Schlumbergera

schlumbergera.thumbnail SchlumbergeraNota come cactus di natale, si chiama così perchè fiorisce proprio in questo periodo. La pianta ha portamento ricadente, e ha l’aspetto di una cascata di lucide foglie verdi, piatte e spesse, che terminano con brillanti corolle di colore rosso, violetto o bianco e giallo. Ha una fioritura invernale che puo’ ripetersi puntualmente ogni anno. Vivace e abbondante, non è una pianta adatta a locali molto caldi e con scarsa umidità: desidera un terriccio ben drenato per evitare ristagni. Vuole un’esposizione luminosa, ma non tollera il sole diretto. In questa stagione va innaffiata poco, più spesso invece in primavera e in estate, in modo da lasciare il terriccio sempre un po’ umido. Non sopporta l’acqua calcarea. Quando è possibile innaffiatela con acqua piovana oppure distillata (quella che usate per il ferro da stiro).

Concimare da giugno a settembre, una volta al mese. Da settembre a dicembre ogni 15 giorni con un fertilizzante liquido universale. Va rinvasato ogni anno in primavera dopo la fioritura (con terriccio: 1 parte di sabbia granulosa e due di torba; sul fondo del vaso porre cocci o ghiaia). Da maggio a settembre la si puo’ portare all’aperto. Dato il suo portamento ricadente sta bene in un cestino appeso oppure su una mensola.

Calycanthus praecox – Consigli sul calicanto “d’inverno”

E’ conosciuto come calicanto d’inverno. E’ un arbusto che appartiene alla famiglia delle calicantacee. E’ particolarmente apprezzato durante i mesi freddi perchè è uno dei pochi arbusti che fiorisce durante l’inverno. Puo’ essere coltivato in grosse fioriere o in mastelli, in terrazzo o im balcone oppure nei piccoli giardini in piena terra.

I fiori sono molto profumati e compaiono in pieno inverno. Il calicanto ha bisogno di poche cure e si adatta ai climi più diversi: dà il meglio di sè in questa stagione quando si spoglia delle foglie per riempirsi di profumati fiori gialli a forma di coppette.  Essendo un arbusto a foglia caduca non arreda in modo particolare il giardino durante i mesi invernali, se non a dicembre o in gennaio, e quindi è preferibile collocarlo come esemplare isolato, in posizione piuttosto defilata. Oppure collocarlo insieme ad arbusti sempreverdi. Cresce bene a ridosso di un muro soleggiato, orientato verso ovest oppure sud. I rami possono essere potati per poi essere sistemati in vasi in appartamento, dove rimangono freschi anche per 7/8 giorni.

Consiglio: se sono molto legnosi fate un’incisione a croce sulla parte tagliata e scortecciatela per un centimetro. In questo modo l’acqua verrà assorbita così la fioritura durerà più a lungo. Annaffiare abbondantemente: se l’inverno si mantiene siccitoso annaffiare una volta ogni 20 giorni, e dalla primavera all’estate inoltrata una volta alla settimana. Una volta all’anno a primavera distruibuire concime minerale alla base della pianta. Se la pianta è in terra preferisce terreni poveri, leggeri e argillosi. Quando è in vaso utilizzare una miscela formata da 4 parti di terra da giardino, 2 di terriccio universale e 1 di torba. Non richiede potature regolari

Stella di Natale. Consigli su come mantenere bella la stella di Natale

E’ una pianta ornamentale diffusa nel periodo natalizio e fiorisce in pieno inverno. Resistente, facile da curare, ha una crescita moderata. L’altezza massima è di un metro, e la larghezza di 80 centimetri. Il fiore della pianta (la stella) è di colore rosso vivo, rosa o bianco, si chiama bratea, ed è in realtà una foglia modificata, e dura per qualche mese, mentre il fiore del centro è piccolo e giallo, con minuscoli sepali e petali, e ha una durata più limitata. La stella di Natale ha bisogno di una temperatura minima di 14 gradi, e va tenuta lontana dalle correnti d’aria, ma puo’ sopportare il freddo più intenso ma solo per brevi periodi, purchè non esposta al gelo.

