Primavera, consigli per le petunie e per le camelie

Marzo è il momento migliore per seminare le petunie, per vederle fiorire da maggio fino alla fine dell’estate, formando cascate di corolle viola e fucsia. Come fare: prendere un contenitore basso e largo (ideale è un semenzaio). Bisogna riempirlo di un terriccio specifico per la semina, e inumidirlo in modo uniforme.Distribuire i semi delle petunie e con le mani premere bene. Versare sopra uno strato sottile di sabbia fine. Collocare il semenzaio in una veranda oppure in una stanza luminosa, con una temperatura di circa 16 gradi. Dopo un mese circa nasceranno piccole piantine che poi si devono trasferire ciascuna in un vasetto. A maggio si possono trapiantare nel loro vaso definitivo più grande.

In questo periodo bagnare spesso la camelia, proprio ora che sta per fiorire. Non bisogna dimenticare di bagnarla e di fare in modo che il terriccio sia sempre un po’ umido. Affinchè questa pianta fiorisca copiosamente bisogna metterla nelle condizioni ideali senza mai far soffrire la sete. Ricordarsi che la collocazione ideale è su un balcone o su un terrazzo esposto al nord, e al riparo da piogge, che danneggerebbero le corolle. Le camelie che sono già sbocciate: bisogna bagnarle spesso e fare in modo che il terriccio sia sempre un po’ umido. La camelia, oltre ad avere il pregio di non perdere mai le foglie, ha una buona longevità, resiste bene alle malattie e ha la capacità di sopportare molto bene le potature. Però l’arrivo dei fiori richiede sempre un grande sforzo, perciò in marzo/aprile non bisogna dimenticarsi di annaffiare. Ricordarsi inoltre che la sua collocazione ideale è su un balcone o su un terrazzo esposto a nord, perchè le camelie amano posizioni poco soleggiate e possibilmente al riparo dalla pioggia. Terminata la fioritura si può rinvasare la pianta in un contenitore di diametro più grande. Terminata la fioritura verso la fine di aprile rinvasare la pianta in un contenitore del diametro leggermente più ampio. Il terriccio da usare dovrà essere specifico per acidofile: è un terriccio fatto su misura per le piante che amano il terreno acido. Concimare poi nell’autunno prossimo con un prodotto specifico per piante acidofile.

Aprile è il momento per prendersi cura delle camelia, quando finisce la fioritura. Sono in fiore proprio nel mese di aprile: terminata la fioritura, verso la fine del mese, bisogna rinvasare la pianta in un contenitore un po’ più grande di quello precedente. Il terriccio da utilizzare per questa operazione dovrà essere specifico per acidofile. L’autunno successivo bisognerà concimare con un prodotto sempre specifico per acidofile. Fra i pregi della camelia, oltre a non perdere mai le foglie, c’è la sua longevità, la resistenza alle malattie e la capacità di sopportare molto bene le potature. Una raccomandazione sopratutto se si abita in città: pulire ogni tanto le sue belle foglie con un panno umido.

Commento (4)

  • Tina| 23/03/2013

    gentile Adelina,
    sono appassionata di giardini, ho diversi pezzi di giardino non collegati tra loro nei dintorni di casa mia, una palazzina ricavata in un cantone antico di un vecchio paesino di campagna. Purtroppo, per ragioni di lavoro, non riesco a star molto dietro le varie necessità colturali. Nel tempo ho cercato di collocare piante che sappiano sopravvivere nonostante le nostre cure poco continuative. Ho una camelia che fu piantata dalla nonna di mio marito, credo abbia circa 50anni. Leggo qui il consiglio di bagnarla molto MA noi abitiamo in Piemonte e la temperatura è ancora molto varia, ancora va sotto o vicino allo zero diversi gg alla settimana. se bagno troppo, non si ghiaccerà l’acqua attorno alle radici?
    la nostra camelia ha ormai l’aspetto di un arbusto, alto 4-5 mt, con produzione di molti fiori ma continua ad essere presente macchie chiare sulle foglie e petali rovinati.
    cosa mi consiglia?
    saluti, Tina

