Primavera, consigli per la ripresa vegetativa delle piante

E’ il momento della ripresa vegetativa e quindi dobbiamo fare un check up della situazione del nostro giardino e delle nostre piante di casa. Verifichiamo che le piante non abbiano sofferto eccessivamente durante l’inverno e teniamole pulite dalle foglie ingiallite (non strappandole con le mani ma usando le forbici). Con l’allungamento delle giornate le piante riprendono a vegetare con maggiore forza e anche le annaffiature e le concimazioni devono essere un po’ più frequenti. Dalla fine del mese possiamo togliere le protezioni di plastica e di tessuto non tessuto alle piante sensibili alle gelate, come i limoni e le gardenie. In questo periodo le gardenie possono essere colpite da clorosi. Essa si manifesta con l’ingiallimento delle foglie ed è causato dal mancato assorbimento del ferro. Un fertilizzante mirato, ricco di questa sostanza, risolve il problema in un paio di settimane.

Piantiamo le annuali e le perenni: se il  clima appare stabilizzato verso una temperatura più primaverile e, sopratutto, le gelate sono oramai alle spalle, possiamo mettere a dimora le piante annuali e perenni rustiche, come il convolvolo, la calendula, la malva, le petunie e le zinnie. Per questo bisogna preparare con cura il terreno, zappettandolo con qualche giorno di anticipo, mescolandoci del concime o della composta matura.

Marzo è il mese migliore per seminare la campanella rampicante. Questa pianta annuale si sviluppa molto velocemente ed è in grado di fornire fiori coloratissimi per molti mesi. Può essere anche abbinata ad un sempreverde con successo, oppure piantata da sola purchè abbia un adeguato supporto su cui arrampicarsi.

Nelle prossime settimane l’attività sul terrazzo dovrà riprendere con vigore. Prima di allora bisogna controllare gli attrezzi a nostra disposizione: eventualmente regaliamoci gli strumenti per affrontare nel migliore dei modi i trapianti, le potature, il fissaggio delle piante.

Verso la fine del mese togliamo dalle serrette le fucsie che abbiamo messo al riparo per l’inverno e trapiantiamole utilizzando terriccio di qualità. Iniziamo ad annaffiarle e dalla ripresa vegetativa forniamo loro del fertilizzante per piante fiorite ogni due settimane.

Febbraio: cura di piante e arbusti, calendario lavori e semine

Cosa piantare e seminare
In semenzaio caldo si seminano le annuali da fiore: bocche di leone, begonie, petunie, garofano, portulache, salvia ornamentale. All’aperto si seminano i rampicanti annuali e nell’orto prezzemolo, ravanello, rucola. Si impiantano lagestroemia, ibisco, lillà, melograno, oleandro, spirea, viburno, glicine, rosaio, spinello odoroso, clematide. Verso la fine del mese si seminano a dimora rampicanti annuali, proteggendole con pacciamatura. Si piantano alberi e arbusti vari nel giardino, in particolare rampicanti, clematidi, rose e forsizie. Si riproducono per talea le piante a fusto tenero. Si dividono i cespi delle piante vivaci. In casa, spostare la stella di Natale già potata in un locale buio e fresco: si rinvaserà a maggio. Questo è il mese adatto per la semina di uno dei fiori più diffusi per la coltivazione: il tagete, noto anche come garofano indiano. I semi si possono prelevare a conclusione del loro ciclo, oppure si acquistano in busta. Non bisogna esagerare con il quantitativo di semi perchè la germinazione elevata può causare un sovraffollamento di esemplari in fiore. Il semenzaio va tenuto costantemente umido, e deve essere coperto con una pellicola di cellophane fino al momento della germinazione. A questo punto si toglie la plastica e si sposta la cassetta su un ripiano assolato fino a.l momento in cui i nuovi esemplari non sfoggeranno più di quattro paia di foglie. Giungerà allora il momento giusto per trapiantare i tagete in un substrato con un alto potere drenante che favorisca l’umidità del vaso senza provocare ristagni idrici: i vasi con le nuove piante andranno poi messi in posizione soleggiata.

