La concimazione degli agrumi: consigli e istruzioni per ogni specie

Il giusto nutrimento per le piante, sia per quelle da giardino, sia per quelle in vaso, e consigli per il terriccio ideale.

Arance: la concimazione mantiene nel tempo un’elevata fertilità del terreno in modo da avere produzioni copiose e mantenere le piante sane. La distribuzione di fertilizzanti organici molto maturi e sotto forma di terricciato deve integrare l’impiego di prodotti minerali. Per una pianta in piena produzione i quantitativi minimi da distribuire sono: 1kg di solfato di potassio, 2,5kg di perfosfato minerale, 1kg di solfato di ammonio. I concimi azotati si distribuiscono in gennaio, prima della ripresa vegetativa. Durante la primavera si possono distribuire piccoli quantitativi di microelementi come ferro, zinco, magnesio e manganese per prevenire i fenomeni carenziali piuttosti diffusi negli agrumi

Cedro: se in pieno campo occorrono 3 fertilizzazioni all’anno. La prima va eseguita in primavera e consiste nel rovescio del favino seminato; la seconda a inizio estate con letame diluito in acqua; la terza in autunno con letame maturo alla dose di 3kg per metro quadrato. Le piante in vaso devono essere rinvasate in primavera o, in alternativa, si deve procedere alla sostituzione del primo strato di terra. Impiegare un terriccio da fiore con stallatico se le foglie ingialliscono. Usare un concime fogliare ad assorbimento immediato.

Bergamotto: la concimazione renderà fertile a lungo il terreno, anche se il bergamotto non raggiunge produzioni elevate. E’ un sempreverde che vegeta e assorbe nutrimento tutto l’anno.

In un frutteto famigliare bastano fertilizzanti organici molto maturi (sotto forma di terricciato). Per le piante in vaso sostituire tutti gli anni la parte di terriccio più superficiale, quella al di sopra delle prime radici mettendo fertilizzante a lento rilascio per agrumi.

Limone: richiede un terreno leggero, fertile, ricco di sostanza organica, ben drenato. Nei frutteti famigliari distribuire una 30ina di kg di letame per pianta ogni 3 anni e un complesso ternario (8-24-24) ogni 6 mesi nella quantità di circa 3/4 kg per pianta.

Il terriccio giusto
Gli agrumi per chi non ha molta esperienza sono tra le piante più difficili da coltivare in vaso, in quanto bisogna tenere in equilibrio i seguenti aspetti:

  1. temperatura e ricovero invernale
  2. acqua
  3. tipo di terreno

In vaso devono confrontarsi con situazioni climatiche e di ricovero dal limite critico, per cui la nutrizione delle piante e del substrato di radicazione sono importanti nella salute e possibilità di fruttificare: il terreno di coltivazione deve essere argilloso, oppure un terriccio universale (un prodotto specifico in genere arricchito con pomice). Deve presentarsi leggero in modo da garantire equilibrio, tra la fase gassosa del terreno e quella liquida. Garanzia per un buon sviluppo radicale: bisogna evitare uno scarso drenaggio. Il terriccio per gli agrumi deve essere sempre caratterizzato da un’elevata componente organica: torba e humus, che trattengono l’umidità nel tempo senza infradiciarsi. In ogni caso eliminare il sottovaso o l’acqua che ristagna

Consigli per agrumi più forti. Le cure indispensabili per una buona crescita

Gli agrumi sono piante dai frutti assai apprezzati che crescono bene nelle regioni con inverni miti. Appartenenti quasi tutti al genere citrus, gli agrumi si differenziano per la molteplice varietà di forme vegetali e le caratteristiche dei frutti, ma richiedono tutti simili cure colturali. Ecco una serie di consigli per far crescere e curare piante di limone, arancio, cedro…

Esposizione: amano ambienti a clima caldo costante, e vogliono posizioni interamente luminose o in pieno sole. Non tollerano l’ombra, che causa deperimento vegetazione.

Concimazione: le fertilizzazioni devono essere regolari (una volta al mese). Il maggior fabbisogno di elementi nutritivi si verifica nel periodo primaverile. L’assorbimento delle sostanze avviene tutto l’anno con la sola eccezione dei periodi più freddi.

Temperatura: temono il freddo invernale, possono vivere stabilmente all’aperto solo negli ambienti dove la temperatura non scende mai al di sotto dei 5/7 gradi.

Terreno: quello ideale deve essere mediamente argilloso, profondo, senza ristagni di acqua. Vanno evitati terreni troppo compatti e all’opposto anche quelli troppo sabbiosi.
Irrigazioni: tutti gli agrumi vogliono irrigazioni regolari e più frequenti durante il periodo della formazione dei fiori e dei frutti. Non tollerano l’aridità.
Rinvaso: le piante giovani (3/4 anni), coltivate in contenitore vanno rinvasate ogni 2/3 anni, mentre quelle adulte ogni 5/7 anni e solamente se necessario.

