Consigli di luglio per giardini al nord: aiutare le acidofile

Gardenia, ortensia e azalea: sono piante dalle splendide fioriture che necessitano di alcune cure particolari contro l’ingiallimento, tagli accidentali e terreno calcareo. Queste piante coltivate in posizione di mezz’ombra in questo periodo dell’anno  possono manifestare segni di sofferenza.

Foglie gialle

Potrebbero apparire ingiallite: si tratta di un problema dovuto principalmente alla clorosi ferrica, una malattia causata da carenza di ferro. Ingialliscono perchè non riescono a svolgere al meglio la fotosintesi clorofilliana. Però questo avviene per due motivi principali: un eccesso di calcare nel terreno oppure per la mancanza di ferro (potassio, zinco e azoto). I sintomi si manifestano con un progressivo ingiallimento delle foglie e dal deperimento della pianta che spesso non riesce a fiorire e si interviene somministrando “ferro chelato”. In seguito mantenere il terreno ben arieggiato e ricco di sostanza organica. Già da questo mese aggiungere all’acqua di irrigazione ferro chelato, che a differenza del solfato di ferro viene assorbito completamente dalle radici.

Attenzione alle ferite

In questo periodo dell’anno bisogna fare attenzione all’utilizzo del tosaerba perchè molto spesso le piante acidofile sono messe a dimora sparse a gruppi nelle zone a prato sottoposto a frequenti tosature. Eventuali lesioni e ferite sulla corteccia diventano rifugio di parassiti fungini, che aggrediscono prima la zona del colletto e poi le radici, quindi è indispensabile se non è stato fatto già nei mesi scorsi, effettuare una pacciatura nella zona basale degli arbusti, 7-8 cm di spessore di corteccia di agrifoglie. Non solo protegge la pianta dalle lame del tosaerba ma garantisce all’apporto di sostanza organica, che proviene dalla decomposizione.

Concimazione: se le piante sono tenute in casa concimare ogni 15 giorni, da ottobre ad aprile. Se sono all’aperto concimare ogni 15 giorni da marzo a settembre. Usare concime per acidofile nell’acqua delle innaffiature.

Come e quando innaffiare nel modo corretto durante i mesi caldi estivi

Se fa molto caldo bisogna evitare di bagnare le piante durante la giornata, ma limitare l’operazione al mattino e alla sera. L’acqua del rubinetto è più fredda rispetto alla terra: questo può provocare uno shock termico. Lasciare riposare un poco nell’annaffiatoio perchè si riscaldi prima di versarla sulle piante, oppure annaffiare la sera, quando i vasi e la terra sono oramai raffreddati. L’estate è il periodo delle irrigazioni regolari per tutte le piante, specialmente quelle fiorite. Il momento giusto è il mattino presto: questo permette di fare assorbire bene l’acqua alle radici prima che il sole scaldi troppo. Così facendo si riduce il rischio di malattie fungine. Annaffiando al calar del sole si riesce anche ad evitare dannosi sbalzi di temperatura alle piante. E’ importante non bagnare le foglie.

Da ora in avanti bisogna innaffiare le piante tutti i giorni, e se i vasi sono piccoli almeno 2 volte al giorno.

Le piante, oltre che bere, devono sempre mangiare perciò non bisogna dimenticare di fornire loro regolarmente del fertilizzante che possa attecchire il terreno di tutti.

L’acqua del rubinetto è spesso molto fredda rispetto alla terra e questo può provocare un vero shock termico. Facciamo riposare l’acqua nell’annaffiatoio perchè si riscaldi prima di versarla sulle piante. Oppure si annaffia allasera, quando i vasi e la terra sono ormai freddi.

La maggior parte delle piante ama un terreno fresco, sempre umido e richiedono perciò irrigazioni regolari e uniformi. Si deve scegliere di annaffiare le prime ore del mattino o quelle della sera. Annaffiare la sera ha il duplice vantaggio di dissetare le piante e di lasciare l’acqua nel terreno per tutta la notte prima che il sole inizi a farla evaporare. Se invece annaffiamo al mattino, evitiamo di bagnare le foglie perchè il sole potrebbe trasformare le goccie d’acqua in piccole lenti e concentrandosi sulle foglie potrebbero bruciarsi.

Se si ha un impianto di irrigazione automatico aumentare dosi e frequenza delle bagnature in base alle dimensioni e al numero degli ugelli inseriti in ciascuno di loro, e tenendo presente anche in questa stagione è necessario bagnare per un totale di almeno 20 minuti al giorno. Prima di partire per le vacanze controllare che tutto vada bene e funzioni, e che gli ugelli siano ben disposti nei vasi.

Rigurdo le concimazioni è bene sospendere fino all’arrivo delle pioggie d’agosto, per dare modo alle piante di riposare e superare meglio l’estate.

