L’umidità è importante per le piante in casa

Spesso nel periodo estivo e nel periodo invernale (quando i termosifoni sono accesi) l’umidità dell’aria può scendere al di sotto dei valori tollerati dalla maggioranza delle piante (tasso di umidità del 5%). Negli ambienti normalmente riscaldati l’umidità non supera generalmente il 30%, mentre le piante di casa, generalmente provenienti da paesi tropicali, vivono bene con l’umidità relativa compresa tra il 60% e il 90%. Ci si accorge subito quando l’umidità è insufficiente perchè le punte delle foglie tendono a seccare.

Come fare? Per ovviare il problema si vaporizzano frequentemente le foglie usando acqua a temperatura ambiente, non calcarea (va benissimo quella che si usa per il ferro da stiro). L’acqua del rubinetto può danneggiare le piante, soprattutto se di tipo acidofilo. Il calcare infatti abbassa poco alla volta l’acidità del terreno fino a renderlo inutilizzabile da quelle piante come azalee, felci, gardenie, ortensie che invece richiedono un’acidità superiore al normale per assorbire le sostanze nutritive. Riepilogano possiamo aiutare le piante:

  • vaporizzando o spruzzando al mattino lo foglie con l’acqua
  • appoggiando i vasi su ghiaia o argilla espansa, collocata in sottovasi ampi e bagnati abbondantemente
  • nel periodo invernale collocare le apposite vaschette con acqua sui termosifoni per aumentare l’umidità dell’aria

La felce, regina del verde in casa

Le pteridophyta sono piante antichissime, che possiamo coltivare in casa. Hanno bisogno di poca terra, poca luce e tanta umidità. Sono piante di straordinaria bellezza. L’unico accorgimento, prima dell’acquisto, è di verificare se in casa abbiamo un ambiente sufficientemente umido per accoglierle, come ad esempio il bagno. In inverno la loro collocazione ideale è in una camera non riscaldata.

Il terreno in cui far crescere la felce deve essere più simile a quello in natura nei boschi: si può mescolare del terriccio universale o della sabbia e delle foglie sbriciolati. L’importante è tenerlo umido.

La felce africana, a differenza di altre felci è assai difficile da coltivare. Per farla crescere meglio va collocata in una serra umida e ombrosa, solo inizialmente. Alcuni esemplari raggiungono altezze di 1/2 metri, dando origine ad un albero nano sempreverde, con fronde lunghe 90 centimetri.

Clima ideale: questa felce ha bisogno per tutto l’anno di caldo, minimo di 18 gradi centigradi sono essenziali, mentre non esiste una temperatura massima. Sopporta livelli di umidità alti, ma bisogna evitare le correnti d’aria. L’ombra è fondamentale per il suo sviluppo. E’ indispensabile la luce diretta. Bisogna girare spesso il vaso per una crescita uniforme.

Cura: annaffiare abbondantemente durante la stagione della crescita senza saturare troppo il terriccio. Irrorare meno dal tardo autunno fino ad inizio primavera. Questa pianta ha bisogno di umidità, fino a 6 mesi concimare con un fertilizzante per piante da appartamento, diluendo con metà acqua. Rinvasare a primavera, utilizzando terriccio a base di torba. Nel rinvasare le piante con la corona, è necessario assicurarsi di interrarle esattamente allo stesso livello, non più in profondità, o potrebbero soffocare.