Consigli per il prato in tutte le stagioni

Marzo/aprile, il primo taglio.
Il mese di aprile è considerato un mese di fondamentale importanza per la gestione del prato. Il primo taglio si effettua appena si è certi che le essenze foraggine hanno ripreso a crescere. E’ molto importante e serve a:

  • eliminare i tessuti morti e invecchiati
  • riportare in superficie il nuovo fronte di taglio
  • restituire un aspetto giovane e vitale al prato
  • promuovere una crescita vigorosa

La rasatura in questo periodo dell’anno è un’operazione delicata perchè deve essere bassa senza rovinare il suolo. E dove il terreno si fosse seccato va effettuata la risemina. E’ importante regolare l’altezza giusta del taglio: riproporre la stessa altezza dell’ultimo intervento sarebbe un errore (quello autunnale). L’altezza del taglio dovrà essere inferiore, prestando attenzione a non “arare” il terreno. Se il fondo è disuguale l’altezza di taglio consigliata valida per la maggior parte dei prati va da 2,5cm ad un massimo di 3cm.

Prima di effettuare il taglio, dopo mesi di fermo, accertarsi che le lame siano ancora efficienti e l’inclinazione sia parallela al piano di lavoro e non inclinata. Il primo taglio deve essere fatto in giornate di bel tempo, non umido o piovoso bensì soleggiato e ben arieggiato, così le superfici di taglio si possano seccare subito, ostacolando la diffusione di malattie fungine.

Dopo il taglio è necessario ripassare il prato con un rastrello a mano a denti fitti. Questa operazione va effettuata subito dopo il taglio e rifinita a qualche ora di distanza quando i detriti essiccati cambiano colore ed è facile riconoscerli. A questo punto si può valutare la quantità di feltro e di muschio presenti preparandoci, se necessario, alla rimozione annuale.

La cura del prato in estate
Luglio è un momento delicato per il prato, che va annaffiato lentamente la sera. In agosto è importante che il prato non rimanga mai all’asciutto: per questo è bene prevedere delle abbondanti irrigazioni serali. Piuttosto che annaffiare spesso, è meglio distribuire tanta acqua a intervalli più lunghi e comunque nelle ore serali. In questo modo l’acqua avrà tutta la notte per poter scendere in profondità nel terreno, mantenendo così le condizioni ideali di crescita dell’erba ed evitando sprechi dovuti all’evaporazione. Come regola generale si prevede da 3 a 5 litri di acqua al metro quadrato.
Il calore estivo a volte può far perdere il tipico colore verde acceso del prato, facendogli assumere un colore giallastro. Si può intervenire utilizzando dei prodotti rinverdenti a base di ferro e azoto da distribuire sul terreno secondo le modalità consigliate dal produttore.
In questo periodo il prato va tagliato con maggior frequenza, scegliendo un momento non troppo caldo della giornata (al mattino oppure la sera, ed evitando le giornate umide o comunque quando l’erba appare bagnata).

Consigli per il prato in autunno
Le temperature di ottobre permettono la ripresa della crescita del prato, che deve essere ancora curato. Si deve tagliare, nutrire e preparare il terreno per eventuali risemine nei punti più rovinati. Le infestanti sono sempre presenti e vanno tenute sotto controllo. Le temperature non sono ancora fredde, e le precipitazioni diffuse garantiscono un buon livello di umidità. La situazione meteo è ottima paragonabile alla primavera, e favorisce l’attività vegetativa del prato e non solo. In pochi casi la velocità di crescita dell’erba ci sorprende e ci costringe a tagli non programmati. Il taglio è però necessario, e lasciare crescere l’erba oltremisura è un errore. Richiederà più passaggi del tagliaerba, magari a due altezze diverse, e il volume di materiale da asportare sarà davvero importante: meglio evitare e intervenire subito.

In ottobre è anche tempo di effettuare l’ultima distribuzione di fertilizzante: si deve nutrire e sostenere l’erba senza provocare un “ringiovamento” prima del freddo. Bisogna scegliere un prodotto a lento rilascio, con un tenore di azoto non eccessivo, e con un titolo di fosforo e potassio in proporzione. Lo scopo è portare il prato nelle migliori condizioni nutrizionali, per affrontare il freddo dell’inverno, promuovendo la formazione di tessuti maturi, ricchi di sostanza strutturale e di riserva, con un modesto tenore di acqua, che rischia di gelare e di rovinare il prato.

