Piante adatte per siepi al mare

Se vogliamo creare delle siepi in giardini vicino al mare è importante scegliere le essenze vegetali adatte che resistano alla presenza di sale nell’aria e anche nel terreno. Si parla di suolo salato presente in concentrazioni pari oppure superiori all’1%, che sono tossici per la maggior parte delle piante, che solitamente tollerano valori inferiori allo 0,5%.

Tra le specie adatte al clima marino adatte a realizzare le siepi:

atriplex halimus, un sempreverde con fogliame grigio bluastro. Arriva ad un0altezza di 2 metri e di larghezza 2,5 metri. E’ sensibile al freddo e deve essere posto possibilmente dove goda di almeno alcune ore di luce diretta. Annaffiare dopo l’impianto e per tutta l’estate, inumidendo a fondo il terreno (ma intervenire solo quando il substrato è ben asciutto, lasciandolo secco anche per 1/2 settimane prima di annaffiare

atriplex_halimus Piante adatte per siepi al mare

Pittosphorum tobira: è più diffuso, raggiunge i 4 metri di altezza. Per la sua docilità alle potature è impiegato per formare siepi. Dopo il primo anno d’impianto annaffiare una volta ogni 2/3 settimane, lasciando il terreno asciutto per un paio di giorni prima di ripetere. Quando si annaffia bagnare in profondità, evitando gli eccessi.

pittosforo-tobira Piante adatte per siepi al mare
Teucrium fruticans: specie sempreverde che presenta vegetazione molto compatta, è adatta a formare anche barriere alte 1,5/2 metri. Le piante crescono sia in larghezza, sia in altezza, dando origine a una siepe arrotondata con fogliame griglio bluastro aromatico. Resistentissima alla salsedine, la pianta necessita di alcune ore di irradiamento al giorno. Non annaffiare troppo, lasciare asciugare per almeno 2 giorni prima di ripetere, quindi intervenire bagnando in profondità ogni 2/3 settimane.

teucrium-fruticans Piante adatte per siepi al mare

Consigli per piante da vaso sul pianerottolo del condominio

Prendo spunto dalla domanda:

vorrei un consiglio sul tipo di pianta da vaso a foglie verdi da collocare fuori dal portone del condominio. Grazie. Armaduk

Puoi provare con questi tipi di piante:
Il buxus (detto anche bossonano)
La photinia red (con foglie dal verde al rossiccio)
Il prunus laurocerasus
Il pitosforo tobira
Il ligustrum texanum
L’euonymus japonica (green rocket)
L’evomino fortunei (nelle tonalità di verde, di ocra e giallo)
Acuba Japonica (screziata)
L’Alloro (laurel)
L’Edera congesta (è un’edera dall’aspetto insolito, una delle poche non rampicanti)
Aralia (fantasia japonica)
L’elaeagnus

Puoi fare una ricerca interna nel sito: di queste piante abbiamo parlato oppure ne parleremo presto.

Pitosforo, ideale per la siepe

I generi pitosforum appartengono a circa 200 specie sempre verdi. E’ ornamentale, arbustivo, ha foglie alterne e i fiori sono campulati o tubolosi. Spesso il pitosforo ha un gradevole profumo. La specie più diffusa è il pittosporum tabira, originario del Giappone e della Cina. Arbusto o piccolo albero, adatto per le zone a clima mite. Pittosporum nigricans semirustico; la varietà Variegatum ha foglie screziate d’argento; il Pittosforo tenutalium ha foglie verde chiaro. Tra le altre specie, il pittosforo crassifolium e il pittosforo daltì. E’ opportuno nelle zone più fredde una pacciatura con paglia, foglie e altro materiale. Clima e resistenza al freddo: sono in genere rustici, resistono fino a 10 gradi i semirustici (necessitano di una temperatura minima invernale di 5-7 gradi). La temperatura ottimale è 14-16 gradi.

