Ceibo, l’albero corallo. Consigli per erythrina crista galli e corallodendron

Ai generi erythrina appartengono un centinaio di specie di alberi e arbusti a foglie decidue, più raramente sempreverdi, e di piante erbacee perenni. Tra le specie più coltivate: erythrina corallodendron, alta da 3 fino a 6 metri, che forma piccoli alberi spinosi con foglie trifogliate, appuntite all’apice. I fiori sono riuniti in gruppi rosso scarlatto scuro e sbocciano in maggio/giugno.

Sono piante da esterno, per lo più da piena terra, che si coltivano nelle zone a clima mite. Solamente l’erythrina crista galli può resistere anche in zone più fredde purchè l’apparato radicale legnoso sia protetto con una pacciamatura di foglie-paglia o torba. Si mettono a dimora in aprile/maggio. Non hanno particolari esigenze di terreno anche se preferiscono quelli fertili, ricchi di sostanza organica: è quindi bene concimare con letame maturo sia al momento della messa a dimora, sia durante la coltivazione. Nei mesi estivi si aggiunge all’acqua di irrigazione, ogni 15 giorni, un fertilizzante liquido nella dose di 10 cc per decalitro. L‘erythrina crista-galli si può coltivare anche in grandi vasi (da 20/25cm in sù) utilizzando lo stesso substrato indicato per la coltivazione in piena terra, che però devono essere portati in inverno in locali riparati ma non riscaldati.

erythrina-crista-galli Ceibo, l'albero corallo. Consigli per erythrina crista galli e corallodendron

erythrina crista galli

Per l’erythrina corallodendron non è necessario alcun intervento di potatura. Per l’erythrina crista-galli si tagliano i fusti a livello del terreno in ottobre, prima della pacciamatura. I fusti in vaso si tagliano a 15 cm dalla base a fine inverno. Preferiscono un’esposizione in pieno sole, annaffiature in primavera/estate (frequenti). In inverno è sufficiente mantenere appena umido il substrato. Le piante in vaso vanno annaffiate regolarmente. La rinvasatura si effettua anche ogni anno, finchè le dimensioni del contenitore lo consentono. In seguito basta sostituire lo strato superficiale del terreno.

Queste piante non sono molto comuni e si possono trovare solo presso i vivaisti specializzati meglio forniti, quasi esclusivamente nelle zone a cllima mite. Scegliere piante di dimensioni contenute, ma già ben formate.

Il falso pepe, albero sempreverde. Consigli sul falso pepe

Albero di falso pepe - schinus molle

Al genere schinus appartengono una trentina di specie di alberi e arbusti sempreverdi. La specie più diffusa è lo schinus molle, caratterizzata da una chioma rada, tondeggiante, su un tronco sinuoso, con corteccia bruno/grigia, fessurata. I rami sono ricadenti. Il falso pepe si coltiva in parchi e giardini, o per alberature stradali. E’ particolarmente adatto per le zone litoranee.

Si pianta a primavera, non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, che deve però essere ben drenato e concimato con 20/30 kg di sostanza organica per piante. Solo per le piante giovani, nella bella stagione, aggiungere all’acqua di irrigazione – ogni 20 giorni – un concime complesso (con quantità di azoto moderata) nella dose di 10 grammi per decalitro.

Potatura? Le piante giovani possono aver bisogno di qualche intervento di potatura per meglio impostare la forma ad alberello. In seguito si eliminano solo i rami secchi o danneggiati.

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Condizioni ideali: richiede esposizione in pieno sole, riparato da venti freddi, mentre non teme i venti salmastri. Temperatura: si tratta di una pianta delicata, che può essere coltivata solo nelle zone a clima mite. Non resiste a temperature inferiori a 7 gradi e con molta umidità può risultare compromessa anche a 0 gradi. Le gelate non troppo intense possono causare la morte dei rami giovani e delle parti più tenere senza però compromettere del tutto la pianta.

Il falso pepe si trova facilmente presso vivaisti specializzati e garden centre nelle zone a clima mite, soprattutto quelle di mare. Si acquista a primavera scegliendo piante compatte di dimensioni relativamente piccole.

Questa pianta non ha particolari problemi di malattie. Le giovani piante possono essere colpite da marciumi radicali se vengon coltivate in terreni in cui vi sono ristagni di acqua (prevenire predisponendo un terreno adatto, e trattando con fungicidi).

La catalpa, albero a crescita rapida e fioritura ornamentale

Il genere catalpa comprende circa una decina di specie di alberi a foglie decidue, caratterizzati da crescita rapida (ma non da eccessiva longevità), e da un abbondante fioritura particolarmente ornamentale a fine primavera/inizio estate, che appare solo sulle piante adulte. Sono fiori piuttosto vistosi, con corolla irregolare a 5 lobi.

catalpa-bignonioide La catalpa, albero a crescita rapida e fioritura ornamentale

La specie di gran lunga più diffusa è la catalpa bignonioides, alta da 6 a 15 metri (vedi foto), caratterizzata da tronco breve e robusto, con corteccia grigia o bruno/rossastra.