La fine dell’inverno: il momento più importante per la potatura
Prima della fine dell’inverno occupiamoci degli arbusti: un corretto taglio, oltre a mantenerli nella forma più appropriata, rinforza e permette fioriture più abbondanti. Il momento giusto per effettuare la potatura degli arbusti è alla fine dell’inverno, tra la fine di gennaio e la fine di febbraio, secondo la regione ed il clima. Tagliando prima della ripresa vegetativa, la pianta sarà indotta, al risveglio, a produrre nuovi getti che fioriranno a primavera o in estate. Le piante che fioriscono invece sui rami dell’anno precedente (come la forsizia) vanno potate dopo la fioritura, in modo da tagliare i rami che hanno già prodotto fiori ed indurre la pianta a fare nuovi rami che poi fioriranno l’anno successivo. Consiglio importante: utilizzare forbici da giardino, cesoie robuste, taglienti e pulite, adatte al taglio di rami fino a 15/18 mm di spessore, con impugnatura che offra una buona presa. In generale, gli attrezzi devono essere in ordine (vedi foto Alan Titchmarsh). Ecco una panoramica delle piante da tagliare in questo periodo: verso la metà del mese è l’ultimo momento buono per la potatura di alberi e arbusti a foglia caduca, le rose, le clematidi. Non si toccano gli arbusti che fioriscono in primavera, si potano gli arbusti che hanno fiorito a dicembre e gennaio. Verso la fine del mese nel frutteto è ora di potare albicocchi, cotogno, melo, pero, pesco, susino, castagno, vite e mandorlo. Il ciliegio va potato solo ogni 2/3 anni come il noce. L’ulivo va potato solo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
Si potano e sic imano le siepi per ridisegnare le geometrie, le specie a foglia caduca, gli arbusti fioriti in novembre e dicembre, e quelle piante che hanno perso le bacche. Si potano le rose con un taglio indirizzato verso l’esterno appena al di sopra delle gemme, per favorire lo sviluppo di una chioma ordinata e ben areata, per evitare gli afidi. Si opera sulla Stella di Natale oramai priva di foglie, tagliando i rami a 8/10 centimetri da terra e collocandola in un ambiente fresco e luminoso, senza bagnarla troppo. Si potano le ortensie: recidere solo i rami che hanno già fiorito nella stagione precedente.

Cura e prevenzione malattie
Avviare trattamenti preventivi contro il ragnetto rosso e le cocciniglie del melo e del pero, e sul pesco contro le malattie fungine. Se il clima è relativamente mite (come l’inverno 2016) e il prato non risulta inzuppato a causa delle precipitazioni, è utile rastrellarlo incorporando il materiale raccolto nel compost. Nell’orto è il momento di tagliare e bruciare tutti gli steli residui per eliminare le malattie fungine e le uova degli afidi annidati sulla vegetazione morta. In presenza di brina o di ghiaccio (o neve) evitare di calpestare il prato per non rompere gli steli e non soffocare l’erba. Verso la fine del mese ripulire il tronco degli alberi da frutto con una spazzola di ferro. Eliminare i rami ammalati, frutti mummificati, e se il clima è mite, irrorare con prodotti specifici per prevenire le malattie fungine. Si può iniziare a trapiantare in aiuola e nei vasi le viole del pensiero e le pratoline.

Consigli di gennaio per orto, piante aromatiche e agrumi

Fornire agli agrumi il concime ideale è il segreto per avere piante sane. L’inverno è il momento in cui dobbiamo dare loro la massima attenzione, non solo per proteggerli dal freddo, ma anche per fornire tutto il necessario per superare la brutta stagione. Il genere citrus (arancio, limone, cedro, chinotto, pompelmo, mandarino, clementina, ecc.) non smette di vegetare come la maggior parte delle piante, ma prospera proprio durante l’inverno. Ed è importante, oltre a fornire il riparo dal freddo e dal gelo, dare anche tutto il nutrimento di cui necessita. Gli agrumi richiedono un fertilizzante povero di fosforo e ricco invece di azoto e potassio. Questi fertilizzanti devono poter disporre anche di un buon quantitativo di ferro, dal momento che gli agrumi, specialmente quelli coltivati in vaso, sono generalmente penalizzati dalla disponibilità di questo elemento, e vanno soggetti a fenomeni di clorosi.

