Consigli di maggio per la gardenia e per la dalia

Curare la gardenia

La gardenia in maggio ama l’umidità (senza esagerare con le annaffiature). La vostra gardenia non fa i fiori? Se la tenete in casa potrebbe dipendere dall’aria troppo secca. In questo caso si deve spruzzare tutti i giorni sulle foglie dell’acqua possibilmente non calcarea. E’ una pianta che ha bisogno infatti di un alto tasso di umidità supratutto in primavera ed in estate.
Se non potete teneral all’aperto, come è consigliabile nella bella stagione, si può disporre il vaso su un sottovaso contenente ciottoli quasi coperti di acqua, facendo però in modo che la base del vaso non rimanga sommersa, poichè le radici rischierebbero di marcire.
Se invece la gardenia ha la chioma afflosciata e i boccioli cadono, questo è segno che viene annaffiata troppo, oppure viene tenuta al freddo. Nel primo caso bisogna fare asciugare la superficie del terriccio prima di bagnare di nuovo. Se invece è il freddo, bisogna spostare la pianta in un posto più caldo. Le gardenie crescono bene dove la temperatura si aggira tra i 18 e i 21 gradi. Se c’è molta umidità, d’estate tollera anche i 24 gradi.

Piantare la dalia

Maggio è il momento giusto per piantare le dalie. Ce ne sono di tante varietà, ma per il vaso si consiglia quello di taglia piccola o media (basta un contenitore largo tra i 26 e i 28 centimetri), terriccio possibilmente quello per agrumi con una manciata di stallatico pellettato e una cenere di legna.
Il tubero della dalia va piantato in modo che il colletto sia quasi a livello della superficie del suolo, appena coperto. Bagnare bene e dopo inserire fino in fondo al vaso 3 canne di bambù lunghe circa 15 centimetri legandoli attorno ad un paio di cordicelle: questi saranno i tutori cui legare gli steli a mano a mano che la pianta crescerà, e impedirà al vento e alla pioggia di piegarli.
Bagnare ogni giorno. Da giugno in poi, concimare una volta alla settimana con un fertilizzante liquido da sciogliere nell’acqua delle innaffiature.

Maggio: Consigli per il giardino

Cosa piantare in maggio

Maggio è un mese bellissimo perchè permette di colorare il giardino con ogni tipo di fiore, da piantare nelle aiuole, nelle bordure e nei vasi sospesi. E’ il momento di piantare le canne da fiore o canne d’india: sono piante vigorose, caratterizzate da una fioritura prolungata e da una crescita veloce. Piantiamole in pieno sole: la fioritura proseguirà dall’inizio dell’estate fino ad ottobre. In giardino piantiamo arbusti annuali, bulbi estivi, potiamo le piante sfiorite. Piantare la pervinca, per creare una bordura, come pura una bordura di pratoline. Piantare anche le bulbose estive, come la dalia, il gladiolo, il giglio, la begonia e l’amarillide. Possono essere messe in terra in queste settimane: fare attenzione che i bulbi siano sodi e senza tracce di marciumi. Le temperature in rialzo consentono di seminare e trapiantare senza problemi. Nell’orto si può seminare senza problemi in piena terra e trapiantare le piantine appena acquistate o coltivate in semenzaio.

Lavori del mese di maggio

Ad inizio mese ricordiamo di potare le forsizie, che oramai sono sfiorite. Bisogna tagliare fin dalla base non solo i rami deboli e danneggiati ma anche quelli fitti, che si incrociano all’interno della chioma. Lo scopo è quello di arieggiare la pianta. Inoltre vanno tagliate sempre alla base i rami più vecchi, in modo che i nuovi fiori possano svilupparsi più vigorosi. Le forsizie sono rustiche, crescono bene sia al sole che a mezz’ombra, in qualsiasi terreno.

Maggio è il mese che vanta il maggior numero di fioriture, ed è anche il mese in cui si concentrano i lavori, nel giardino e nell’orto. Bisogna zappettare, irrigare, pacciamare. Si provvede alla pulizia delle piante, all’indirizzamento dei rampicanti, si tagliano le prime rose, si rifilano le siepi.

