Teucrium, per le zone costiere

Le piante di teucrium vengono coltivate in piena terra come arbusti da fiore o in aiuole, bordure, siepi e per giardini rocciosi. Alcune spece, come il teucrium aroanium, si possono coltivare anche in vaso, su balconi e terrazzi.

Le specie arbustive si mettono a dimora in aprile/maggio; le suffruticose in marzo/aprile. Preferiscono terreni leggeri e ben drenati. Alcune specie come il teucrium aroanium sono particolarmente indicate per terreni poveri. Gradiscono comunque la concimazione organica all’impianto. In vaso utilizzare un terriccio composto da 2/3 di terra fertile leggera e 1/3 di torba, concimato con 30 grammi di concime complesso per decalitro di terra. In primavera ogni 20/30 giorni aggiungere all’acqua di irrigazione 2 grammi di concime complesso. E sempre in primavera accorciare tutti i rami a metà lunghezza ed eliminare i rami secchi o danneggiati. Per le siepi si può intervenire una seconda volta in estate.

L’esposizione deve essere in pieno sole. Temperature: il teucrium (soprattutto il aroanium e il teucrium chamaedrys) è resistente sia alle alte, sia alle basse temperature, così come il teucrium fruticans, che però si può coltivare anche in regioni ad inverno freddo purchè in posizioni riparate dal vento. Foto delle specie:

 

L’annaffiatura è raramente necessaria, se non per le piante giovani dopo la messa a dimora. Le piante in vaso devono essere invece annaffiate con regolarità. Il rinvaso si effettua a primavera, quando il vaso non riesce più a contentere le radici della pianta.

Queste piante possono essere colpite da diversi funghi che causano macchie brune sulle foglie, soprattutto in ambienti umidi. Trattare con appositi funghicidi.

Chionodoxa, piccole stelle invernali

Sono circa 6 specie di piccole piante bulbose perenni, resistenti, che fioriscono d’inverno, ideali per giardini rocciosi.

Sono circa 6 specie di piccole piante bulbose, resistenti, che fioriscono in inverno. Si coltivano in piena terra per bordure ma anche nel giardino roccioso, in fioriere e in vasi. Condizioni e cure colturali:

Le chionodoxa richiedono un’esposizione in pieno sole. Sono resistenti alle alte e basse temperature.

Terreno ideale: sono da preferire i terreni sciolti e concimati. Si piantano in autunno, in gruppetti di bulbi distanziati di 3/6cm alla profondità di 5cm. In vaso si usa un substrato preparato con terra 50% e torba di terreno di foglie di faggio, mischiato a sabbia in parti uguali. Per le piante in vaso inoltre è possibile anticipare la fioritura di un paio di settimane, portando i vasi in un ambiente luminoso a una temperatura minima di 10/12 gradi. Se non si tagliano gli steli fiorati appassiti si formano numerosi semi nelle capsule, da raccogliere quando sono ancora chiuse, da fine maggio/inizio giugno in poi.

Le annaffiature devono essere abbondanti fino al termine della fioritura. Quando i fiori appassiscono si riducono le annaffiature, da interrompere quando le foglie cominciano ad ingiallire, da giugno in poi. La rinvasatura si effettua in autunno, quando il vaso non è più sufficientemente grande per contenere il bulbo.

La tolleratura: se non si raccolgono i semi, asportare lo stelo fiorale dopo la fioritura. Ciò favorirà l’ingrossamento del bulbo. Eliminare inoltre le foglie ingiallite. Propagazione: seminare in piena terra o in contenitore. La messa a dimora definitiva si fa l’anno successivo in autunno, con i bulbi ottenuti.

 

  • La cretica chionodoxa è alta 15cm, con fiori blu o bianchi che sbocciano in febbraio/marzo.
  • La chionodoxa forbesii è una specie alta 10/30 cm, di colore blu scuro intenso e bianco al centro. Fiorisce in febbraio/marzo.
  • La chionodoxa grandiflora è alta 20cm, di colore azzurro violetto chiaro, con gola bianca, fiori riuniti in racemi che fioriscono da febbraio ad aprile. E’ molto simile alla chionodoxa luciliae, che ha fiori dello stesso colore ma è più bassa (15cm).
  • Quest’ultima è la specie più coltivata e fiorisce in febbraio marzo. Le sue varietà producono anche fiori bianchi e rosa.
  • La chionodoxa sardensis è una specie di piccole dimensioni (10/15 cm di altezza) con fiori penduli blu, gola bianca. Fiorisce in marzo/aprile.

