Ipomoea, una campanella rampicante

La Ipomoea lobata è una specie perenne, abbastanza resistente, rampicante, alta fino a 3 metri, con foglie trilobate e spighe di fiori cremisi che virano al giallo, fino al bianco. Fiorisce per tutto il corso dell’estate. Le varietà più diffuse hanno fiori semplici o doppi, bianchi, purpurei, blu, azzurrino, scarlatti.

La coltivazione è facile. L’esposizione in pieno sole o in una posizione molto luminosa. Resiste alle alte temperature. Annaffiature: frequenti in primavera e in estate. Effettuare la tolleratura: asportare le parti danneggiate e i fiori appassiti.

Le ipomoee sono piante da esterno utilizzate come rampicanti o come ricadenti, da vasi o ciotole, e poichè non sopportano il gelo anche le perenni si coltivano generalmente come annuali. Nelle zone a clima mite le perenni possono essere coltivate in piena terra come rampicanti. In giardino preferiscono un terreno leggero, sciolto ed arricchito con concime organico. Le piante in vaso si coltivano in un substrato preparato con torba, terra e sabbia in uguali dosi.

Concimazione: in primavera/estate – ogni 15 giorni – unire all’acqua di irrigazione un concime complesso nella dose di 15 grammi per decalitro.

La coltivazione del narciso

Il narciso è un fiore profumato ed elegante. Conosciuto anche come giunchigliatrombone, fa parte della famiglia delle Amaryllidaceae. Ne esistono oltre 60 specie. Tra i primi a sbocciare in primavera, annuncia l’arrivo della bella stagione. I narcisi vengono coltivati in esterno, sia in piena terra (aiuole, giardini rocciosi), sia in ciotole.

Cura e terreno ideale. I bulbi si piantano in settembre, in un terreno fertile, di medio impasto o sciolto, ben drenato, ma abbastanza fresco. Al momento dell’interramento arricchire con concime complesso ternario. La profondità di interramento dei bulbi cambia secondo le loro dimensioni, da 10 a 20 centimetri. Le distanze tra i bulbi variano invece secondo il tipo di impiego e la frequenza con cui si tolgono dal terreno. Nelle aiuole si possono disporre anche fitti se si tolgono annualmente dal terreno. Nel giardino roccioso si distanziano ponendoli davanti o anche tra piante più grandi, ma in modo che godano sempre di una discreta luminosità. In vaso i bulbi vengono piantati uno vicino all’altro, in autunno, utilizzando un terriccio composto da 1/3 di torba, 1/3 di substrato fertile e 1/3 di sabbia.

La concimazione si effettua con 10/20 grammi per decalitro di terra di concime ternario.

Esposizione e trapianto dei bulbi: ai narcisi si addice la mezzombra, ma sopporta anche il pieno sole. Tutte le specie sono generalmente resistenti. Solo alcune varietà di narciso tazetta possono essere danneggiate dal freddo, per cui è necessario estirpare i bulbi per conservarli al riparo dal gelo. Si ripianteranno in primavera. Annaffiature: se la primavera è povera di piogge, allora è necessario annaffiare frequentemente per permettere il normale ingrossamento dei bulbi. Rinvasatura: quando i bulbi avranno riempito completamente il vaso (il che avviene dopo 3/4 anni) si estirpano, si cambia il terriccio, si sfoltiscono e si ripiantano.

Malattie. Non è esposto a particolari parassiti a meno che non si ecceda con l’acqua: i bulbi temono molto l’eccessiva umidità, e questo può portare all’attacco di agenti fungini. Moderare quindi le annaffiature in base alla stagione e alle esigenze della pianta, ma non esagerare. 

Rosa Etrusca, il vero profumo di rosa

Fiorisce fino all’arrivo dei primi freddi. I suoi fiori emanano il classico profumo di rosa.Presenta foglie di color rosso bronzo e poi verde scuro, mentre i fiori sono color albicocca/arancione. Raggiunge un’altezza compresa tra gli 80 e i 100 centimetri. Resiste alle più diffuse patologie. In inverno deve essere scelta con la chiara indicazione della varietà per non avere sorprese nel colore una volta che sboccerà.

