L’avocado, albero dai grandi frutti – Consigli per l’avocado


L’avocado è una pianta originaria dell’america centrale e meridionale. Viene coltivata per i suoi frutti che sono di dimensioni notevoli. L’area di coltivazione si è progressivamente estesa nel tempo, in quanto sono state selezionate varietà abbastanza resistenti al freddo. In Italia si può coltivare solo nelle zone calde del sud. L’altezza arriva a 6/20metri, il diametro della chioma da 3 a 10 metri. E’ un albero con rami contorti, corteccia ruvida e striata longitudinalmente. La chioma è densa, molto fogliosa. Le foglie sono persistenti, coriacee e alterne, disposte prevalentemente verso le estremità dei rami, che sono picciolate, ovali, oblunghe, lunghe 10/20cm. Se sono rivolte verso il basso significa che ha bisogno di più acqua. Le infiorescenze sono pannocchie ascellari, disposte verso le estremità dei rami. I fiori larghi 0,5/1cm, verdastri. I frutti sono globosi o piroformi, lunghi 10/20cm, e larghi 7/10cm. Fra le varietà più diffuse: simmonds, catolina, puebla, fuerte, booth, lula, collinred, choquette.

Condizioni ideali: l’avocado preferisce i terreni profondi, sciolti e molto permeabili. Si mette a dimora alla fine dell’inverno, trapiantandolo con il pane di terra intorno alle radici, in quanto sono molto delicate. Va concimato con letame e irrigato abbondantemente nel periodo primaverile/estivo. Le piante giovani devono essere protette dal freddo durante l’inverno.

La potatura nei primi due anni si interviene per ottenere 5/8 branche distanziate tra di loro, molto robuste. La forma di allevamento è praticamente un vaso di forma tondeggiante. In seguito si interviene per eliminare i rami secchi o per sfoltire leggermente la chioma.

I frutti si raccolgono quando il frutto è completamente maturo e sono conservabili a temperatura ambiente, per una decina di giorni. Si consumano naturali o cotti. Si utilizzano anche per fare marmellate.

La moltiplicazione avviene mediante innesto basale a spacco laterale, ottenuto su pianta da semi freschi e mettendoli a germinare in sabbia: si ripicchiettano le piantine, non appena possibile, in vasi riempiti con la composta John Innes n.2. Saranno piante per essere innestate dopo 4/6 mesi. Nei primi due anni si interviene per ottenere 5/8 branche, distanziate fra loro, molto robuste. La forma dell’allevamento è praticamente un vaso di forma tondeggiante. In seguito si interviene per eliminare i rami secchi o per sfoltire leggermente la chioma. I vivaisti mettono comunque sul mercato piante innestate, di circa 1,5/2 anni di età con pane di terra, già pronte per la messa a dimora.

La raccolta del frutto avviene quando è completamente maturo. I frutti sono conservabili a temperatura ambiente, per una decina di giorni, e si consumano al naturale o cotti. Si utilizzano anche per fare marmellate.