Verso la fine di gennaio possiamo già iniziare ad affrontare la potatura del melo e del pero. Entrambe le piante producono frutti sui rami dell’anno precedente (che quindi questo anno daranno frutti) e quelli più vecchi che invece andranno tagliati. Usiamo attrezzi affilati e disinfettati.

Moltiplichiamo l’acuba per talea: preleviamo 10/15 centimetri di lunghezza dei rametti, asportiamo le prime foglie e poniamoli a radicare in un terriccio composto da sabbia e torba in parti uguali. Manteniamo umido per qualche settimana. Con l’arrivo della bella stagione, le piantine potranno essere messe in vaso e si svilupperanno velocemente.

Vero la fine del mese di gennaio / mese di febbraio, possiamo tornare a dedicarci all’orto. Le ore di luce solare iniziano ad aumentare ma la differenza di temperatura tra il giorno e la notte non consente ancora di fare lavori all’esterno. Bisogna approfittare delle ore più calde della giornata per preparare il terreno, seminare e potare gli alberi da frutti. Seminare aglio, fave, porri e semi di piante culinarie: prezzemolo, finocchio, camomilla e menta. Piantare aromatiche, origano, salvia, coriandolo, mentuccia. Potare solo se questi presentano parti danneggiate. Applicare concime inorganico se il mese scorso non è stato utilizzato concime organico. Se il clima è secco, irrigare tutto ciò che è stato piantato di recente. Raccogliere bietole, lattuga, ravanelli e carote, vaporizzare i melocotogni contro i funghi. Applicare un leggero strato di compost negli alberi da frutto. E’ il momento giusto per creare una fioriera di piante aromatiche. Le più comuni, come prezzemolo, basilico, erba cipollina, timo e maggiorana, si possono mantenere sulle bordure o sulla terrazza o semplicemente sul davanzale delle finistre, in vasi che completeranno e orneranno il nostro piccolo orto.

Lavori di novembre in giardino

colori autunnali

Alcuni consigli per le nostre piante in autunno, per averle più forti e sane dalla prossima primavera

Pulizie autunnali: inizia l’autunno e il giardino ha bisogno di una sessione speciale di pulizia intensiva. Eliminare tutte le erbacee, le piante secche, le foglie morte e pianificare bene le prossime piantagioni invernali e primaverili.  Applicare l’ultima concimazione alle piante da giardino, compreso il prato, in modo che sopportino meglio le temperature rigide dell’inverno e le gelate.  Eliminare tutto il materiale lignificato, vecchio e le foglie danneggiate che possono propagare parassiti per il giardino.

Cosa piantare e seminare in novembre? Piantare cipolla, lattuga, spinaci, broccoli, zucche. Seminare il prato e piante vivaci dalla fioritura primaverile e annuali che fioriscano in inverno e in primavera. Seminare anche i bulbi a fioritura primaverile. Si possono seminare i piselli odorosi (rampicanti che fioriscono da aprile ad agosto). Piantare siepi, erbacee, tutti i tipi di arbusti come le rose, anche a radice nuda. E’ anche possibile piantare alberi.

Cosa si raccoglie? E’ il momento di raccogliere frutti secchi come castagne, mandorle, noccioli, noci, datteri e ghiande.

Cosa potare? Effettuare l’ultima potatura del’anno alle siepi di ligustri, cipresso o altre conifere. Spuntare le rose quando non hanno più fiori. Potare gli alberi da frutta, le piante aromatiche da conservare per l’inverno (mentuccia, origano, salvia)

Cosa riparare? Proteggere i cavoli e la lattuga dalla brina e dal freddo. E’ il momento di mettere al riparo l’ulivo in vaso. Se è possibile collocarlo vicino ad un muro della casa esposto al sud. L’ulivo è una pianta che non sopporta il freddo, e se la temperatura di molti gradi (sotto i dieci) potrebbe morire. Essendo inverno non bisogna pensare che non abbia bisogno di acqua: va annaffiato ogni volta che la terra diventa asciutta come tutte le piante coltivate in vaso. Bisogna però stare attenti al ristagno nel sottovaso. Nell’orto è preferibile proteggere in modo adeguato il raccolto nelle zone dal clima più rigido.

