La coltivazione del limone: in vaso e in terra


I limoni coltivati in vaso richiedono interventi di carattere protettivo per fare in modo di mantenerli a temperature ideali nelle diverse fasi di crescita. Durante la stagione invernale le basse temperature bloccano lo sviluppo dei fruttiferi, e quindi anche gli agrumi entrano in fase di rallentamento vegetativo. Nel limone questo fenomeno si evidenzia in misura molto limitata, ed è per questo motivo che questa specie rispetto agli altri agrumi presenta una sensibilità ai rigori invernali, specialmente nelle zone dove sono frequenti gli abbassamenti termici invernali sotto la soglia degli zero gradi.

La coltivazione in vaso è condizione essenziale per ottenere risultati produttivi: utilizzando questo tipo di coltura è possibile trasportare le piante in ambienti non riscaldati in cui però la temperatura non scende mai al di sotto degli zero gradi. Ideale che siano ambienti luminosi, così potranno proseguire indisturbati la loro attività lavorativa.Infatti il limone per poter vegetare e fruttificare per tutto l’arco dell’anno necessita di un certo periodo di basse temperature, di giorni brevi e di alternanza di secco/pioggia. Per gli agrumi coltivati in vaso i problemi non si pongono: sono invece necessari interventi e operazioni colturali frequenti e mirati. Il vaso deve essere capiente e profondo: la sua larghezza ottimale è compresa tra la metà e i 2/3 dell’ampiezza della chioma, perchè un contenitore troppo grande richiederebbe troppo terriccio, portando la pianta ad utilizzare parte delle sue risorse per sviluppare le radici a discapito della parte aerea. Il pericolo principale della coltivazione in vaso sono gli eccessi idrici. Un eccesso di umidità intorno alle radici per un periodo troppo lungo può far insorgere marciumi radicali. Questo inconveniente può essere superato durante la coltivazione evitando i sottovasi, ma poggiando il vaso su un paio di mattoni per consentire un rapido deflusso dell’acqua in eccesso. A questo scopo, in fase di messa a dimora, è bene usare sul fondo del contenitore uno strato di argilla espansa, che facilita lo sgrondo dell’acqua in eccesso. Si può usare tranquillamente un terriccio universale, anche se in commercio si trovano quelli specifici per agrumi.

Il periodo migliore per piantare il limone è sicuramente l’inizio della primavera, quando la temperatura nelle ore notturne non scende più al di sotto dei zero gradi. Comunque se l’esemplare è provvisto di pane di terra, tutte le stagioni possono andare bene. A questo punto è necessario procedere con una buona irrigazione iniziale che favorisca l’adesione del terreno alle radici. L’operazione a questo punto dovrà essere ripetuta nei giorni successivi finchè non risulta evidente la ripresa vegetativa.

La coltivazione in piena terra della pianta di limone: nelle zone climaticamente favorevoli alla coltivazione all’aperto, conviene allevare le piante in piena terra, in quanto i limoni avranno sviluppo e produzione di agrumi notevolmente più elevati rispetto agli alberelli in vaso.

Come piantare il limone. La stagione migliore per la messa a dimora è la primavera (fine marzo/fine maggio). Trattandosi di una coltivazione familiare, non c’è bisogno di lavorare tutto il terreno: è sufficiente predisporre una buca e distribuire sul fondo una buona dose di letame oppure concime minerale ternario, coprendola poi con circa 10cm di terra. Questo per evitare il contatto diretto delle radici.

Dopo aver collocato la pianta con il suo pane di terra si riempie con terriccio, predisponendo un piccolo affossamento per poi distribuire un’abbondante quantità di acqua nei primi giorni dopo la messa a dimora. I concimi possono essere distribuiti una volta all’anno, a fine inverno. Gli interventi irrigui si effettuano in funzione dell’andamento climatico nelle diverse stagioni, in particolare in estate conviene somministrare volumi di acqua limitati ma frequenti. Gli interventi di potatura: sempre contenuti ma necessari, sono simili a quelli indicati per le piante in vaso