Clerodendro ibrido

Presentazione: il clerodendro ibrido è una pianta legnosa rampicante. Cresce bene contro un muro o intorno ad una finestra dove possa ricevere un’illuminazione solare indiretta. E’ ideale per serre o ingressi. Ben illuminata, è resistente con una crescita facile. Sono necessarie regolari potature per mantenere la pianta di dimensioni ragionevoli. In primavera e in estate sulle piante giovani compaiono fiori formati da calici rosa, circondati da petali rosa scuro: questi cadono rapidamente lasciando solamente i calici ad ornare la pianta.

Consigli: tutte le varietà  di questa pianta in inverno necessitano di una temperatura minima di 16 gradi, e di almeno 21 gradi per una crescita ottimale. Mantenere il terriccio umido durante il periodo della crescita, e innaffiare quanto basta nel periodo di riposo per evitare che il fogliame appassisca. Se lo spazio a disposizione dove viene coltivato il clerodendro è tanto, crescete nuove piante partendo dalle talee, potandole e piantandole ogni 3-4 anni. Per avere migliori risultati piantare tre talee per ogni vaso. Concimare ogni due settimane con un fertilizzante specifico per piante da interni, diluito a metà  della concentrazione indicata nelle istruzioni del fertilizzante. Rinvasare ogni primavera prima che ricominci la crescita utilizzando un terriccio di buona qualità . I fiori compaiono sui rami nuovi e per garantire questa fioritura anno dopo anno è importante potare correttamente la pianta. Dopo la fioritura i germogli devono essere potati per un terzo o anche metà  dell’altezza, e bisogna eliminare completamente quelli che si sono sviluppati in maniera disordinata. I problemi di questo ibrido sono dati principalmente dalla mosca bianca, che va debellata con un insetticida.

Commento (6)

  • verdeblog| 04/08/2008

    Clorodendrum: per le specie resistenti si ricorre in autunno o in primavera alla divisione dei palloni radicati, che si formano alla base della pianta o si prelevano a fine estate talee semilegnose (rametti dell’anno più una porzione del ramo portante), lunghe una quindicina di centimetri, mettendole a radicare in un subastro a base di torba e sabbia, in parti uguali, in luoghi protetti ma non riscaldati. A radicazione avvenuta si invasa singolarmente. La messa a dimora avviene dopo uno o due anni. Per le specie delicate la talea semilegnosa lunga una decina di centimetri: vanno prelevate in primavera utilizzando lo stesso subastro, e mantenendo una temperatura intorno ai 20 gradi. Dopo la radicazione si invasa singolarmente.

  • paola| 26/09/2010

    ho fatto germogliare semi di clorodendro rampicante . Come far soppravvivere le piantine ? supereranno l’inverno?

    • verdeblog| 16/10/2010

      Le specie rampicanti sono generalmente delicate e nelle zone a inverno freddo devono essere coltivate in serra, in ambiente protetto, in vasi di 15-20 cm. La temperatura deve essere di 13 gradi. In autunno si tengono le piante appena umide. In primavera/estate si annaffiano abbondantemente e si devono aerare quando la temperatura supera i 18 gradi. Nelle giornate calde devono essere leggermente ombreggiate. In estate possono essere tenute all’aperto.

  • paola| 07/02/2019

    ho fatto germogliare semi di clorodendro rampicante . Come far soppravvivere le piantine ? supereranno l’inverno?

    • verdeblog| 07/02/2019

      Le specie rampicanti sono generalmente delicate e nelle zone a inverno freddo devono essere coltivate in serra, in ambiente protetto, in vasi di 15-20 cm. La temperatura deve essere di 13 gradi. In autunno si tengono le piante appena umide. In primavera/estate si annaffiano abbondantemente e si devono aerare quando la temperatura supera i 18 gradi. Nelle giornate calde devono essere leggermente ombreggiate. In estate possono essere tenute all’aperto.

  • verdeblog| 07/02/2019

    Clorodendrum: per le specie resistenti si ricorre in autunno o in primavera alla divisione dei palloni radicati, che si formano alla base della pianta o si prelevano a fine estate talee semilegnose (rametti dell’anno più una porzione del ramo portante), lunghe una quindicina di centimetri, mettendole a radicare in un subastro a base di torba e sabbia, in parti uguali, in luoghi protetti ma non riscaldati. A radicazione avvenuta si invasa singolarmente. La messa a dimora avviene dopo uno o due anni. Per le specie delicate la talea semilegnosa lunga una decina di centimetri: vanno prelevate in primavera utilizzando lo stesso subastro, e mantenendo una temperatura intorno ai 20 gradi. Dopo la radicazione si invasa singolarmente.

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