Da aprile a luglio porta fiori giallo-crema. Le piante vanno messe a dimora a fine aprile o in maggio. Preferisce un terreno fertile e ben drenato. Si adatta anche a terreni sabbiosi. La distanza da tenere tra una siepe e l’altra è di circa 50 centimetri.

Potatura: le piante giovani di pitosforo vanno cimate un paio di volte per ottenere una ramificazione migliore. Vanno potate regolarmente invece le piante da siepe, anche più volte l’anno. La potatura consiste nello spuntare i nuovi germogli all’altezza necessaria per riportare le piante ad una forma regolare. I tagli vanno fatti poco al di sopra di una gemma, possibilmente rivolta all’esterno. In giugno si dovrà fare una seconda spuntatura. Se il pitosforo viene trascurato e lasciato crescere liberamente, nel tempo tenderà a svuotarsi verso la base. Per rimediare bisogna intervenire con un taglio deciso, sempre all’inizio della primavera. Tutta la chioma va abbassata a metà della sua altezza. Per reazione le piante produrranno nuovi getti sottostanti al taglio. Quando potare? Le piante giovani vanno cimate un paio di volte per ottenere una ramificazione migliore. Vanno potate regolarmente le piante da siepe più volte l’anno, visto che sopportano la potatura, che va eseguita a fine inverno nelle zone a clima freddo, e a fine estate in quello temperato.

Il pitosforo è un arbusto ideale da usare anche in terrazzo per creare siepi schermanti. Annaffiature: in piena terra è necessario solo per le piante giovani, dopo la messa a dimora. Le piante adulte sopportano bene la siccità. Per le piante in vaso bisogna mantenere sempre umido il terreno.

Malattie: gli afidi neri attaccano i germogli, vanno combattuti con aficidi. Le cocciniglie si possono insediare sulle foglie, e provocano ingiallimenti fino alla caduta. Si possono sviluppare le fumaggini, da combattere con prodotti anticoccidici. Come combattere la cocciniglia: Il pitosforo è facilmente soggetto ad attacchi di cocciniglia e afidi, che attaccano succhiando la linfa, provocando disseccamento fogliare, oppure malattie fungine. Per controllarli è bene ricorrere ai metodi naturali: staccare i suddetti della cocciniglia uno ad uno, con le mani, utilizzando guanti o straccio imbevuto di alcool. Attenzione a non rovinare la corteccia. Lavare le parti colpite utilizzando acqua con qualche goccia di sapone per stoviglie, che scioglie la melata presente nella pianta. Lasciandola, potrebbe costituire substrato per fumaggini. In alternativa si può ricorrere ai prodotti chimici: per la cocciniglia si tratta con anticoccicidi a base di oli minerali; contro gli afidi si usano specifici a base di piretro. Eliminare le parti più colpite.

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Riproduzione: si effettua per talea. Si possono anche prelevare dai rami laterali semimaturi delle talee lunghe 8-10 centimetri, con una porzione del ramo portante. Si piantano in cassone da moltiplicazione, alla temperatura di 16-18 gradi. Quando hanno radicato le talee si piantano in vasi di 8 centimetri, con la composta da vaso john innes n.2 e si fanno svernare in cassone o in serra, al riparo dal gelo. Le specie a crescita rapida, come il pittosforo tenuifolium, si piantano all’aperto alla fine di aprile o nel mese di maggio dell’anno successivo. Le altre specie si invasano in contenitori di 10/15 centimetri e si interrano in letto freddo. Si mettono all’aperto nel maggio succcessivo. La moltiplicazione: si separano i semi dalla sostanza vischiosa che li avvolge, sfregandoli con sabbia asciutta. Si semina in marzo, nella composta da semi john innes, in cassone freddo. Successivamente le piantine si rippicchiettano in vasi di 8 centimetri riempiti sempre con la composta n.2. Dopo un anno si rinvasano, in contenitori di 10/15 centimetri, si coltivano in cassone freddo per 2-3 anni, prima di metterli a dimora, in aprile/maggio.