Aloe vera: coltivazione e proprietà benefiche

Aloe: genere di circa 270 specie di piante perenni, originarie del sud africa, coltivate principalmente per le loro rosette di foglie succulente utilizzate a scopi terapeutici. Il nome deriva probabilmente dalla lingua araba, e significa amaro per via del sapore del suo succo. E’ una pianta erbacea, che arriva ad un metro di altezza. A prima vista questa pianta può assomigliare alle agavi, ma a differenza di queste non muore dopo la fioritura. Inoltre, le agavi non hanno foglie succulente. Le foglie presentano delle piccole spine ai lati. L’aloe fiorisce in primavera e in estate. Fa parte della famiglia delle liliacee (che comprende anche gli asparagi, l’aglio, la cipolla, il porro). Sotto la prima membrana delle foglie si trova l’aloina. Ancora più all’interno si trova il gel incolore (perenchema acquifero), ricercato per le sue molteplici proprietà benefiche.

Tecnica colturale

Posizione: il suo habitat naturale sono le zone di mare. Predilige climi caldi e secchi. Non ha particolari esigenze di terreno (un terriccio universale mischiato a sabbia va già bene). La temperatura minima invernale che queste piante sopportano è di 5 gradi centigradi. Nell’Italia meridionale le piante di questo genere possono essere coltivate all’aperto, mentre al centro e al nord devono essere tenute al riparo almeno nei mesi invernali, perciò si coltivano, secondo le dimensioni, in vasi di diametro variabile da 8 a 30 centimetri. In appartamento si tengono quindi in vaso, in luoghi protetti. Durante la stagione estiva si mettono all’aperto, in posizione soleggiata.
Annaffiature: quando fa molto caldo si annaffiano abbondantemente, ma evitare assolutamente i ristagni di acqua. Nella stagione invernale la composta (substrato) va mantenuta leggermente umida (anche qui senza esagerare). Comunque è una pianta che riesce a resistere nei periodi di siccità. Quindi meglio essere parsimoniosi nel tenere umido il terreno piuttosto che creare ristagni. Durante l’annaffiatura fare attenzione a non bagnare l’interno delle foglie: bisogna bagnare il terriccio alla base del colletto.
Concimazioni: nella bella stagione si devono fare frequenti concimazioni liquide: ogni 15/20 giorni aggiungere 1 grammo per decalitro di concime ternario. Si rinvasa ogni anno in aprile.
Malattie: le piante di aloe possono essere infestate da cocciniglie cotonose sulle foglie, e in alcuni casi anche sulle radici (sotto il colletto). Si curano con appositi anticoccidici.
Riproduzione: è una pianta autosterile (i fiori maschili e femminili non si incrociano tra loro), necessita di impollinazione incrociata.

Vantaggi dell’aloe

Questa pianta ha molteplici applicazioni. Tenerla in casa, ad esempio, purifica l’aria, come descritto nell’articolo sulle piante antifumo. Se invece andiamo ad estrarre il succo dal gel contenuto all’interno, abbiamo a disposizione un concentrato dalle proprietà antinfiammatorie, immunostimolanti e depurative. L’estratto di aloe infatti combatte l’intestino pigro, la stitichezza e la diarrea riequilibrando il ph e la flora batterica intestinale. E’ anche di aiuto contro i bruciori di stomaco, gastrite e colite (crea una sorta di film protettivo lungo l’apparato digerente). E’ anche utilizzata per le sue capacità di cicatrizzazione delle ferite (aumenta la rigenerazione cellulare). Con il suo utilizzo si riscontra anche una miglior protezione in caso di infezioni virali (raffreddore, herpes bronchite) e un aumento delle risposte immunitarie (contro agenti infettivi, tossine, e anche in pazienti affetti da tumore e leucemia). Infine, il gel di aloe, è di aiuto anche in caso di reumatismi, artrite e dolori articolari. Ed è un ottimo rimedio in caso di punture di insetto, irritazioni, abrasioni cutanee.

Cure fai da te a base di aloe vera

Esistono moltissimi prodotti in commercio, quali creme, medicinali, cosmetici, alimentari, in grado di apportare al nostro organismo le benefiche proprietà appena elencate, che potrete facilmente trovare in farmacia ed erboristeria. Ecco invece qualche suggerimento per il fai da te. Premessa: la parte interessante non è l’aloina (che è amarognola), bensì il gel all’interno della pianta. Per estrarre il succo di aloe correttamente dobbiamo seguire questi passaggi: pulire le foglie (basta un panno umido); eliminare le spine dei bordi; sbucciarle fino ad arrivare alla parte centrale; spremere il filetto. Ricordarsi di fare l’operazione di estrazione appena staccate le foglie e in un ambiente buio (la luce provoca ossidazione e conseguente annullamento di alcuni principi attivi). Utilizzo: si può utilizzare l’estratto diluendone 2 cucchiai in succo di frutta, e assumendolo al mattino presto (appena svegliati) e/o la sera prima di coricarsi (lontano dai pasti). Ascoltare il proprio corpo ed aggiustare il dosaggio, senza esagerare. Buona depurazione.

