Mimosa, il fiore delle donne

Consigli per piantare e mantenere la pianta di mimosa, con suggerimenti per il terreno, per le annaffiature e per combattere i parassiti.

La mimosa è una pianta da esterni, che non vive a basse temperature, ma che può essere coltivata – anche se con qualche difficoltà – in casa. E’ difficile riuscire a coltivarla nei giardini e sui terrazzi dell’Italia settentrionale. A volte però è possibile ottenere buoni risultati mettendo a dimora la giovane pianta in un punto riparato dal vento, e soleggiato per la maggior parte della giornata. Predilige terreni acidi, umidi e ben drenati. La fioritura avviene all’inizio della primavera, ed è molto abbondante. Leggi tutto

Eranthis, il fiore dell’inverno

Questo fiore è costituito da circa 7 specie di piante erbacee perenni resistenti. Interessante per il periodo della fioritura, che avviene a fine inverno / inizio primavera. La coltivazione è facile: è una pianta con rizomi tuberosi, ha foglie palmate e fiori gialli, tra bratee di aspetto fogliaceo. Si coltiva in gruppi in giardino, sotto alberi a foglie caduche, oppure in aiuole.

eranthis Eranthis, il fiore dell'invernoNei periodi caldi e di siccità si interviene con frequenti annaffiature: per la propagazione si semina in primavera in cassette da semi in un luogo protetto e non riscaldato. Le piantine si trapiantano appena sono maneggiabili. Quando hanno attecchito si trasferiscono all’aperto. Si effettua a marzo la divisione dai cespi trapiantando le parti direttamente a dimora.

La concimazione del terreno si effettua solo al momento della messa a dimora, con concime organico o prodotti granulari. Gli eranthis possono essere coltivati sia in pieno sole, sia a mezzombra.

Le malattie: sono soggette a macchie di ruggine sulle foglie provocate da diversi funghi. Possono essere controllate con aficidi.

La parrotia, sgargianti colori autunnali

La parrotia si coltiva in piena terra, si mette a dimora in ottobre in terreni “leggeri” o in febbraio/marzo in terreni “pesanti”. Preferisce terreni leggermente acidi, ben drenati, ma si adatta anche a terreni calcarei, concimando con 20/40 kg di sostanza organica per pianta, secondo le dimensioni. In vaso utilizzare un terriccio composto da 2/3 di terra fertile e 1/3 di torba concimato con 20/30 grammi di concime complesso per decalitro di terra. Ogni due tre anni, a fine inverno effettuare una concimazione in copertura con 20/30 kg. di fertilizzante organico per pianta
parrotia La parrotia, sgargianti colori autunnali

Esposizione: pieno sole o mezzombra, dove però i colori autunnali sono meno intensi, la parrotia è resistente sia alle alte, sia alle basse temperature. E’ abbastanza resistente anche alla siccità: vanno quindi annaffiate solo le piante giovani, subito dopo la messa a dimora. E’ una specie non soggetta a particolari malattie se non quelle dovute ad ambiente inadatto (umido, freddo, troppa ombra). In questo caso possono presentare attacchi di funghi, che si combattono con appositi insetticidi.

La camelia: collocazione, consigli e cure delle camelie

La regina del mese: la camelia. Ad eccezione di alcune specie e varietà, le camelie possono essere coltivate all”aperto in quasi tutta Italia. Preferisce climi temperati sufficientemente umidi, fiorisce alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera. Viene danneggiata da venti sia freddi, sia caldi, perciò deve essere collocata in posizione riparata. Le varietà resistono bene alle basse temperature, mentre sono sensibili alla siccità. Le posizioni migliori sono quelle semi-ombreggiate. Le camelie preferiscono l’ombra rispetto al sole in quanto le foglie si bruciano facilmente, e i boccioli non sono capaci di fiorire. I fiori possono essere danneggiati dalle gelate, soprattutto quando le piante sono colpite direttamente dai raggi del sole del mattino. Verificate le condizioni, è consigliabile aggiungere al terreno del terriccio di foglia sotto le piante. Ogni anno si effettua un’abbondante pacciamatura con foglie di torba e letame ben maturo: in questo modo si evita lo sviluppo di erbe infestanti e si mantiene il terreno in buone condizioni di umidità.