Controllare che non vi siano parassiti sulle piante, ed eventualmente intervenire subito prima che si diffondano. Difendiamo le colture (sopratutto nell’orto) dalle lumache e dalle limacce. Proteggiamo anche le piante da frutto dai parassiti e dalle malattie fungine tipiche di questo periodo.

Portiamo all’aperto le piante di casa, ripuliamole dalle foglie gialle e cambiamo il vaso. La luce del sole e del fertilizzante gli faranno bene.

Tagliare regolarmente il prato e annaffiamolo.

Nel frutteto diamo riparo alle ciliegie con delle reti: gli uccelli ne sono attratti proprio ora che vanno in maturazione. Questo è il mese ideale anche per la potatura del ribes (rosso o nero) e dell’uva spina. Accorciare di 20 centimetri i rami più vigorosi, indurremo una maggiore ramificazione e predisponiamo la pianta alla fioritura prima, e alla fruttificazione poi l’anno prossimo.

Giardinaggio in aprile: piantare, rinvasare, curare le nostre piante

Le operazioni principali in questo mese: diamo aria alle piante in casa, annaffiamo e concimiamo, sostituiamo la terra nei vasi, piantiamo nuove piante, potiamo, combattiamo il sorgere delle malattie.

Piantare e rinvasare

In questo periodo piantare le bulbose che fioriranno in estate e in autunno, come i gladioli, i gigli, i ciclamini. Piantare anche i tuberi di begonia. Mettere a dimora piante di olivo e vite all’aperto. Si può seminare di tutto, se il clima è mite. Distribuire sul terreno una pacciamatura di foglie, tessuto non tessuto. Le piante di casa devono essere sfoltite di chioma e radici e rinvasate in contenitore pulito, con terriccio fresco. Si potano le siepi sempre verdi: per infoltire alla base si taglia la nuova vegetazione nella parte alta. Ringiovaniamo le erbacee di casa, cambiamo la terra ai vasi più grandi, rinvasiamo le piante più piccole. Verso la fine del mese trapiantare all’esterno gli ortaggi e le piante da fiore. Si seminano le specie annuali come amaranto, aster, margherita e zinnia. Verso la fine del mese si procede alla produzione di talee delle piante da fiore, in particolare crisantemi e dalie. Rinvasare i bonsai: in aprile vanno rinvasati i bonsai le cui radici riempiono il vecchio contenitore. Di solito è un’operazione che si effettua ogni 2/3 anni oppure su piante appena acquistate che richiedono un vaso più grande. 

Manutenzione e lotta ai parassiti

Iniziamo a concimare ed irrigare con regolarità le piante per sostenerle nel loro sviluppo.
Controllare che con il caldo non si siano risvegliati afidi e pidocchi. Prevenire i parassiti, che appunto in aprile si risvegliano e proliferano. Il terrazzo deve essere tenuto sotto controllo per evitare l’invasione degli afidi e di conseguenza delle formiche. Procuriamo per tempo gli antiparassitari giusti (esempio Confidor o altro equivalente insetticida sistemico pronto all’uso) contro gli afidi, cocciniglie, mosca bianca e metcalfa. Grazie all’azione sistemica la pianta resta protetta dall’attacco dei parassiti per molto tempo. Per le formiche predisporre per tempo delle barriere naturali, fatte ad esempio con caffè, cenere (vedi guida lotta ai parassiti in primavera)

