Curare le malattie dell’oleandro


Pur essendo una pianta molto rustica e bisognosa di poche cure, anche discretamente longeva, in condizioni ambientali non idonee l’oleandro può ricorrere in carenze nutrizionali e da avversità parassitarie, alcune molto gravi che possono compromettere anche seriamente lo stato di salute della pianta.

Il disturbo più frequente è il cancro batterico: i giovani oleandri colpiti possono deperire, mentre quelli adulti – di grandi dimensioni – rallentano la crescita e riducono la formazione dei fiori. E’ un’infezione dovuta all’attacco di un batterio, che penetra nel legno attraverso ferite dovuti a traumi come potature, grandinate, gelate.
Difesa: in autunno e in primavera distribuire ripetutamente prodotti a base di rme (ossicloruro di rame, poltiglia bordolese o altri più specifici).

I funghi sono molto dannosi, le malattie fungine si possono sviluppare da primavera inoltrata fino agli inizi dell’autunno, con andamenti climatici cldo/umidi.
Cure: intervenire alla prima comparsa con anticrittogamici (ossicloruro di rame, solfato di rame, poltiglia bordolese) o con fungicidi più specifici nel caso di grave attacco. Ripetere i trattamenti a distanza di 2/3 settimane.

Attenzione anche agli insetti, che attaccno gli oleandri soprattutto in primavera: afidi verdi, cocciniglie cotonose, tripidi. Per gli afidi la difesa è ricorrere a trattamenti insetticidi a base di pireto (o più specifici). Per le cocciniglie la difesa è in caso di danno limitato può bastare lavaggio con acqua e sapone di marsiglia, nel caso di forte infestazione eliminare con il taglio le parti più colpite. Per il ragnetto rosso intervenire con acaricidi specifici. Per i tripidi, appena si vedono i primi sintomi, utilizzare insetticidi specifici, diversi da quelli utilizzati contro gli afidi.

L’oleandro vuole terreno mediamente fertile, sciolto, leggero e drenante.