benissimo ed è verde scurissimo.

  • verdeblog| 08/02/2019

    La picea abies o picea excelsa è il comune abete rosso o peccio, quello utilizzato come albero di Natale, è una specie resistente. Le annaffiature sono necessarie solo nei periodi di siccità, durante l’esate, se non piove si può bagnare il terreno lasciando filare una canna nel sottochioma ogni 10 giorni. La causa che comincia a seccarsi potrebbe anche essere il cherme dell’abete: è un afide che attacca principalmente l’abete bianco ma può causare danni anche gli abeti rossi. Si combatte con prodotti aficidi. Anche il ragnetto rosso è particolarmente dannoso, come alcuni funghi che provocano seccumi, con parti più o meno estese delle piante che imbruniscono e muoiono. Eliminare per tempo le parti malate della pianta. La potatura di solito non è necessaria se non per eliminare le biforcazioni dell’apice. Assolutamente da evitare è la cimature sugli esemplari adulti. Se non vi sono afidi, funghi o ragnetto rosso, posso solo pensare agli anni che hanno. Cerca di farli vedere da un vivaista.

    • gabriella| 08/02/2019

      scusa il ritardo nel rispondere: ringrazio per i consigli e mi rivolgero’ senz’altro ad un vivaista in zona.

  • verdeblog| 04/12/2011

    La picea abies o picea excelsa è il comune abete rosso o peccio, quello utilizzato come albero di Natale, è una specie resistente. Le annaffiature sono necessarie solo nei periodi di siccità, durante l’esate, se non piove si può bagnare il terreno lasciando filare una canna nel sottochioma ogni 10 giorni. La causa che comincia a seccarsi potrebbe anche essere il cherme dell’abete: è un afide che attacca principalmente l’abete bianco ma può causare danni anche gli abeti rossi. Si combatte con prodotti aficidi. Anche il ragnetto rosso è particolarmente dannoso, come alcuni funghi che provocano seccumi, con parti più o meno estese delle piante che imbruniscono e muoiono. Eliminare per tempo le parti malate della pianta. La potatura di solito non è necessaria se non per eliminare le biforcazioni dell’apice. Assolutamente da evitare è la cimature sugli esemplari adulti. Se non vi sono afidi, funghi o ragnetto rosso, posso solo pensare agli anni che hanno. Cerca di farli vedere da un vivaista.

    • gabriella| 05/01/2012

      scusa il ritardo nel rispondere: ringrazio per i consigli e mi rivolgero’ senz’altro ad un vivaista in zona.

  • caterina| 13/08/2013

    Ho 1terrazzo a napoli…1anno fa ho comprtato 1abete douglas. E’ alto circa 1me30cm e sta in un vaso rettang di circa 60×50. Cresce ed e’ bello verde ma la base (quasi meta’ alberello) e’ compl secca,spoglia.non capisco le cause e nn so xcome recuperarlo.

  • Luciana| 07/02/2019

    Ecco altre foto. SOS!

    • andrea| 08/02/2019

      io o un abete nano del colorado in casa da molto prima di natale l’abete non a dato segni di deperimento anzi sta crescendo da dio e continua a crescere indisturbato.

  • Luciana| 16/03/2015

    A natale ho comprato un abete che in questi mesi ha fatto dei bellissimi germogli verde chiaro. È sempre stato in casa da natale…da due giorni tutti i germogli nuovi, anche quelli più piccoli, sono diventati marroni, mosci e molli. Quali possono essere le cause?

  • Luciana| 16/03/2015

    Ecco altre foto. SOS!

    • andrea| 07/02/2016

      io o un abete nano del colorado in casa da molto prima di natale l’abete non a dato segni di deperimento anzi sta crescendo da dio e continua a crescere indisturbato.

  • verdeblog| 30/03/2015

    Gli abeti in natura vivono in ambienti freschi e luminosi. I fattori principali che ne determinano il deperimento, a volte molto rapido, quando sono mantenuti in luoghi chiusi, sono l’eccessiva temperatura e l’insufficiente illuminazione. Le manifestazioni più evidenti di un iniziale deperimento sono l’ingiallimento o il disseccamento degli aghi, facendo poi seguito l’abbondante caduta a terra degli aghi stessi: di solito non sono sintomi di origine parassitaria ma ambientale. A volte tali fenomeni riguardano solo alcuni rami dell’abete: in tal caso il recupero dell’albero sono maggiori a quelle che hanno un esteso distacco degli aghi dell’intera chioma. Se non si vuole rischiare di far morire l’albero, l’unico modo è rappresentato dallo spostamento dell’abete all’aperto: al termine del periodo natalizio l’abete va portato all’aperto o in un ambiente luminoso non riscaldato. In gennaio e febbraio anche se è fuori casa non vanno trascurate le irrigazioni sopratutto se l’inverno ha un andamento climatico molto secco: in questo caso bagnare anche la chioma. In marzo/aprile l’abete potrà essere collocato in piena terra, dopo aver eliminato eventuali rami secchi. Se il vaso è grande, è possibile interrare l’albero con il suo contenitore, in attesa di toglierlo nuovamente da terra il Natale successivo e riportarlo in casa. In alternativa lo si svasa e lo si mette a dimora in un ambiente soleggiato.

