Consigli estivi sulla lavanda


In luglio si possono tagliare le infiorescenze della lavanda non ancora aperte del tutto, raccogliere i fiori per profumare la biancheria, realizzare mazzetti da collocare nei cassetti, e una volta terminata l’operazione si può effettuare una drastica potatura, cosa che la pianta sopporta molto bene. Usare forbici ben affilate ed eliminarne circa 10 centimetri, in modo uniforme dalla parte apicale. La vera potatura che però permette all’arbusto di fiorire abbondantemente si deve fare in marzo, tagliando la vegetazione dell’anno prima a 15 centimetri dalla base.
Negli anni può accadere che le piante di lavanda officinalis, opo alcune fioriture e un buon accrescimento, possa deperire. Questo sintomo nella maggior parte dei casi non è da attribuire a patologie dovute a funghi o insetti, ma al terreno troppo ricco. Si tratta di una pianta mediterranea, che se coltivata in terreni troppo concimati, deperisce: è adatta a vivere in ambienti aridi e secchi, e non richiede particolari interventi, ma potature appropriate.
Ora (fine estate) è il momento di potare la pianta di lavanda. Appena terminerà la fioritura, dovete potarla. Se non lo fate, la vostra lavanda diventerà scomposta e legnosa, spogliandosi alla base.
Il taglio da fare adesso, e che la conserverà folta e compatta, consiste in una spuntatina leggere con cui eliminierete le spighe appassite e i primi 3 centimetri della vegetazione. Poi a fine inverno, prima della ripresa vegetativa, si fa la seconda potatura, questa volta più drastica, eliminando tutti i rami secchi e malformati che si nascondono sotto.
Ricordate di innaffiare solo quando il terriccio è completamente asciutto, circa 2/3 volte alla settimana, con moderazione.
Il vaso della lavanda deve essere largo e profondo almeno 40 centimetri. Più terra c’è e più le radici saranno protette dal freddo invernale.

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Un campo di lavanda in Giappone