Oleandro, consigli per la cura


Prevenire e curare, le attività chiave per una buona coltivazione. Prestare attenzione ai seguenti punti

  1. Annaffiatura. L’oleandro ha bisogno di pochissima acqua. Le sue radici sono in grado di reperirlo in base alle necessità ma solo se coltivato in terra. Se coltivato in vaso la cosa cambia e bisogna evitare sia i ristagni di acqua, sia che le radici si secchino. Tollera meglio la scarsità d’acqua piuttosto che l’eccesso. Un buon sistema per annaffiare questa pianta senza correre rischi è farlo dal basso, versando l’acqua in un sottovaso perchè venga assorbito attraverso i fori di drenaggio.
  2. Potatura. L’oleandro cresce rapidamente in vaso, di conseguenza è necessario controllare lo sviluppo e la forma con potature periodiche. Reagisce perfettamente, rigenerandosi con rapidità ma bisogna fare attenzione alla potatura che si fa dopo la fioritura per non tagliare gli steli fioriferi che si formano in autunno. Con la potatura si risolvono alcuni problemi, ad esempio i danni provocati dalle gelate. In questo caso potare la zona interessata fino alla parte verde.
  3. Moltiplicazione. L’oleandro è una pianta che si moltiplica facilmente attraverso le talee di rami tagliate in primavera o all’inizio dell’estate. Affinchè producano le radici con facilità è possibile lasciarle in acqua tiepida. L’estate è il periodo migliore per procedere. Le talee devono avere una lunghezza di circa 10-15 centimetri. Occorre piantarle in un vaso con terra. Una volta prodotte le radici di circa 3 centimetri di lunghezza aggiungere ormoni per radici alla base, in modo che attecchiscano meglio.