    • andrea| 07/02/2016

      ecco il mio abete del colorado che o da molto prima di natale in casa frampo siamo in primavera e l’abete sta in ottimissima forma senza disseccamenti o moria dei germogli.

  • alessandro| 13/04/2015

    ho un abete sul balcone di casa, situata in un paesino della provincia di salerno a 350 m. di altezza sul livello del mare. a febbraio ho cambiato il vaso e la terra utilizzando terriccio per acidofile. adesso sto notando piccolissime macchie sugli aghi di parecchi rami. cosa può essere? serve una cura? preciso che l’albero ha luce solare diretta nel solo pomeriggio. Grazie

    • andrea| 09/02/2016

      ecco il risultato di 2 giorni di 1lluminazione artificiale a led si picea pungens varieta nana del colorado e letches.

  • Yggdrasil| 03/11/2015

    Buonasera a tutti! Spero che possiate aiutarmi probabilmente ne sapete più di me..
    Ho un abete rosso e un gelso bianco in giardino, piantate circa 50 anni fa. Nell’ultimo anno hanno iniziato a manifestare questi sintomi:
    il peccio (cresciuto molto vicino a un canale irriguo e che peraltro è stato cimato da un fulmine circa 10 anni fa, ma non ho notato sofferenze particolari), soprattutto ora all’inizio dell’autunno, mostra ingiallimenti e imbrunimenti di alcuni getti dell’anno, alcune galle da cherme(poche), e resinazione alla base del fusto; mentre il gelso nell’ultima primavera ha fogliato con molta fatica, la chioma è rarefatta e di un verde poco vivido, inoltre la base del fusto si mostra “contratta”, come se le fibre all’interno siano compresse(non so se sia portato dall’età e dal peso).
    Il prato su cui sono cresciute le due piante (vicine circa 10m quindi probabilmente le radici sono in contatto o quasi) è da sempre interessato da funghi commestibili che crescono a gruppi e sembrano del genere armillaria (di questo però non ne sono per nulla sicura).
    E’ possibile che patiscano un marciume radicale, quando non hanno mai manifestato sofferenze se non in quest ultimo anno? Sarebbe possibile arginare il fenomeno con solfato di ferro o permanganato, o sarebbe inutile? Queste due piante sono molto maestose, non hanno mai mostrato sofferenza se non quest anno, mi dispiace vederle deperire.
    Vi ringrazio in anticipo! Lisa

  • andrea| 10/02/2016

    ecco le altre foto

  • andrea| 14/02/2016

    ecco il mio abete in appartamento da da una vita come si presenta rigoglioso.

  • andrea| 08/02/2019

    ecco sembra proprio in ottima forma per essere una pianta delle regioni artiche dell alaska e che vive in appartamento al chiuso.

  • andrea| 17/02/2016

    scusate mi sono confuso con l’abete del colorado,e una picea glauca dellìa laska,guardate come sta crescendo in appartamento senza la minima sofferenza della pianta si è adattata alla grande a vifere al chiuso.

  • andrea| 17/02/2016

    ecco sembra proprio in ottima forma per essere una pianta delle regioni artiche dell alaska e che vive in appartamento al chiuso.

  • andrea| 17/02/2016

    occolo visto meglio.

  • Edo| 08/02/2019

    Salve
    ho un abete normandiano con la punta tutta spoglia, cosa posso fare?

  • Edo| 06/02/2018

    Salve
    ho un abete normandiano con la punta tutta spoglia, cosa posso fare?

  • caterina| 08/02/2019

    Ho 1terrazzo a napoli…1anno fa ho comprtato 1abete douglas. E’ alto circa 1me30cm e sta in un vaso rettang di circa 60×50. Cresce ed e’ bello verde ma la base (quasi meta’ alberello) e’ compl secca,spoglia.non capisco le cause e nn so xcome recuperarlo.

  • Luciana| 08/02/2019

    A natale ho comprato un abete che in questi mesi ha fatto dei bellissimi germogli verde chiaro. È sempre stato in casa da natale…da due giorni tutti i germogli nuovi, anche quelli più piccoli, sono diventati marroni, mosci e molli. Quali possono essere le cause?