Potatura e moltiplicazione

In questo periodo si possono moltiplicare alcune piante d’appartamento, con diversi metodi che cambiano a seconda della specie. Se le piante durante l’inverno hanno sofferto per via di alte temperature (in casa) o bassa umidità (causata dai termosifoni) o se sono cresciute troppo allora una bella potata può alleggerire l’apparato aereo, rinforzando la pianta. Se questi scarti della potatura sono sani, allora possono essere usati per la riproduzione. Tutte le felci si possono moltiplicare facilmente attraverso la divisione dei cespi, da effettuare ogni 3/4 anni. Dopo aver estratto la pianta, dividere il pane di terra in due o più parti (secondo la grandezza). Ogni porzione deve essere provvista di radici e apparato aereo, e rinvasare con terriccio per piante acidofile.
Altri metodi di moltiplicazione: la talea in acqua, è più facile il metodo di riproduzione vegetativo che permette di ottenere piante identiche alla madre in poco tempo. Le più indicate sono il cissus, il potus, la tradescantia (zebrina), il philodendron scandens. Si procede tagliando una porzione di stelo lungo 4/5 centimetri, mettendola in un vasetto di vetro pieno di acqua, facendo attenzione che le foglie rimangano alla superficie dell’acqua. Rinvasare in terriccio universale dopo la radicazione.

 

Come concimare le piante: tipi di concime e consigli

Concimare consiste nell’apportare o rinnovare gli elementi chimici del terreno. Il concime reintegra e consente alla pianta di crescere. Senza nutrimento nessun essere vivente sopravvive: pertanto è fondamentale la somministrazione di fertilizzanti in giusta quantità, specifici per gruppi di piante. Sovente ci si dimentica di concimare le piante negli anni successivi alla messa a dimora. Sono i vari elementi nutritivi, sciolti nell’acqua delle annaffiature e assunti dall’apparato radicale, a dare alle piante aspetto rigoglioso, resistenza agli attacchi parassitari o alle malattie fungine, e anche ad avverse condizioni atmosferiche. Una condizione necessaria per lo sviluppo vegetativo regolare di qualsiasi pianta è il giusto bilanciamento dei tre elementi nutritivi di base: fosforo, azoto e potassio. L’azoto favorisce la fogliazione, la crescita del fusto e la produzione della clorofilla. Il fosforo stimola l’apparato radicale. Il potassio ha una funzione particolare nei fiori e nei frutti. Non bisogna dimenticare i microelementi di cui la pianta ha bisogno.

I fertilizzanti in commercio si trovano in varie forme: in polvere, granulari, liquidi, in stick, e si utilizzano sia in vaso, sia in terra. Vi sono anche fertilizzanti liquidi che si somministrano in soluzione acquosa, oppure si irroga tutta la parte aerea della pianta (fertilizzanti fogliari). Non eseguire assolutamente trattamenti liquidi alle piante quando sono in fiore, si danneggerebbero.

Un consiglio di base: la concimazione può dare risultati anche negativi se la scelta del prodotto è sbagliata: meglio seguire il parere di un esperto di giardinaggio, e comunque seguire i suggerimenti specifici che trovate nelle schede relative ad ogni pianta.
Le necessità di concimazione delle piante in giardino dipendono dal tipo di pianta e dal metodo di coltivazione. Sono diverse a seconda che si coltivi in piena terra oppure in vaso, e sono differenti anche le tipologie di fertilizzante e le modalità di applicazione. Il punto di partenza ideale è utilizzare una terra di buona qualità, fattore chiave per prolungare la vita delle piante. Il secondo passo è mantenerla in perfetto stato, con un buon concime e alcune operazioni supplementari, come rimuovere gli strati superiori in modo che non si compatti e possa assorbire l’acqua di annaffiatura.

Il concime di fondo si applica prima di piantare, al momento della preparazione della buca e della miscela di terra in cui poi si pianteranno gli esemplari di fiori e piante.
I concimi complessi a lento rilascio sono i più adatti perché la terra si ricarica di nutrimento per un bel po’ di tempo. Fare però attenzione agli esemplari in vaso e sfruttare al meglio il giardino. Il concime a lento rilascio è un tipo di concime solido, generalmente granulare quando si utilizza per grandi superfici, oppure in pasticche o in stick se dobbiamo concimare in vaso.