Piante grasse fiorifere: la delasperma

E’ una piccola succulenta fiorifera, adatta a radicare in suoli poveri e sassosi con pochi centimetri di terreno a disposizione. La delasperma conta circa 150 specie quasi tutte perenni, ad andamento prostrato, molto fiorifere in estate, perfette per terreni aridi, caldi e assolati. La più diffusa è la delasperma cooperi: ha foglie carnose di forma cilindrica, allungata, raggiunge i 5 centimetri. I fiori si aprono da maggio per tutta l’estate fino al sopraggiungere del freddo, quando la pianta entra in fase di quiescienza. Ha fiori di colore porpora, fra il violetto e il rosso carminio, che assomigliano a piccole margherite.   Leggi tutto

Marzo, consigli per piante grasse e per il terrazzo

E’ il momento di dedicarsi alle succulente. Valutare se occorre cambiare contenitore, verificare l’esposizione. Queste piante che durante i mesi invernali sono entrate nella fase del riposo vegetativo, a marzo incominciano il risveglio.

E’ importante riprendere le annaffiature alternandole alle irrigazioni con fertilizzanti specifici per piante grasse (una volta ogni 20/25 giorni) per facilitare la ripresa vegetativa. Devono essere ricollocate nel punto più luminoso della casa, alla luce del sole, ma non all’improvviso: esporle in maniera progressiva. Nelle regioni del sud, se il tempo è bello, si possono trasferire all’aperto le piante meno delicate, ritirandole se si prevede una nottata di freddo. La prima settimana di esposizione alla luce si annaffiano una volta sola, moderatamente, poi dalla seconda metà di marzo e fino a tutta l’estate vanno bagnate regolarmente una volta la settimana ma solo a terriccio asciutto. Durante il periodo estivo, se è molto caldo, fare nebulizzazioni giornaliere. Per rispettare il ritmo di accrescimento e stimolare la fioritura della pianta la concimazione è indispensabile da fine inverno a fine primavera, con fertilizzanti in fosforo e potassio.

In casa e in terrazzo. Nelle giornate più calde apriamo le serrette, e procuriamoci il necessario per allestire i vasi sul terrazzo. Smuoviamo il terreno e iniziamo a concimare, le vecchie piante vanno pulite e potate. In giardino controlliamo le grate e i sostegni per i rampicanti, mettiamo a dimora alberi e arbusti, ripuliamo l prato. Nell’orto e nel frutteto trattiamo le piante prima della fioritura per prevenire i parassiti. Seminiamo in cassone freddo pomodori e melanzane e iniziamo a seminare in piena terra. In casa rinvasiamo le piante, diamo acqua e fertilizzante, facciamogli prendere luce.

Per tutto il mese e fino ad aprile si possono piantare i bulbi delle begonie: vanno piantate in ambiente luminoso a una temperatura di circa 18 gradi. Marzo è il periodo ideale per moltiplicare il crisantemo per talea. Entro il mese è necessario potare le ortensie.

Cactus a sfera (echinocactus grusonii)

Conosciuto anche come “cuscino della suocera” è una pianta grassa dalla crescita lenta, di forma sferica, costosa all’acquisto specie se si tratta di soggetti di taglia apprezzabile. Il genere echinocactus comprende 15 specie di cactus originari delle radure boschive degli Stati Uniti e del Messico: hanno forma globosa o colonnare. Il nome echinocactus deriva dal greco echinos, cioè porcospino. Il più noto e comune fra i cactus sferici e spinosi è il grusonii, citato in botanica anche come palla d’oro. Ha forma globosa e solo quando raggiunge il pieno sviluppo e invecchia tende ad allungarsi. In natura può raggiungere l’altezza di 100 centimetri. Gli esemplari coltivati devono essere considerati notevoli a partire dai 30 centimetri di diametro. E’ una pianta la cui forma sferica perfetta la rende irresistibile. Leggi tutto

La rebutia, piccola cacatacea senza spine

Le piante del genere robutia sono ideali per i principianti che cominciano ad avviarsi alla coltivazione delle succulente. La mancanza di spine rende la pianta inoffensiva e quindi facile da maneggiare. Anzi, si resta piacevolmente sorpresi dalla morbidezza che rivela al tatto e che induce a superare la differenza da quelle spinose.

Le spine delle succulente sono l’equivalente delle foglie. Fra le molte specie diverse di genere rebutia, vi è la muscula che ha un’elevata capacità di produrre fiori e di adattarsi in estate all’esterno sopportando forti escursioni termiche e anche per la resistenza poi a un ricovero invernale non in casa ma in locali diversi, come un garage o una soffitta non troppo luminosa. I fusti sono colonnari nei soggetti giovani, e poi via via più complessi a formarsi di ramificazioni. I fiori sono brillanti e di colore arancio vivo, diversi da quelli delle altre specie che sono fra il bianco, il giallo e il rosa. La corolla è formata da petali di consistenza sovrapposti in parte fra di loro, anche se il fiore non è doppio. Al centro sono presenti numerosi stami chiari. I fiori hanno breve durata anche se non sono effimeri. Globosa, non ha spine, può essere maneggiata facilmente e produce fiori dai colori vivaci che durano più o meno una settimana. In casa o all’aperto si annaffia a terriccio secco, e da novembre a febbraio si evita di bagnarla.