Tra le tante varietà in commercio si possono scegliere anche quelle ornamentali, soprattutto per la fioritura primaverile. Il malus communis – il melo – appartiene alla famiglia delle rosacee. A questo genere appartengono specie di fruttifere e ornamentali molto decorative, che si possono coltivare per garantire allo spazio verde abbondanti fioriture primaverili, oltre l’effetto cromatico durante l’autunno per il colore dei frutti che risultano sul fogliame.
Il melo può essere coltivato anche in un solo esemplare in una posizione che può variare a seconda della forma di allevamento prescelta. Forma spontanea a mezzo fusto, che si adatta a giardini di medie e piccole dimensioni. Si tratta di mantenere l’albero entro i 2 metri di altezza, attraverso una potatura di allevamento. E’ consigliato collocare la pianta sul bordo del tappeto erboso, oppure in un angolo del giardino per fare ombra. Conservare alla base del fusto una zona a prato da mantenere sfalciato, che facilita la raccolta dei frutti..
La potatura va fatta a fine inverno, con l’obiettivo di eliminare i ricacci (polloni) che si formano durante l’inverno. Questi rami se lasciati farebbero ombra sui frutti.
Consigli e cure necessarie: l’esposizione è quella soleggiata. Coltivare su terreni non calcarei, di medio impasto, freschi e fertili, e non fare mancare l’acqua durante la maturazione dei frutti. Effettuare una concimazione in autunno, somministrando al piede della pianta concime organico (stallatico). In primavera usare un concime minerale composto.
Il periodo migliore per la messa a dimora del melo va da metà ottobre a fine novembre. Le buche devono avere le dimensioni di 80×80 cm. Sistemare sul fondo della buca uno strato di alcuni centimetri di stallatico miscelato a terriccio, e annaffiare molto.
La raccolta: la maggior parte delle piante che si comperano in vivaio hanno circa due anni di età. Per vedere i primi frutti occorre aspettare circa 3 anni dopo l’impianto.
Diradamento: è un’operazione da fare per eliminare i frutti in eccesso che non riuscirebbero a maturare adeguatamente. Questa operazione va fatta circa 40 giorni dopo la piena fioritura (maggio/giugno). Conservare solo il frutto centrale di ciascun mazzetto.