Ha bisogno di un ambiente luminoso, e durante l’inverno puo’ tollerare il sole diretto, ma va tenuto lontana dalle fonti di calore (non mettere vicino al termosifone). Le innaffiature devono essere scarse durante la fioritura, evitando i ristagni di acqua nel sottovaso. Ridurre l’acqua da privamera a mezza estate (periodo del riposo). Dopo la fioritura è normale che la pianta perda qualche foglia, senza che questo segnali malattie o sofferenza. Si puo’ nutrire comunque per qualche tempo con concimi a base di potassio o fosforo.

In primavera si puo’ trasferire all’aperto in posizione riparata: a maggio tagliere la stella di Natale a metà (proteggersi le mani con i guanti perchè il lattiche ne fuoriesce è piuttosto irritante) e rinvasarla utilizzando un terriccio drenante a base di torba. L’operazione va eseguita con delicatezza perchè le radici e i fusti sono delicati.

Per far rifiorire la stella di Natale da un anno all’altro è necessario mantenerla al buio 13/14 ore al giorno durante i mesi di ottobre e novembre. La carenza di acqua, la temperatura e gli eccessi di correnti d’aria sono molto dannosi per la stella.

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Solidago

solidago.thumbnail SolidagoCosì facile da coltivare che tutti possono riuscirci senza alcun problema. E’ un’erbacea perenne rustica, adatta a tutti i giardini. Unico trucco: un terreno molto ricco di concime. Con poche cure si otterranno cespi di fiori luminosi e pieni di luce. Sono fiori davvero perfetti, con fioritura prolungata. La fioritura tardiva serve a ridare colore a un aiula di fiori perenni spenti. Il solidago cresce meglio al sole, soprattutto in zone non esposte a forti venti. Le varietà più alte devono essere dotate di tutore. Intorno ai cespugli mettere delle canne legate tra loro con un laccio. Per annaffiare mantenere il terreno fresco evitando ristagni e prolungate siccità. Preferiscono un terreno ben lavorato, ricco di sostanze organiche e fertili. La terra dove cresce il solidago deve essere sempre ben drenata, perchè è una pianta esigenze, che per crescere in grosse macchie sfrutta con forza il terreno. A primavera interrare un fertilizzante a lenta cessione, e da maggio ogni due settimane impiegare un fertilizzante liquido nell’acqua delle bagnature. Non teme il freddo, e predilige estati calde e autunni senza forti rovesci d’acqua. Per mantenere nel tempo i cespi sani e vigorosi ogni due o tre anni togliere le piante dal terreno, e nel caso dividerle e riportarle in una zona diversa del giardino. I semi dei solidaghi si seminano direttamente nel terreno a primavera.

Erica d’inverno

Oltre alle specie rustiche esistono alcune varietà delicate di erica a fioritura invernale, che vengono usate per procurare una nota di colore a Natale, in un periodo in cui poche piante sono in fiore. L’erica d’inverno ha pochi fiori campulati di rosa, ai quali fa contrasto il verde delle foglie agriformi. Compaiono da novembre a gennaio, e durano piuttosto a lungo. Questa erica preferisce temperature invernali, più fredde di quelle che si riscontrano nelle case (minimo 8 gradi, massimo 15).

Collocare in un luogo soleggiato ma lontano dal sole diretto. Nel caso stenti a sopravvivere alle condizioni ambientali delle abitazioni, l’erica va portata all’esterno: l’ideale è un luogo lumino e umido in giardino. Sistemare il vaso nella terra fino ai bordi, riportandolo però al coperto in caso di gelate. Bagnare due / tre volte alla settimana. Quando vengono comprate sono già ben sviluppate, e hanno bisogno di molta acqua affinchè possano restistere a temperature più alte di quelle consigliate in precedenza. In inverno non occorre concimare. In estate, durante il periodo vegetativo, provvedere ogni 13/14 giorni con un fertilizzante per piante da interni. Sebbene queste piante possano essere trattate come annuali, da scartare dopo una stagione, il rinvaso di esemplari sani va effettuato in primavera: usare terriccio a base di torba e privo di calcare. In primavera cimare i nuovi apici; tenere sotto controllo la cocciniglia usando un’insetticida per piante da interni: se le fogliè cadono è marciume radicale, e la causa può essere il ristagno di acqua. L’erica, benchè ami un terreno leggermente acido, si adatta bene su qualsiasi terreno, e anche con altre piante. Se vogliamo creare una nota di colore in casa uniamola insieme ad una pianta verde (anche una semplice edera): la vicinanza di altre piante un microclima favorevole allo sviluppo di tutta la vegetazione.