Per conservare meglio i gerani: gli errori da evitare

a Sciacca

L’errore più comune è quello di non bagnare le piante, bagnarle troppo di rado, o con quantità errate. Un tempo i gerani zonali si estraevano dal terrazzo e mantenuti appesi in luoghi freddi e poco luminosi, per poi rimetterli a dimora in primavera. In questo lungo periodo non ricevevano l’acqua, le bagnature venivano proprio sospese. I gerani ricoverati vegetano, anche a ritmo ridotto, e quindi consumano acqua attivamente. Devono essere bagnati poco ma in modo irregolare per non favorire fenomeni di disidratazione dei tessuti profondi. Meglio poco, una volta a settimana, piuttosto che tanto una volta al mese. Però l’acqua non deve mai ristagnare nei sottovasi, in questo periodo dell’anno.

Il secondo errore è potarli energicamente. Questa pratica si esegue con lo scopo di ridurre l’ingombro della chioma e di conseguenza lo spazio necessario al ricovero.

Il terzo errore è ricoverarli in un garage dove ristagnano i gas di scarico. Si può formare una patina oleosa e scura sulle foglie che ostacola gli scambi gassosi con l’esterno e riduce l’assorbimento e la capacità luminosa.

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Consigli autunnali: il geranio è una di quelle piante che da sempre buoni risultati. E’ così popolare e facile da curare che sembra non avere alcun segreto. Vi sono invece molti trucchi che possono aiutare a migliorare l’aspettto del gernaio. Vi sono due modi per riuscirci:

  1. in primo luogo effettuando una buona pulizia, che darà come risultato una nuova fioritura.
  2. Il secondo riguarda la potatura che vedremo in seguito.

E’ nostro desiderio che i gerani migliorino a lungo termine (a metà autunno una pulizia prima del riposo: in questo periodo sta per terminare l’ultima fioritura, non bisogna aspettare i primi freddi prima di effettuare una buona pulizia). La pulizia consiste nell’eliminare il residuo delle foglie e degli steli secchi; verificare l’interno della pianta affinchè sia ben pulito; eliminare i gruppi di fiori interni che presentano qualche fiore avvizzito; tagliare un po’ le estremità degli steli interni che impediscono all’aria di circolare. Il risultato deve essere una pianta ridotta ad un terzo della sua dimensione originaria, dopo l’eliminazione delle parti secche e avvizzite. Deve rimanere solo materiale verde, totalmente sano. In questo modo è pronta per essere spostata all’interno o lasciata in terrazza in una zona protetta, al riparo dei prossimi geli.

I gerani muoiono se la temperatura scende sotto lo zero. A 3/4 gradi invece smettono di vegetare ma sono sempre vivi. In ottobre, quando sono sfioriti, se abitate in una zona dal clima caldo dovete continuare ad innaffiarli regolarmente e a concimarli con un fertilizzante specifico per gerani da diluire nell’acqua delle innaffiature, una volta alla settimana. E’ vero che la vegetazione è ridotta, che la crescita avviene molto lentamente, ma la pianta è pur sempre viva e va nutrita.