Cosa fare se una piccola palma ha un brutto aspetto

Se le foglie sono diventate particolarmente brune è probabile che la pianta stia soffrendo per un’eccessiva secchezza dell’aria e del terriccio. Conviene nebulizzarla con dell’acqua almeno un paio di volte alla settimana.

Inoltre, come tutte le piante, le palme hanno bisogno di tanta luce: è bene collocarla vicino a una finestra lontano dai termosifoni.

Ricordatevi che il vaso della palma va cambiato ogni due anni sostituendolo con uno più grande di un paio di centimetri

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Palma Rhapis excelsa

E’ una palma originaria della Cina e della Thailandia. Ha un portamento cespuglioso ed è alta circa 2 metri. Ha una crescita lenta e pertanto adatta alla permanenza in vaso, anche in luoghi chiusi. Le foglie sono molto decorative a forma di ventaglio.

Consigli: in casa predilige luoghi ombreggiati, non troppo caldi, riuscendo a vivere a temperature tra i 13 e i 18 gradi.Le innaffiature devono essere regolari e non eccessive. Nebulizzare le foglie nei mesi più caldi dell’anno. Il terriccio deve essere di buona qualità, soprattutto non pesante, per favorire il veloce drenaggio dell’acqua in eccesso.

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Palma delle Canarie

In realtà la Phoenix canariensis può essere utilizzata come pianta da interni solo quando è giovane. Cresce talmente tanto sia in bellezza sia in larghezza che è indispensabile spostarla poi all’esterno, anche se ha bisogno di temperature stabili.

In casa, a causa del riscaldamento, esige molte cure. Ha bisogno di molta umidità ambientale. Deve essere collocata in prossimità della finestra, sempre che non sia esposta a nord. Tollera bene il sole e il caldo. E’ molto esigente in termini di somministrazione di acqua, dal momento che gli esemplari da interni nonostante le loro grandi dimensioni sono piante giovani, che devono attecchire. Vaporizzare di frequente, collocare lontano dalle zone di passaggio perchè ha foglie dure e appuntite.

Questo tipo di palma produce datteri. Concimarla a piccole dosi da aprile fino ad agosto.

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Kentia forsteriana, palma da interni

La kentia è resistente, raffinata, si adatta bene in ogni appartamento, ha bisogno di poche cure. Ha portamento slanciato ed elegante, si adatta facilmente alle condizioni tipiche delle case, necessita di poca manutenzione. Il fogliame e il portamento sono la sua forza. La pianta ha uno sviluppo cespuglioso arbustivo. E’ la palma più tollerante e duratura, ma ha bisogno di spazio. In casa ciascun ventaglio di foglie può raggiungere anche i 30 centimetri di larghezza. Se si desidera spendere per una pianta non vi sono dubbi: la kentia è la giusta scelta, è la cosiddetta palma che arreda.

Condizioni ideali: cresce bene in ambiente ben illuminati ma non tollera il contatto diretto col sole. Deve essere collocata in un luogo da luminoso a semiombroso. Può anche resistere in condizioni di luce scarsa ma in questo caso la sua crescita sarà molto rallentata. Se si ha a disposizione solo un angolo accanto alla finestra filtrare la luce con una tenda. La temperatura ideale oscilla tra 20 e 24 gradi. Soffre con temperature al di sotto dei 13/15 gradi.

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Annaffiare con moderazione (innaffiare ogni 15 giorni). Lasciare che la terra si secchi quasi del tutto. La cosa più importante è evitare i ristagni di acqua. Inoltre non c’è nulla che questa pianta apprezzi di più di un bel bagno sotto una leggera pioggia primaverile. La kentia adulta deve essere messa all’esterno durante il mese di maggio, all’ombra e protetta dal vento. Tollera ambienti molto secchi, ma è consigliabile vaporizzarla molto spesso, soprattutto in inverno. La vaporizzazione del fogliame andrebbe effettuata durante il periodo di accensione dei del riscaldamento in casa, quindi in presenza di aria secca.

Non è particolarmente esigente in fatto di concime: è sufficiente intervenire due volte in primavera e una volta all’inizio dell’autunno con prodotti liquidi particolarmente ricchi di azoto. Durante la bella stagione, si può concimare usando un fertilizzante adeguato per piante da interni da applicare ogni 15/20 giorni, diluito nell’acqua di annaffiatura (esempio: algoflax), da marzo a settembre in piccole dosi.

La kentia può essere attaccata da afidi, tripidi e cocciniglie.