Riepilogo: alcuni basilari consigli su come annaffiare in estate

  • E’ fondamentale capire se si bagna a sufficienza la pianta. Per capirlo basta toccare il terriccio con le mani: ogni volta che si trova asciutto è il momento di annaffiare.
  • Oltre a questo fondamentale sistema è anche utile sapere che nei vasi di terracotta il terriccio asciuga più fretta rispetto ai contenitori di plasitca. Questi ultimi vanno bagnati meno frequentemente. I vasi con l’imboccatura stretta trattengono più a lungo l’umidità. Nelle ciotole invece il terriccio asciuga più in fretta.
  • E’ meglio bagnare tanto ma non tutti i giorni piuttosto che poco ma più volte al giorno: in questo modo infatti l’acqua non riesce ad andare in profondità.
  • Non usare mai acqua troppo fredda

Piante aromatiche: il basilico

In giugno si semina la maggior parte degli ortaggi e anche delle piante aromatiche, in particolare si semina in piena terra oppure in vaso il basilico: è una delle aromatiche più apprezzate per la nostra cucina. Le varietà di basilico in genere si suddividono in base alla dimensione delle foglie: in quelle a foglia e di colore chiaro c’è il basilico genovese, che è la varietà più comune, ed è utilizzato per produrre il pesto. Per avere piante con foglie grandi si usa il basilico napoletano, che ha una profumazione più intensa. Sempre a foglia larga troviamo il basilico a foglia di lattuga, che ha la profumazione di menta, foglie piccole e foglie aromatiche. Inoltre c’è il basilico fino verde.

Alcune regole per coltivare una piantina di basilico:

  • Il basilico va collocato nell’angolo più soleggiato del balcone o davanzale.
  • Innaffiare tutti i giorni (la mattina presto o la sera). La terra deve essere sempre umida ma mai fradicia: soprattutto controllare se nel sottovaso non ci sia acqua perchè sennò marciscono le radici.
  • Quando si ha bisogno di foglie di basilico staccare quelle che si trovano più in alto, e quando spunta la spiga con i fiori si deve tagliare. In questo modo la pianta produrrà più foglie, e così vivrà fino all’autunno, perchè con l’arrivo dei primi freddi infatti il basilico muore.

Consigli per la primavera: se volete che il basilico cresca bene e regali tante profumate foglie per tutta la bella stagione è il momento di tenerla fuori, su un davanzale o per terra sul balcone, nel posto più soleggiato possibile. Innaffiare tutti i giorni, preferibilmente la mattina presto o la sera. La terra deve essere sempre umida ma non fradicia, e soprattutto non deve rimanere acqua nel sottovaso: i ristagni vanno marcire le radici.

Consigli per l’estate: Per aumentare la produzione di questa pianta aromatica staccare con le mani la cima della pianta appena accenna a produrre fiori. Si pratica anche sulla maggior parte delle altre piante aromatiche, sempre allo scopo di aumentare la produzione di foglie.
Altrimenti possiamo lasciare sviluppare i fiori del basilico, che sono molto profumati.
Quindi, dopo averli fatti seccare all’ombra, possiamo metterli nei pout-pourri, cioè nei miscugli di erbe ed essenze secche che profumano gli ambienti.

Consigli per le rose in estate

Come curare le rose quando arriva il caldo. Durante l’estate, da maggio/giugno, si assiste alla magnifica ed imponente fioritura delle rose. Ce ne sono ormai di tanti i tipi, e a ciascuno di questi gruppi appartengono un numero incredibile di varietà. La prima cura culturale, da ricordarsi appena arriva l’estate, è l’asportazione dei fiori appassiti tagliandone lo stelo alla base con una porzione di fusto, per stimolare l’emissione di nuovi germogli fioriferi. Proseguire poi con le concimazioni, che si effettuano lungo tutta la stagione vegetativa iniziando dalla ripresa primaverile, con apporto di sostanza organica e la somministrazione di concimi minerali. Molto importante è la concimazione di giugno, quando le rose sono in piena fioritura. Preferibilmente concimi con alto titolo in potassio e che assicurano anche una adeguata disponibilità di azoto. E’ bene ricordare che le rose necessitano di molta acqua e che il fabbisogno della pianta si eleva in primavera e dopo la fioritura. Al tempo stesso necessitano di un buon drenaggio perchè crescono stentatamente nei terreni dove si verificano ristagni di acqua.

D’estate il problema più grosso per le rose è la carenza d’acqua. Le ragioni sono molte: la scarsità d’acqua, basse precipitazioni o limitazione all’irrigazione imposta (programmata). Nei periodi più caldi la temperatura elevata può essere un problema, ma che si risolve sapendo come fare per ritrovare i nostri cespugli di rose belli e forti. I vecchi cespugli non temono il caldo (almeno quelli radicati da più di 2 anni), possono sopportare un periodo di caldo senza irrigazione.