Cura e consigli per la rosa etrusca
Piantare in piena luce come pure in ombra parziale. Mantenere il terreno fresco irrigando con regolarità, senza bagnare le foglie (meglio al mattino). Il terreno deve essere fresco, fertile, sopratutto ben drenato, anche se un po’ acido.
Questa rosa resiste al freddo, anche con molti gradi al di sotto dello zero. Soffre maggiormente il caldo eccessivo.
Concimare in primavera ed in autunno con terricciato di letame. Dopo la prima fioritura che avviene a primavera dare un fertilizzante a lenta cessione per sostenere la rifioritura. Eliminare le bacche

Si riproduce per talea in estate. Alla fine dell’inverno va ridotta di un terzo, senza intaccare gli assi principali, agendo sui lunghi steli rigidi e sui rami che li portano.

Consigli di maggio per gerani, azalee, peonie e piante grasse

Per mantenere rigogliosa la fioritura dei gerani il loro terriccio non deve mai essere completamente secco, altrimenti appassiranno. Ora concimateli ogni 15 giorni. Il fertilizzante più facile da utilizzare è quello liquido: basta scioglierlo nell’acqua delle innaffiature, per la quantità usatene meno delle dosi consigliate sull’etichetta del flacone, e non dimenticate di togliere le foglie secche dei fiori. (vedi altre schede specifiche sui gerani)

In questa stagione le azalee hanno bisogno di essere concimate, una volta alla settimana, con un fertilizzante liquido per piante da fiore sciolto nell’acqua delle innaffiature. Passata la fioritura, continuate a concimare ogni 2 settimane, e smettete a metà estate. Sempre dopo la fioritura, se la pianta ha un aspetto disordinato allora potatela tagliando i rami storti o disordinati.

Adesso che le temperature hanno ripreso a salire è il momento di riportare all’aperto le piante grasse e di tornare ad innaffiarle. Meglio procedere per gradi: non bisogna esporle alla luce all’improvviso (potrebbe nuocere alla ripresa vegetativa). Consiglio di ombreggiare – per una decina di giorni – creando una specie di tettoia (ad esempio con del tessuto non tessuto) così potranno prendere la luce su tutti i lati. Annaffiarle una volta alla settimana, e a partire dalla terza bagnatura dare un concime specifico per piante grasse diluito nell’acqua.

Maggio è anche il mese per mettere le nostre peonie sul balcone (ma non troppo al sole). Le più adatte alla coltivazione in vaso sono le peonie arbore, che crescono lentamente e hanno un apparato radicale meno sviluppato. Le peonie erbacee, invece, che seccano e muoiono ogni autunno per rifiorire a primavera successiva nel vaso si sentono strette. Bisogna collocarle in un angolo non troppo soleggiato del balcone e innaffiarle due volte alla settimana badando però che il terreno non sia troppo bagnato. Una volta al mese mettere del concime a basso contenuto di azoto: questo stimola la produzione di foglie e non di fiori. Rinvaserete il prossimo anno. Le peonie richiedono vasi grandi, del diametro di almeno 40 centimetri, e prediligono i climi continentali, cioè quelli con estati calde e inverni rigidi. In Italia perciò crescono bene sopratutto nelle regioni settentrionali.

La gaillardia, erbacea perenne ornamentale

Si tratta di piante perenni, con foglie sempreverdi, di colore verde chiaro. Fioriscono in estate, e sono caratterizzate da fusti eretti, con fiori che vanno dal giallo, al rosso, al marrone. La gaillardia è un genere con poche esigenze: sopporta bene il caldo, il freddo, resiste alla siccità. E’ originaria delle aree desertiche ma riesce ad adattarsi quindi ad un’ampia varietà di climi. Va coltivata in luoghi molto soleggiati (sopporta comunque anche le zone d’ombra per brevi periodi) . La varietà gaillardia aristata  ha grandi capacità di attecchire e colorare le zone litoranee e le dune della costa.

Consigli di giardinaggio: il terreno può essere di qualsiasi tipologia purchè assolutamente ben drenato. Il terreno che maggiormente preferisce è sabbioso e molto permeabile (ad esempio suoli sabbioso/argilloso, calcarei), e per avere una fioritura rigogliosa bisogna fare attenzione alle annaffiature. Questa pianta non necessità di grandi quantità di acqua ed è in grado di sopravvivere a periodi di prolungata siccità, tuttavia è importante annaffiarla sporadicamente facendo attenzione che il terreno sia completamente asciutto prima di bagnarlo di nuovo. Attenzione ai luoghi poco ventilati, che possono rendere questa pianta facilmente attaccabile al mal bianco (oidio): quando colpita si decolorano parzialmente le foglie, rallenta la crescita e vi sono difficoltà nella fioritura. Come prevenzione si può usare lo zolfo, oppure l’ampelomyces quisqualis (nome in commercio: AQ10), che è un microorganismo fungino.