La coltivazione è in piena terra per bordure ma anche nel giardino roccioso e in fioriere e vasi sul balcone e terrazze. Sono da preferire terreni sciolti, concimati di sostanza organica. Si piantano in autunno in gruppetti di bulbi distanziati di 3/6 cm alla profondità di 5 cm. Fiorisce già a partire da febbraio e non ha bisogno di nessuna cura. Quando le piante sono troppo fitte si attende che le foglie siano completamente seccate. Si estraggono i bulbi e si dividono per ripiantarli subito.

Fiori e aiuole: creare e curare le bordure fiorite

La composizione di aiuole con fioriture diverse comporta attente cure. La piantagione delle perenni va fatta in tardo inverno. La semina a dimora di annuali, quali malve da fiore, papaveri e nicotiana, si fa da marzo in poi, insieme alle bulbose estive quali canna, aglio da fiore, gladiolo. Indispensabile in partenza un terreno arricchito con compo concime organico. Da fine aprile in poi, ogni anno, le piante da fiore sono molto esigenti di nutrimento a pronto effetto: usare ad esempio compo nitrophoska blu, concime universale, da fornire sul suolo umido. Leggi tutto

Gentiana, regina di montagna – Consigli per le genziane

Le specie: possiamo dividere le genziane in 3 gruppi con esigenze culturali diverse. Le piante a fioritura primaverile crescono al sole in terreno calcareo, anche con letame maturo.

gentiana-acualis-300x224 Gentiana, regina di montagna - Consigli per le genziane

genziana acualis

Quelle che fioriscono in estate come la genziana cruciata, la genziana ciliata e la genziana lutea non hanno particolari esigenze di terreno o di esposizione. Infine le genziane a fioritura autunnale crescono in terreno acido a mezz’ombra. Nonostante l’aspetto delicato sono tutte piante molto resistenti, facili da coltivare int erreno acido e umido, e fioriscono puntualmente ogni autunno. Sono adatte a creare grandi macchie di colore nel giardino roccioso, nelle bordure e nelle aiuole, ma si possono coltivare anche in vaso, al sole o a mezz’ombra.

Consigli di giardinaggio: le genziane hanno bisogno di un terreno molto umido ma temono la pioggia, dalla quale si difendono chiudendo i fiori per proteggere gli organi riproduttori. In caso di autunno piovoso difficilmente ne potremo incontrare in natura. La loro fioritura dura poco, solo lo spazio di un mese.

La genziana più nota del genere è la genziana acualis. E’ una delle gemme più preziose dei nostri manti. E’ della famiglia delle gentianacee. Origine: europa/asia. Tipo di pianta erbacea perenne. Esposizione: in pieno sole o mezz’ombra. Terreno: fertile, ben drenato. Acqua: abbondante durante il periodo vegetativo. Resistenza al freddo: elevata. Moltiplicazione: per semina.


Tagete, per colorate bordure. Consigli sui tagetes

Fra le piante più utilizate negli anni ’60, i tagete hanno poi conosciuto un periodo di oblio e di avversità. Oggi invece sono tornati a guadagnare spazio. In giardino formano aiuole di sapore antico, con colori moderni. In Messico sono anche utilizzati per riti funerari, in India e Thailandia i tagetes vengono usati per ghirlande colorate in occasione di matrimoni ed eventi religiosi.

Preferire piante piccole ma vigorose, non allungate e deboli, ma che promettono di poter crescere e vivere fino all’autunno. Nel periodo esitvo si coltivano in tutto il territorio nazionale, in piena terra o in vaso, utilizzando un terriccio da fiore. Le foglie sono lucide, di un colore verde scuro. I fiori sono simili alle margherite, ma diversi da varietà a varietà nella forma e nel colore.

Posizione: sempre in pieno sole, e nella posizione più calda del giardino. Bagnare con abbondanza solo se il terreno è ben drenato, non argilloso, e se la temperatura è alta.

Quando piantare i tagete: si piantano quando le temperature notturne si sono stabilizzate (muoiono all’arrivo del freddo). Concimare ogni 10/12 giorni con un fertilizzante liquido per piante da fiore. Si riproduce per semina a partire da marzo, protetto, con temperatura stabile di 18 gradi.

Il tagete merita di essere riscoperto, non importa quale varietà. Per esempio potrebbe essere abbinato a zinnie, rudbeckie. Impiegato in varietà di taglia media o alta, con fiori grandi. Invece di monotone lunghe bordure si potrebbero creare macchie di colore intenso, da alternare ad altre piante di colore giallo e rosso, che riprendano il colore di base del tagete. L’accostamento di varietà di colore diverso fa un buon effetto d’insieme.

 

I tagete sono piante adatte al pieno sole e vanno bagnate con regolarità senza infradiciare però il terriccio. Fioriranno fino all’arrivo dei primi freddi.

Si consiglia di togliere i fiori appassiti, spezzando il fondo sotto il calice con le dita. Questa tecnica non induce una maggiore salita afiore ma prolunga la durata dei capolini.