A fine estate, complici il caldo e il calpestio, l’erba è meno bella e in certi punti è rovinata. La tentazione è quella di non fare più niente, abbandonarlo fino alla prossima primavera, ma è sbagliato: se il prato viene trascurato ora non potrà riprendere a vegetare bene in seguito. Oltre alle cure manuali fino alla fine di ottobre, ci possono essere d’aiuto diversi prodotti (ex: quelli della Bayer Garden).

Lavori necessari: liberare il terreno dal feltro (operazione sempre necessaria in primavera) e arieggiamento del terreno. Da far con uno strumento manuale o a motore, passato e ripassato, si eliminano una buona parte del feltro che si forma sul prato. Il feltro – formato dai tessuti morti delle piante e dai piccoli residui di taglio che sfuggono alla raccolta – è un processo naturale, ma nei prati soggetti a frequenti tagli raggiunge spessori così elevati anche di 1 cm, da limitare l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive. L’azione di arieggiamento non incide sul terreno, rischiando di rovinare gli apparati radicali, ma solo sul feltro così da spezzare la trama. Il materiale sollevato non deve rimanere sul prato, ma va raccolto con un rastrello a raggiera a denti, più efficace nella raccolta di materiale deve essere più incisa là dove si sono verificati attacchi di malattie funginee. Chi non ha fatto l’arieggiamento in primavera, lo può fare in questo periodo. Per altri consigli sulla trasemina e sulla semina del prato guardare l’apposita sezione prato.

Commento (6)

  • Luciana| 09/06/2014

    Buongiorno. Qualcuno mi sa dire cos’è e come si toglie un’erba infestante formata da un filo giallo che si attorciglia attorno a rami e foglie??? Ho cercato di toglierla ma aderisce proprio ai rami delle piante ….. Grazie. Luciana.

    • verdeblog| 09/06/2014

      Da quello che ho capito si tratta del ramosissum, una specie crittogama che non produce fiori. La sua riproduzione si basa esclusivamente sull’emissione di spore nei mesi di marzo/aprile, da parte dei fusti fertili di colore giallo/bruno prodotti in primavera. Successivamente la pianta crea fusti sterili di colore verde, per la presenza di clorofilla. La moltiplicazione invece può avvenire con porzioni di radice: spesso nel tentativo di eliminare la pianta con l’estirpazione si spezza la radice rizomatosa in più parti, da cui si riproducono nuove piante che invadono. Risulta difficile da eliminare, è possibile tuttavia utilizzare prodotti chimici a base di 2,4D reperibile in diversi forumlati commerciali, da utilizzare secondo le dosi riportate in etichetta, con trattamento localizzato sulle infestanti: conviene utilizzare un pennello senza sgocciolare troppo. Il periodo migliore per seguire il trattamento è la primavera fino all’inizio dell’estate. Si deve tenere conto che i diserbanti inquinano l’ambiente e sono velenosi, bisogna quindi regolarsi in modo da utilizzarne il meno possibile.

  • Voglio un bel prato| 07/02/2019

    Ciao, mi sai consigliare qualche prodotto rinverdente come quelli che citi nell’articolo? La calura di agosto si è fatta già sentire :)

  • Voglio un bel prato| 02/08/2014

    Ciao, mi sai consigliare qualche prodotto rinverdente come quelli che citi nell’articolo? La calura di agosto si è fatta già sentire :)

  • Luciana| 07/02/2019

    Buongiorno. Qualcuno mi sa dire cos’è e come si toglie un’erba infestante formata da un filo giallo che si attorciglia attorno a rami e foglie??? Ho cercato di toglierla ma aderisce proprio ai rami delle piante ….. Grazie. Luciana.

    • verdeblog| 07/02/2019

      Da quello che ho capito si tratta del ramosissum, una specie crittogama che non produce fiori. La sua riproduzione si basa esclusivamente sull’emissione di spore nei mesi di marzo/aprile, da parte dei fusti fertili di colore giallo/bruno prodotti in primavera. Successivamente la pianta crea fusti sterili di colore verde, per la presenza di clorofilla. La moltiplicazione invece può avvenire con porzioni di radice: spesso nel tentativo di eliminare la pianta con l’estirpazione si spezza la radice rizomatosa in più parti, da cui si riproducono nuove piante che invadono. Risulta difficile da eliminare, è possibile tuttavia utilizzare prodotti chimici a base di 2,4D reperibile in diversi forumlati commerciali, da utilizzare secondo le dosi riportate in etichetta, con trattamento localizzato sulle infestanti: conviene utilizzare un pennello senza sgocciolare troppo. Il periodo migliore per seguire il trattamento è la primavera fino all’inizio dell’estate. Si deve tenere conto che i diserbanti inquinano l’ambiente e sono velenosi, bisogna quindi regolarsi in modo da utilizzarne il meno possibile.

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