Malattie: attenzione agli acari. L’acaro più diffuso è il ragnetto rosso. Colpisce gravemente gli agrumi soprattutto nei periodi dell’anno più caldi e secchi. I danni sono riconoscibili sulla pagina fogliare superiore e sulla buccia dei frutti immaturi si vedono delle piccole punteggiature di colore bronzeo o delle zone decolorate. Può verificarsi anche la perdita a volte di frutti, che cadono a terra immaturi. Il ragnetto rosso attacca soprattutto limone, arancio e cedro. La difesa dal ragnetto rosso: intervenire rapidamente con acaricidi specifici.

Carenze nutrizionali: non si tratta di malattie ma della scarsa presenza di elementi nutritivi nel substrato: la clorosi ferrica è assai frequente se la pianta è in terreni calcarei, poco fertili o con persistenti ristagni idrici. Si manifesta soprattutto in primavera e autunno con ingiallimento fogliare. Si deve intervenire subito: la pianta rallenta la crescita e le nuove foglie già ingiallite diventano biancastre e seccano. Rimedio: distribuire al substrato del solfato di ferro, ferro chelato in polvere o liquido. Se la crescita della pianta rallenta e si ha poca produzione di foglie e frutti piccoli la causa è la mancanza di azoto: distribuire concimi solidi in granuli ricchi di azoto, nitrato di calcio, nitrato di ammonio.

I funghi (parassiti vegetali), che possono colpire in particolare quando il clima è caldo umido. La fumaggine è riconoscibile per la patina nerastra. E’ visibile soprattutto sulle parti verdi e può colpire tutti gli agrumi. Difesa da questo fungo: distribuire prodotti a base di rame. Il marciume del colletto è dovuto all’attacco di diversi funghi che si manifesta prima con un’abbondante emissione di gomma e mucillaggine sul colletto della pianta vicino al terreno, poi con imbrunimento e marciume della corteccia e del legno sottostante. Il fungo prospera in condizioni caldo umide, eccesso di acqua e temperature medio alte. L’eccesso di acqua penetra nella pianta attraverso le ferite della corteccia, colpisce specialmente gli esemplari giovani di limone e arancio: trattare con prodotti a base di rame (ossicloruro di rame, poltiglia bordolese) al primo manifestarsi dei sintomi.

Macchie fogliari: se sulle foglie compaiono delle macchie tondeggianti giallo/brune e la fioritura rallenta e le parti colpite cadono: sono favorite dal clima umido. Difesa: usare prodotti a base di rame (ossicloruro di rame, poltiglia bordolese).

Quando colpiscono gli insetti, ovvero i parassiti animali di vario genere: gli afidi conosciuti anche come pidocchi, causano deformazioni e ripiegamento delle foglie, rotture dei fiori, rallentamento della crescita, formazione di melata e sviluppo di fumaggine. L’acaro attacca soprattutto limone, arancio e cedro. Difesa dagli acari: trattamenti che vanno effettuati alla comparsa dei primi individui, e poi ripetuti, utilizzando specifici preparati aficidi. La cocciniglia: causa rallentamento della crescita, deformazione delle foglie e dei frutti, ed emissione di abbondante melata, che può determinare la fumaggine. Lo sviluppo è favorito da una vegetazione molto fitta e dalla scarsità di luce, e le specie più diffuse sono la cocciniglia farinosa (detta coltello degli agrumi, che si manigesta con ammassi biancastri appiccicosi localizzati lungo il pendulo delle giovani foglie e dei frutti), la cocciniglia rossa (forte, di colore rosso carminio, visibile sotto forma di piccole incrostazioni puntiformi sulla buccia dei frutti).

Il cedro

E’ un agrume unico e ricercato, si coltiva soprattutto per il suo valore ornamentale ma d’inverno richiede adeguate protezioni perchè soffre il freddo. La coltivazione del cedro in piena terra nel nostro paese è localizzata solo in arreee a clima caldo, come la calabria o il lago di garda, che assume un aspetto diverso a seconda che sia pianta da giardino o per la produzione.

La coltivazione in vaso come pianta da giardino – da serra vetrata o da balcone – si può fare ovunque purchè si possano garantire condizioni di luminosità e temperature idonee durante l’inverno. Come tutti gli agrumi predilige terreni ben drenati, sciolti. Si pianta aprimavera. I cedri non tollerano correnti fredde e forte vento, meglio porli al riparo di una siepe o di un muro frangivento. Per le piante in vaso disporre sul fondo un ricco strato di ghiaia, e rinvasare a primavera. Se il contenitore è già molto grande si procede alla sostituzione del primo strato di terra con un terriccio da fiori, mescolato a letame mature, facendo attenzione a non rompere le radici superficiali.

Innaffiature. Acqua con regolarità: il cedro teme il ristagno idrico, deve essere irrigato con abbondanza, per questo necessita di ottimo drenaggio. Se la pianta è in vaso allora eliminare il sottovaso. Si bagna con regolarita fino alla fine di settembre. Durante il ricovero invernale si diradano gli interventi. La potatura si effettua a novembre, per mantenere la forma, eliminando i rami spezzati o secchi. Ricordarsi che il cedro fruttifica sui rami mistidi un anno di età. I frutti non si staccano con le mani ma si recide il robusto picciolo con le cesoie.