Le rose giovani piantate nell’anno possono avere maggiori problemi perché l’apparato radicale non si è ancora espanso nel terreno. In mancanza di un impianto di irrigazione programmabile o di qualcuno disposto a sostituirci nella cura del giardino si può ricorrere a qualche stratagemma, come l’utilizzo della corteccia di pino. Così va preparata: la corteccia acquistata nei sacchi va affondata completamente in un secchio d’acqua e lasciata così per almeno 12 ore. La corteccia, quando sarà totalmente intrisa d’acqua e il suo spessore avrà raggiunto i 20 cm (e aumentato di molto il suo peso), va appoggiata nell’aiuola. Una volta sistemata la corteccia, rilascerà lentamente l’acqua nel terreno sottostante per evaporazione, creando intorno alla pianta una zona di maggior umidità dell’aria che mitigherà il caldo. La pianta non si disidraterà.

Si concimano i roseti rampicanti non rifiorenti, tagliando sotto la prima foglia. Verso la fine del mese di luglio tagliare in forma regolare. Se non si è esperti si imposta la forma tirando dei fili tesi tra i paletti.

Malattie. Le rose – più di altre piante del giardino o del terrazzo – possono essere soggette a piccoli problemi. Si tratta di malattie fungine, che possono insorgere a causa del clima caldo/umido, oppure da parassiti come gli afidi o il ragnetto rosso, che si cibano delle foglie. Spesso questa malattia è il sintomo di un’errato posizionamento della pianta (se è stretta da altre piante, o è a ridosso di una parete umida, oppure da troppi rami ravvicinati tra di loro). Il microclima intorno alla pianta risente dell’elevata umidità e si predispone ad accogliere la malattia fungina. Si ammala allo stesso modo una pianta debole per una mancanza di qualche sostanza nel terreno, per errata irrigazione o indebolimento da eccessiva fioritura (non compensata da una concimazione completa). L’attacco di parassiti o malattie fungine (oidio o mal bianco) che colpisce le rose si riconosce quando le foglie presentano delle macchie polverose, che tendono ad estendersi e farle ingiallire. La ruggine: si manifesta con la comparsa di piccole macchie gialle, che con il passare dei giorni diventano più scure, fino a diventare quasi nere. Le foglie diventano giallastre e la pianta smette di vegetare e deperisce. I prodotti ideali per combattere l’oidio e l ticchiolatura che possono essere usati con sicurezza si chiama anticrittogamico Vape Garden, oppure Compo Topas 10EC fungicida antioidio, particolarmente efficace contro gli afidi e la ruggine, adatto sia per culture orticole che frutticole, e ornamentali.

Il glicine: cura, consigli e potatura

La pianta del glicine fiorisce proprio in aprile/maggio, ma dopo ricordate di potarla accorciandone di un terzo tutti i getti: in questo modo la pianta si rafforzerà. Se invece volete comprare una nuova pianta di glicine ricordate che la varietà che si adatta meglio in vaso è la Wisteria floribunda “macrobotrys”. Il contenitore deve essere grande, cioè largo e profondo almeno 80cm, e possibilmente di plastica: il fogliame ha radici molto robuste, capaci di rompere la terracotta quando crescono. Al glicine serve un vaso di plastica: è una pianta dalle radici molto robuste, capaci di rompere – crescendo – la terracotta. Perchè goda di buona salute potatela nuovamente in estate. Al momento dell’acquisto chiedete al vivaista l’età della pianta: se ha meno di 3 anni non fiorirà in questa stagione.

La potatura: il glicine è un rampicante così vigoroso da tenere a bada con due potature all’anno, una primaverile e una estiva. Coltivato in vaso, questo rampicante cresce molto meno che in piena terra: però bisogna comunque potarlo regolarmente due volte all’anno, in modo da contenere il vigore e fare sì che la ripresa vegetativa si presenti nella forma migliore. Febbraio è il mese giusto per procedere con il taglio: accorciare drasticamente i rami così da lasciare solo le tre gemme alla base di ciascuno, che porteranno i grappoli di fiori. Luglio è il periodo giusto per seguire la potatura estiva. E’ importante perchè permette di far crescere la pianta contenendone l’esuberante sviluppo. Quindi bisogna tagliare tutti i nuovi tralci, quelli giovani e molto lunghi, poi si accorciano quelli che hanno fiorito, riducendo i rami laterali sino alla quinta/sesta foglia a partire dal ramo principale più grosso. In questo modo si riduce il volume della pianta favorendo la formazione e l’ingrossamento delle gemme che andranno in fiore la prossima stagione. I rami vanno accorciati di circa 1/3 della lunghezza.

La fine dell’inverno è anche il periodo giusto per nutrire la pianta con un concime organico, che si trova in tutti i vivai.