  • verdeblog| 08/02/2019

    Gli abeti in natura vivono in ambienti freschi e luminosi. I fattori principali che ne determinano il deperimento, a volte molto rapido, quando sono mantenuti in luoghi chiusi, sono l’eccessiva temperatura e l’insufficiente illuminazione. Le manifestazioni più evidenti di un iniziale deperimento sono l’ingiallimento o il disseccamento degli aghi, facendo poi seguito l’abbondante caduta a terra degli aghi stessi: di solito non sono sintomi di origine parassitaria ma ambientale. A volte tali fenomeni riguardano solo alcuni rami dell’abete: in tal caso il recupero dell’albero sono maggiori a quelle che hanno un esteso distacco degli aghi dell’intera chioma. Se non si vuole rischiare di far morire l’albero, l’unico modo è rappresentato dallo spostamento dell’abete all’aperto: al termine del periodo natalizio l’abete va portato all’aperto o in un ambiente luminoso non riscaldato. In gennaio e febbraio anche se è fuori casa non vanno trascurate le irrigazioni sopratutto se l’inverno ha un andamento climatico molto secco: in questo caso bagnare anche la chioma. In marzo/aprile l’abete potrà essere collocato in piena terra, dopo aver eliminato eventuali rami secchi. Se il vaso è grande, è possibile interrare l’albero con il suo contenitore, in attesa di toglierlo nuovamente da terra il Natale successivo e riportarlo in casa. In alternativa lo si svasa e lo si mette a dimora in un ambiente soleggiato.

    • andrea| 08/02/2019

      ecco il mio abete del colorado che o da molto prima di natale in casa frampo siamo in primavera e l’abete sta in ottimissima forma senza disseccamenti o moria dei germogli.

  • alessandro| 08/02/2019

    ho un abete sul balcone di casa, situata in un paesino della provincia di salerno a 350 m. di altezza sul livello del mare. a febbraio ho cambiato il vaso e la terra utilizzando terriccio per acidofile. adesso sto notando piccolissime macchie sugli aghi di parecchi rami. cosa può essere? serve una cura? preciso che l’albero ha luce solare diretta nel solo pomeriggio. Grazie

    • andrea| 08/02/2019

      ecco il risultato di 2 giorni di 1lluminazione artificiale a led si picea pungens varieta nana del colorado e letches.

  • andrea| 08/02/2019

    ecco le altre foto

  • andrea| 08/02/2019

    ecco il mio abete in appartamento da da una vita come si presenta rigoglioso.

  • andrea| 08/02/2019

    scusate mi sono confuso con l’abete del colorado,e una picea glauca dellìa laska,guardate come sta crescendo in appartamento senza la minima sofferenza della pianta si è adattata alla grande a vifere al chiuso.

  • andrea| 08/02/2019

    occolo visto meglio.

  • Yggdrasil| 08/02/2019

    Buonasera a tutti! Spero che possiate aiutarmi probabilmente ne sapete più di me..
    Ho un abete rosso e un gelso bianco in giardino, piantate circa 50 anni fa. Nell’ultimo anno hanno iniziato a manifestare questi sintomi:
    il peccio (cresciuto molto vicino a un canale irriguo e che peraltro è stato cimato da un fulmine circa 10 anni fa, ma non ho notato sofferenze particolari), soprattutto ora all’inizio dell’autunno, mostra ingiallimenti e imbrunimenti di alcuni getti dell’anno, alcune galle da cherme(poche), e resinazione alla base del fusto; mentre il gelso nell’ultima primavera ha fogliato con molta fatica, la chioma è rarefatta e di un verde poco vivido, inoltre la base del fusto si mostra “contratta”, come se le fibre all’interno siano compresse(non so se sia portato dall’età e dal peso).
    Il prato su cui sono cresciute le due piante (vicine circa 10m quindi probabilmente le radici sono in contatto o quasi) è da sempre interessato da funghi commestibili che crescono a gruppi e sembrano del genere armillaria (di questo però non ne sono per nulla sicura).
    E’ possibile che patiscano un marciume radicale, quando non hanno mai manifestato sofferenze se non in quest ultimo anno? Sarebbe possibile arginare il fenomeno con solfato di ferro o permanganato, o sarebbe inutile? Queste due piante sono molto maestose, non hanno mai mostrato sofferenza se non quest anno, mi dispiace vederle deperire.
    Vi ringrazio in anticipo! Lisa

  • Lascia una risposta

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    I tuoi dati vengono trattati nel rispetto della privacy: inviando un commento dichiari di avere piu' di 16 anni e di accettare la privacy policy vigente

    Ricevi un avviso se ci sono nuovi commenti. Oppure ricevi avviso anche senza commentare.

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.