Consigli autunnali e invernali per il melograno

Consigli per punica granatum nell’orto e nel frutteto: il melograno è una pianta mediterranea che oltre ad offrire un’abbondante e vistosa fioritura, produce bacche commestibili nel tardo autunno.

Novembre è il mese ideale per mettere a dimora: può essere effettuata da ottobre fino alla fine del mese di novembre. La punica granatum non necessita di cure particolari durante l’inverno: basta mantenere il terriccio zappettato, vangare già dal mese di novembre stando attenti a non danneggiare le radici.

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Se il vaso del melograno è diventato troppo piccolo e non potete sostituirlo con uno più grande (ogni 3 anni circa, in questa stagione) dovete provvedere a un taglio di radici:

  • estrarre la pianta dal vaso
  • lavare con acqua e sapone di marsiglia e con una spazzola grattare via eventuali incrostazioni
  • disinfettare poi con solfato di rame, per evitare marciumi, e lasciare asciugare bene
  • nel frattempo, con un coltello affilato, asportare tutto intorno alla zolla delle spesse fette di terra e radici
  • quando il contenitore è asciutto si rimette dentro la pianta, con un bello strato di drenaggio

Dicembre: è il momento di potare il melograno che vive in vaso nelle nostre case, per eliminare i rami secchi, facilitare la maturazione di frutti migliorandone l’esposizione e dare all’alberello una forma armonica.

Come fare: tagliare i rami obliquamente, evitando cesoie poco taglienti (si rischia di ferire la pianta). Iniziare da quelli secchi, poi quelli deboli, poi quelli robusti che tendono a crescere in altezza e a produrre solo foglie. Infine sfoltire la chioma, tagliare di più gli esemplari vecchi e deboli che così potranno riposarsi per qualche anno. Se potate troppo poco, le piante vi daranno tanti frutti ma di scarsa qualità sui rami deboli.

Ricordate che esistono melograni che fanno solo fiori e non fanno frutti. Tra le varietà che fanno frutti, una delle migliori è la dente di cavallo.

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Acero: tipologie e malattie dell’acero

Molte sono le varietà di questa pianta, spesso con fogliame a colori vivaci in primavera e in autunno. Tipi di aceri più utilizzati:

  • l’acero campestre: il più coltivato, a crescita lenta con foglie piccole, verdi scure, che in autunno diventano gialle o rossicce.
  • l’acero krimson king, con foglie autunnali rosso vivo
  • l’acero schwedleri, in primavera ha foglie rosso scarlatto, in estate verde intenso, mentre in autunno assume tonalità bronzate

Malattie e parassiti: la maggior parte delle specie può essere attaccata dagli afidi, che rendono le foglie vischiose e fuligginose. Gli afidi, che provocano danni succhiando la linfa della pianta, si combattono con prodotti aficidi. Gli eliofidi producono galle ben evidenti sulle foglie, in particolare sull’acero campestre e sull’acero pseudoplatanus. Il ragnetto rosso può attaccare gli aceri del Giappone, coltivati in zone calde e siccitose. Gli acari, che provocano la comparsa di malformazioni sulle foglie. Da curare con prodotti acaricidi

Malattie: la necrosi del legno causa la morte dei germogli. Alla base del legno morto compaiono delle pustole di spore di colore rosa/rosso, a forma di cuscinetto. La famigliola causa la rapida morte della pianta. La scottatura delle foglie non è altro che un’alterazione molto frequente, in particolare durante la primavera. Le foglie diventano brune ai margini, e quindi si raggrinziscono. Le croste nere delle foglie dell’acero si manifestano con grandi macchie nere, con margini di colore giallo brillante in estate. La tracheoverticolosi causa un improvviso avvizzimento seguito da un imbiancamento delle foglie e dalla morte dei germogli. Questi – quando sono attaccati dalla malattia – presentano interamente striscie brune o verdi. Le macchie sulle foglie e croste nere: è sufficiente eliminare le foglie malate e trattare con prodotti a base di rame.

Funghi: il chiodino (armillaria mellea), un fungo che provoca marciumi radicali, che portano spesso alla morte le piante. Gli avvizzimenti sono invece causati da funghi del genere verticillium

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Gli aceri si piantano da ottobre a marzo, in terreni freschi, ben drenati, umidi, in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate. Le specie asiatiche tollerano il calcare nel terreno: devono essere protetti dai venti freddi e dalle gelate tardive. Posizione ideale: con il sole che ci batte al mattino.
Le specie coltivate per i colori autunnali delle foglie dovrebbero essere piantate in posizioni riparate dai venti autunnali.

Tipologie di acero:
acer saccharinum
acero del Giappone
acero palmatum
acero di monte (acer pseudoplatanus)
acero acer negundo
acero fico
acero piccolo manspessu
acero riccio platanoides
acero spinoso monspessulanum