Come si applica il concime: quello granulare si mescola con il substrato prima di riempire il vaso di terra e di piantare l’esemplare. Nel giardino si spargono i granuli e si smuovono poi insieme alla terra, mescolando bene. Gli stick (barrette) si inseriscono in terra e si utilizzano per concimare vasi da interni oppure da esterni. In generale, ogni 1/2 mesi le piante in vaso hanno bisogno di fertilizzanti nella fase dello sviluppo (in genere primavera ed estate). Si può apportare anche un prodotto liquido sciolto nell’acqua delle annaffiature ogni settimana, o un concime a lento rilascio che dura 5/6 mesi. In autunno /inverno si riducono le concimazioni fino a sospenderle del tutto. Non eccedere mai con le dosi, anzi utilizzarne sempre un po’ meno di quanto consigliato dal produttore. Per le esigenze specifiche, guardare le schede delle singole piante.

I lavori in giardino ad inizio primavera. Ricordiamoci di…

Promemoria veloce per: prato, ortensie, gerani, piante aromatiche e rinvaso/spostamente di piante in vaso.

In marzo ultimare gli interventi di potatura su alberi, arbusti a foglia caduca e rosai. L’ortensia va potata, tagliando i getti che hanno portato i fiori dell’anno precedente, a 2/3 coppie di gemme dalla base. Nel frutteto terminare le potature di produzione e di allevamento su actinidia (kiwi). Distribuire la pacciamatura per le fragole, che impedirà la crescita delle erbacee e manterrà fresche le radici. E’ il momento dei trattamenti protettivi nel frutteto, evitando le piante già in fiore. Si pulisce il sottochioma e si rinnova la pacciamatura. Rinvasare le piante da interni che ne hanno la necessità. E’ ora di fare la trasemina del prato già esistente ma danneggiato seminando a spaglio qualche manciata di semente, mista a sabbia e terriccio poroso. Moltiplicare le aromatiche per divisione del cespo: maggiorana, melissa, menta, dragoncello, erba cipollina. Con il favore del clima mite in giardino si può piantare di tutto.

In questo periodo è possibile rinvasare con successo le piante d’appartamento. L’operazione è da farsi per le piante che hanno radici che fuoriescono dal foro di scolo e quelle in cui le radici hanno riempito tutto il contenitore. Il rinvaso di solito viene eseguito ogni due anni. Dopo questo periodo il terriccio presente nei vasi perde le sue caratteristiche strutturali: le annaffiature dilavano il terreno degli elementi nutritivi. Al momento del rinvaso è necessario avere a disposizione del substrato fresco, che può essere terriccio universale già pronto, oppure miscuglio miscelato tra terriccio universale, sabbia e torba. Rimuovere se possibile il vecchio terriccio e asportare le parti dell’apparato radicale secche o malate. Inserire la pianta alla stessa profondità cui era posta in precedenza e, con una leggera pressione, far penetrare il terreno negli spazi tra le radici. Dopo aver riempito il vaso, scuotetelo un paio di volte per permettere a eventuali sacche di aria di colmarsi di terra. Dopo il rinvaso non fertilizzare per almeno 5/6 mesi.
Quando il pericolo delle gelate è definitivamente cessato, potete portare le piante all’aperto. E’ comunque consigliabile un certo periodo di acclimazione prima di esporle definitivamente fuori casa: i danni dal gelo, anche tardivo, possono compromettere la successiva fioritura delle piante.

In primavera il geranio riprende a vegetare vigorosamente e una corretta nutrizione in questa delicata fase è fondamentale per favorire uno sviluppo rigoglioso della pianta e prolungare la produzione dei fiori. Dalla ripresa vegetativa e per tutta la stagione fertilizzare con una soluzione di un concime completo ricco di potassio e fosforo. In primavera effettuare la concimazione ogni 15/20 giorni per ripristinare la fertilità ottimale del terreno e stimolare una nuova stagione di crescita rigogliosa. In estate, durante la piena fioritura, quando il pelargone è sottoposta al massimo sforzo, effettuare una concimazione settimanale per rispondere all’aumentata richiesta di elementi nutritivi della pianta. La frequenza delle concimazioni si riduce nel periodo autunno/inverno a 1-2 interventi al mese.