La camelia, fiore adatto a zone ombrose

Avevamo già parlato di questo bellissimo fiore (articoli sulla camelia). Se volete averne un esemplare considerate che questa pianta cresce bene soprattutto in località dal clima fresco. La sua collocazione ideale è su un balcone o su un davanzale esposto a nord, e cioè poco soleggiato, possibilmente al riparo dalla pioggia che danneggerebbe suoi boccioli.

Se invece avete un esemplare già in fiore non dimenticate di bagnarlo con regolarità. Fate in modo che il terriccio sia sempre un po’ umido. Terminata la fioritura, verso la fine di aprile/maggio, rinvasate la pianta in un contenitore di diametro leggermente più grande, usando un terreno specifico per acidofile che trovate facilmente nei negozi di piante. Ricordatevi che grazie alla sua chioma sempre verde è anche perfetta per creare sulla finestra una barriera che ripara da sguardi indiscreti.

Consigli per piante perenni su balconi e terrazze: azalee e rododendri

Rododendro e azalea in vaso. Nelle zone a clima mite si possono mettere a dimora o rinvasare in questo periodo (febbraio). Sono belli e decorativi, e anche molto rustici.

Azalee. Le piante resistenti sono: azalea japonica, azalea mollis e azalea pontica. Invece l’azalea indica si coltiva come pianta d’appartamento. La japonica è un arbusto sempreverde che forma cespugli che crescono fino ad un’altezza di circa 120 cm. Fiorisce in primavera fino a maggio, a seconda delle varietà. La mollis raggiunge anche 150cm di altezza, e la pontica quasi uguale alla mollis ma con i fiori più piccoli.

Le specie rododendro hanno dimensioni più elevati, con portamento espanso (più dell’azalea) che hanno foglie e fiori di dimensioni maggiori. Il rododendro vive bene all’aperto: è un arbusto che raggiunge grandi dimensioni, con fiori a grappoli. Le varietà più precoci fioriscono da aprile, le più tardive a giugno. Esistono varietà che superano i 150cm di altezza e anche varietà con piccoli fiori (ibridi di rododendro yakushimanum). Hanno un apparato radicale non troppo espanso. Si possono coltivare anche in vaso però più larghi e profondi.

Il geranio: quando tenerlo e quando è da buttare..

Spesso a fine stagione ci si chiede se i propri gerani vanno tenuti per superare l’inverno oppure se è il caso di non impiegare ulteriori risorse. I gerani vanno conservati solo se sani e forti, le migliori probabilità di una buona conservazione autunno/invernale si hanno infatti per quelli giunti in ottime condizioni al momento della fine della fioritura.

Non devono essere conservate le piante che sono state colpite da avversità parassitarie, anche se la malattia è stata curata.

I pelargoni de si vogliono manentenere devono essere ritirati e posti in un ambiente protetto ben prima che le temperature minime si stabilizzino attorno ai valori di 8-10 gradi. Quelli lasciati all’aperto in presenza di temperature più basse possono non mostrare subito i danni ma in seguito, anche dopo alcune settimane, mostrando sintomi come:
ingiallimenti delle foglie e loro caduta;

  • fusti rammolliti;
  • rottura delle parti aeree
  • radici rovinate dalle basse temperature, non in grado di sorreggere i fusti;

Le specie più resistenti, è noto che i gerani a portamento retto (pelargonium zonali e pelargonium macranthum) sono più facilmente conservabili rispetto a quelli ricadenti. Questi ultimi hanno tessuti più teneri, quindi meno resistenti.

Prima del ritiro in ambiente protetto, la parte aerea dei gerani va potata, circa della metà rispetto a quelli ricadenti, e di circa un terzo per quelli a crescita vertiacale.

Per il buon successo della conservazione, la massa verde va contenuta e non deve essere voluminosa.

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Preparare i gerani all’inverno: concimarli e ripararli dal freddo

E’ tempo di concimare i gerani, anche se sfioriti:  se abitate infatti una zona calda, i gerani ora che in autunno/inverno sono quasi sfioriti completamente dovete annaffiarli regolarmente e concimarli una volta a settimana con un fertilizzante per gerani da diluire nell’acqua delle innaffiature. Tra qualche settimana, quando le temperature scenderanno, sospendete la concimazione e mettete al riparo dal freddo (per tutte le zone d’italia) in una serra da balcone, su un pianerottolo o in un garage bene illuminato.

A questo punto diradare le innaffiature (basta poco, ogni 15 giorni un bicchiere d’acqua) se i gerani sono in una stanza asciutta. Se invece sono in un ambiente umido basta un bicchiere al mese. Così saranno pronti ad una nuova fioritura la prossima primavera.

I gerani muiono se la temperatura scende sotto lo zero. Alla temperatura di 3-4 gradi smettono invece di vegetare, sono come in letargo ma vivi.

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Consigli per l’autunno: colorare il balcone con peperoncini ornamentali

Le piante di peperoncino danno deliziosi frutti rossi, gialli, verdi, arancio. Sono piante facili da coltivare. Richiedono un’esposizione che sia la più soleggiata possibile, tanta acqua in modo che il terreno sia sempre un po’ umido. Somministrare una volta ogni due settimane un concime liquido per piante fiorite. Se si rispettano queste esigenze i loro frutti daranno allegria fino a Natale.
Un nemico è il freddo intenso. Se abitate in luoghi dalla temperatura molto rigida conviene ripararli in casa, da metà novembre in avanti. In caso contrario potete tenerli all’aperto tutto l’anno.

Tutti i loro frutti sono commestibili. Le varietà in commercio son decine. Una delle più nuove si chiama Medusa: ha la caratteristica di avere il frutto prima bianco, poi rosso fuoco. L’Habanero è invece il peperoncino dai frutti più piccanti.