Se le camelie vengono coltivate all’esterno in vaso moderate le innaffiature: in inverno appena quanto basta affinchè le radici non si gelano e vaporizzare le foglie di tanto in tanto; in estate annaffiare la sera o nelle prime ore del mattino. Consiglio: se l’acqua del vostro acquedotto è calcarea, riempire l’annaffiatoio alla sera aggiungendo mezzo cucchiaio di aceto e lasciare riposare per una notte: al mattino usarla per bagnare. Questo trucco vale per tutte le piante acidofile.

Le piante coltivate in terreno calcareo presentano spesso macchie di colore marrone scuro sulle foglie. Concimare dopo la fioritura in primavera o inizio estate con fertilizzante specifico. Una buona media è ogni due settimane, tra aprile e luglio. La potatura si effettua in maggio, o comunque dopo la fioritura: si eliminano i rami secchi. In questo periodo si esportano anche i rami cresciuti irregolarmente, e si effettua qualche cimatura per rendere più regolare la chioma delle piante. Prima della fioritura, se i boccioli sono troppo abbondanti, è consigliabile eliminarne un certo numero: in questo modo si otterranno fiori più belli. Le camelie non amano cambiamenti continui da un luogo all’altro: prima di collocarla studiare bene dove metterla. Si raccomanda alta umidità, terriccio acido e poroso (tipo torba.

Malattie: parassiti  come la cocciniglia, che si forma a causa della secchezza della terra o dei ristagni di acqua.

Ellebori, fiori in inverno

Se mettiamo a dimora alcune piante di helleborus niger potremo godere di una terrazza sempreverde e una continua fioritura durante l’inverno.

Cura e mantenimento: queste piante  non hanno grandi pretese, non necessitano di un ambiente particolarmente soleggiato, stanno bene anche all’ombra e richiedono un terreno fertile, ben drenato, neutro o leggermente alcalino. Nelle regioni con inverni molto rigidi può essere opportuno proteggere i boccioli dell’Helleborus niger con dei fogli trasparenti.

Gennaio è il mese degli ellebori, che non temono il freddo. Facili da coltivare, incuranti del freddo o della neve, in procinto di fiorire in questi giorni. Le corolle variano dal colore bianco al verde acido, dal rosa al viola. Decorano il terrazzo quando non c’è nulla di fiorito. Per la coltivazione in vaso bisogna usare contenitori profondi perchè le radici di queste piante sono lunghe. Vanno tenuti a mezz’ombra e riparati dal vento. La loro bellezza si dissolve in privamera inoltrata: cadono i fiori ma rimangono le foglie. L’inverno successivo rinasceranno.

Non temono il freddo ma non amano i trapianti e gli spostamenti. Se lasciati indisturbati tendono a riprodursi facilmente. I fiori sono grandi e vistosi. Se abbiamo coltivato degli ellebori sul balcone possiamo utilizzarli per creare un bel centro tavola perchè resistono a lungo una volta recisi.

Consigli: immergiamo una spugna in acqua a cui abbiamo aggiunto una bustina per fiori recisi e lasciamola inzuppare bene. In una ciotola di 15/20 cm di diametro sistemiamo la spugna, inseriamo dei rametti di agrifoglio facile da trovare nei giardini, qualche spiga di campo e gli ellebori: costo zero e affetto assicurato!

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Consigli di dicembre per helleborus (la rosa di Natale): Sboccia adesso: è una pianta tanto bella nelle sue fioriture precoci, quanto tossica (sia nelle radici, sia nel rizoma). E’ più prudente lavarsi sempre le mani dopo averla toccata.

Le cure invernali: gli ellebori amano terreni profondi e ricchi di humus, con un buon PH alcalino, a cui è opportuno aggiungere sali minerali in autunno mediante l’apporto di letame o di concime in granuli. Nonostante siano piante che amano l’umidità (e ne hanno bisogno per svilupparsi), nel periodo invernale bisogna sempre fare attenzione che il terreno sia ben drenato pena il marciume del rizoma, e la conseguente morte della pianta. Se invece la stagione è asciutta, bisognerà avere cura di mantenere artificialmente l’umidità. Un buon sistema è utilizzare una ricca pacciamatura, realizzata con materiali organici come la corteccia, l’erba essiccata o la paglia. Questo sistema arricchirà il terreno e manterrà costante l’umidità.