Aprile: primi tepori, cura e riproduzione per le piante d’appartamento

Aprile è un momento delicato per lo sviluppo delle piante d’appartamento, però non in tutte le regioni italiane si possono ancora portare all’esterno per godere del sole, infatti la temperatura non deve essere inferiore agli 8 gradi, soprattutto di notte. Dove però le condizioni sono favorevoli è conveniente far prendere luce che contribuirà alla ripresa vegetativa.

Quando serve il rinvaso: le piante con le radici che fuoriescono dal foro di scolo e con un terriccio polverizzato devono assolutamente essere rinvasati. Il rinvaso è anche una buona occasione per eliminare le parti secche e si possono eseguire anche alcuni tagli della parte aere, magari per farne delle talee da far radicare in acqua. Philodendron, tradescantia, pothos, cissus, edera e singonium sono tra le più semplici da riprodurre con questo sistema, che richiede soltanto un po’ di pazienza. Una volta radicate le piante possono essere trasferite nei vasi con un terriccio adeguato, poroso e drenante.

Pothos, pianta decorativa da appartamento

Il pothos è una delle piante più utilizzate in appartamento per le sue qualità decorative e per le condizioni tipiche degli interni. Tra le varietà più conosciute si ricordano Golden Queen, con le foglie quasi completamente gialle, Marbler e Pietus con foglie macchiate di bianco.
Gli esemplari con foglie macchiate di bianco con il passare del tempo perdono l’intensità della variegatura. La coltivazione di questa pianta viene effettuata in ciotole da appendere per ottenere piante ricadenti, oppure in vasi con tutori di muschio sui quali vengono fatti arrampicare i rami. Negli anni in cui le piante non vengono rinvasate, bisogna somministrare un fertilizzante liquido diluito una volta al mese, da maggio a settembre. Se si desiderano pinte grandi occorre rinvasare ogni 2-3 anni in aprile.

Scarsità di luce nell’ambiente può attenuare la variegatura delle foglie che tendono a diventare verdi e sempre più piccole, ma è consigliabile anche evitare gli eccessi di luce e l’esposizione diretta ai raggi del sole. Un’altra buona regola è girare gradualmente tutti i vasi, una volta al mese in modo da esporre interamente le piante alla fonte di luce, altrimenti cresceranno tutte storte. Le innaffiature devono essere abbondanti nei mesi estivi e molto ridotte durante l’inverno ed eliminare sempre un’ora dopo l’innaffiatura l’acqua che si è accumulata nel sottovaso. Per le piante allevate su sostegno, il tutore deve essere mantenuto costantemente umido. Almeno una volta al mese pulire con un panno umido le foglie in modo da eliminare la polvere che ostacola la respirazione. Per evitare che le piante si allunghino troppo si possono tagliare i rami da maggio a luglio, a metà della loro lunghezza. All’inizio della primavera è consigliabile una potatura dei rami dei deboli. Di tanto in tanto smuovere lo strato superficiale del terriccio con una forchetta per evitare che si formi una crosta che impedirebbe all’acqua di penetrare in profondità. Le piante di pothos in coltivazione sono attaccate da numerose malattie fungine, sono problemi legati a situazioni che è consigliabile evitare, ovvero condizioni ambientali non idonee, eccessi di irrigazioni, concimazioni, carenze di alcuni elementi nutritivi. Correnti d’aria con brusco abbassamento delle temperature provocano l’ingiallimento delle foglie basali, l’eccesso di luce o l’esposizione diretta ai raggi del sole possono provocare macchie brune sulle foglie. Concimazioni eccessive determinano la perdita della variegatura delle foglie e l’allungamento eccessivo degli steli. Al momento dell’acquisto scegliere piante ben formate, con un buon numero di getti e con foglie variegate.

Sia per le piante con tutore muschiato, sia in ciotola, controllare che alla base degli steli non vi siano marciumi, le foglie non devono mostrare macchie.