    • verdeblog| 05/04/2013

      La camelia come sai ama il freddo poichè fa mantenere i suoi fiori perfetti. Tuttavia non è una pianta facile da coltivare, se è fuori dal suo habitat naturale (fresco e umido). Tollera anche le gelate, sempre che non siano persistenti. Gli esemplari più giovani sono quelli che hanno bisogno di più protezione. Il gelo fa sì che i loro getti si brucino e muoiano prima di aprirsi. Se la tua camelia ha macchie bianche può esserci il parassita cocciniglia: devi esaminare la pagina delle foglie, che è il suo luogo prediletto, e togliere le cocciniglie ad una ad un con un cotone imbevuto di alcool metilico, oppure vaporizzare con un insetticida sistemico. Invece quando le foglie ingialliscono è clorosi ferrica, che si verifica soprattutto nelle specie acidofile, quando la pianta non dispone di ferro a sufficienza nella terra. Può presentare ingiallimenti dei getti delle foglie giovani, ma si può anche presentare se c’è ferro sufficiente ma la pianta non può assorbirlo a causa del PH inadatto del substrato. La soluzione è fornire compo hortrilon con l’acqua dell’innaffiatura.
      Annaffiature: moderate in inverno affinchè le radici non gelino, ma vi sono molti modi per proteggerla: aggiungere più terra (in questo modo si mantengono protette le radici dal freddo e dalle basse temperature, soprattutto se si utilizza un substrato ricco di sostanze organiche che quando si scompongono rilasciano calore), oppure coprire con corteccia di pino: nei vivai e centri di giardinaggio troverai materiale interessante. La corteccia di pino ha il vantaggio di lasciare passare l’acqua, di proteggere la pianta dalle infestanti oltre ad evitare putrefazioni alla base. In bocca al lupo per il tuo arbusto della nonna, averlo da 50 anni significa essere bravi!

  • Tina| 07/02/2019

    gentile Adelina,
    sono appassionata di giardini, ho diversi pezzi di giardino non collegati tra loro nei dintorni di casa mia, una palazzina ricavata in un cantone antico di un vecchio paesino di campagna. Purtroppo, per ragioni di lavoro, non riesco a star molto dietro le varie necessità colturali. Nel tempo ho cercato di collocare piante che sappiano sopravvivere nonostante le nostre cure poco continuative. Ho una camelia che fu piantata dalla nonna di mio marito, credo abbia circa 50anni. Leggo qui il consiglio di bagnarla molto MA noi abitiamo in Piemonte e la temperatura è ancora molto varia, ancora va sotto o vicino allo zero diversi gg alla settimana. se bagno troppo, non si ghiaccerà l’acqua attorno alle radici?
    la nostra camelia ha ormai l’aspetto di un arbusto, alto 4-5 mt, con produzione di molti fiori ma continua ad essere presente macchie chiare sulle foglie e petali rovinati.
    cosa mi consiglia?
    saluti, Tina

    • verdeblog| 07/02/2019

      La camelia come sai ama il freddo poichè fa mantenere i suoi fiori perfetti. Tuttavia non è una pianta facile da coltivare, se è fuori dal suo habitat naturale (fresco e umido). Tollera anche le gelate, sempre che non siano persistenti. Gli esemplari più giovani sono quelli che hanno bisogno di più protezione. Il gelo fa sì che i loro getti si brucino e muoiano prima di aprirsi. Se la tua camelia ha macchie bianche può esserci il parassita cocciniglia: devi esaminare la pagina delle foglie, che è il suo luogo prediletto, e togliere le cocciniglie ad una ad un con un cotone imbevuto di alcool metilico, oppure vaporizzare con un insetticida sistemico. Invece quando le foglie ingialliscono è clorosi ferrica, che si verifica soprattutto nelle specie acidofile, quando la pianta non dispone di ferro a sufficienza nella terra. Può presentare ingiallimenti dei getti delle foglie giovani, ma si può anche presentare se c’è ferro sufficiente ma la pianta non può assorbirlo a causa del PH inadatto del substrato. La soluzione è fornire compo hortrilon con l’acqua dell’innaffiatura.
      Annaffiature: moderate in inverno affinchè le radici non gelino, ma vi sono molti modi per proteggerla: aggiungere più terra (in questo modo si mantengono protette le radici dal freddo e dalle basse temperature, soprattutto se si utilizza un substrato ricco di sostanze organiche che quando si scompongono rilasciano calore), oppure coprire con corteccia di pino: nei vivai e centri di giardinaggio troverai materiale interessante. La corteccia di pino ha il vantaggio di lasciare passare l’acqua, di proteggere la pianta dalle infestanti oltre ad evitare putrefazioni alla base. In bocca al lupo per il tuo arbusto della nonna, averlo da 50 anni significa essere bravi!

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