Annaffiature: diminuirle, ma ricordiamoci appunto di dissetare comunque le piante in vaso e quelle in balcone: la pioggia non basta, e il vento disidrata le piante. Diminuire i tempi di annaffiatura degli irrigatori automatici dal momento che le giornate si accorciano e le temperature scendono.

Consigli di novembre per piante, alberi, e terreni a rischio frana

Consigli generale per il mese
Moderiamo le annaffiature. Le piante in casa devono essere regolarmente controllate perchè il terreno rimanga umido, ma bisogna assolutamente evitare un eccesso di acqua. Ad esempio i ficus benjamin teme molto gli eccessi di acqua e deperisce velocemente perdendo le foglie. Bisogna verificare il corretto drenaggio dei vasi e provvedere a regolari annaffiature ben distanziate tra loro.

Ricoverare le piante più delicate già da questo mese, sopratutto quelle più sensibili al freddo. E’ il caso dell’arancio, del limone, del mandarino, ma anche dei pelargoni, delle fucsie. Sospendere il taglio dell’erba è utile. In questo periodo è utile spargere del terriccio mescolato a sabbia sulla superficie del tappeto erboso. Se il tempo lo permette e si può godere di qualche giorno di sole, si può approfittare per dividere i cespi delle piante erbacee con il risultato di moltiplicarle e di rinforzarle. In queste settimane possiamo dividere anche i cespi rizomatosi dei gigli.

Si potano gli alberi e gli arbusti spoglianti, tutte le erbacee perenni ed i rosai, preparando anche le buche per le piantagioni primaverili. Si piantano con tutto il pane di terra le biennali, come la violaciocca, come pure le bulbose a fioritura primaverile/estiva come tulipani, giacinti, ciclamini, iris.

Si piantano rosai, alberi ornamentali come betulla, tigli e rampicanti a foglia caduca (glicini e clematidi).

Verso la fine del mese si estirpano gli ultimi bulbi estivi e i tuberi sfioriti, da conservare poi in un luogo riparato e asciutto. Verso la fine del mese si predispongono le protezioni contro il gelo per le piante più sensibili, si termina la raccolta delle olive e delle carote che andranno conservate in cantina oppure in cassette di torba e sabbia (ripulirle prima dalla terra).

Consigli per terreni a rischio smottamento
In presenza di terreni scoscesi e poco compatti, alcune specie vegetali possono consolidare il suolo ed evitare smottamenti. In autunno le piogge possono causare parecchi danni: erosione degli strati superficiali del terreno più fertile, frane e di conseguenza eliminazione delle specie vegetali presenti. Quelle che possono subire maggior alterazione geologica sono quelle in declivio e più spoglie di veetazione, sopratutto nelle aree collinari e di montagna. E’ possibile prevenire o ridurre la possibilità di frane utilizzando la vegetazione giusta. Scegliendo di mettere a dimora alcune tipologie di piante molto precise è possibile rendere compatto il terreno anche nei piccoli giardini domestici, in presenza di pendenze o addirittura di scarpate.
Le piante indicate per terreni franosi devono avere radici molto ramificate, robuste, a rapida crescita (nella parte aerea), con buona resistenza alle malattie e scarsa richiesta di cure colturali in quanto un terreno in pendenza renderebbe più difficile la manutenzione (irrigazione, concimazione, potature, scerbatura delle infestanti).
Le tappezzanti sempreverdi sono specie a struttura erbacea di limitata altezza (20/40 centimetri) a portamento strisciante. Tra le specie più usate vi sono: edera helix, che si adatta sia a terreni acidi, sia a quelli calcarei; vinca minor, adatta in zone di mezza ombra; liriope (vedi foto), con foglie verde scuro e fiori blu, adatta anche a terreni ombrosi; iperico, pianta adatta a terreni in pieno sole o semi ombreggiati; convallairia e pachysandra, entrambe adatta a posizioni molto ombreggiate. Le piante vogliono terreni fertili e freschi.