Abete di Natale: cure per la sopravvivenza

Come mantenere sano un abete comprato per Natale? Se acquistato con le radici, in gennaio potrà essere piantato in giardino, solo se resta in buone condizioni.

Al termine del periodo natalizio, l’abete va portato al più presto all’aperto, o comunque in ambiente luminoso e non riscaldato, a temperatura anche di pochi gradi sopra lo zero. In gennaio e febbraio, anche se l’abete è oramai fuori casa, non vanno trascurate le irrigazioni, sopratutto se l’inverno ha andamento climatico molto secco, nel qual caso è importante bagnare regolarmente anche la chioma. Leggi tutto

E’ il momento di piantare meli e peri – Consigli invernali

Meli e peri belli anche in giardino. Il melo e il pero resistono anche al freddo ma hanno bisogno di essere interrati in modo che il colletto rimanga a livello del terreno. In questo periodo dell’anno si possono mettere a dimora nuovi alberi da frutto, in particolare i meli e i peri che crescono bene e possono sostituire le piante ornamentali sia per la bellezza del portamento e della fioritura, sia per il raccolto di frutta genuina.

Per l’aspetto decorativo collocarli nel posto più idoneo: i meli sono adatti ad essere piantati in posizione isolata o al centro del giardino. I peri si prestano ad essere allevati a spalliera o lungo una parete. I meli e i peri sono alberi ideali per regioni del nord Italia perchè particolarmente resistenti al freddo, ma crescono bene in tutto il paese. Prima di eseguire la piantagione valutare lo spazio a disposizione perchè a maturità raggiungono grandi dimensioni. La buca va scavata con anticipo di qualche giorno rispetto alla messa a dimora della pianta. E in questa fase è importante togliere dalla buca sassi e radici ed erbacce eventualmente presenti.

Consiglio: bisogna ricordarsi che non bisogna mai potare le piante durante i mesi più freddi, al fine di evitare che le gelate rovinino i rami.

Il noce – Consigli sul noce

Juglans regia

Dal tronco forte, con portamento maestoso e con altezze che possono superare i 25 metri, il noce è un bell’albero coltivato sia per la bellezza, sia per l’utilità (frutti, legname, produzione di liquore nocino, ecc.).  Le foglie del noce Juglans regia sono caduche.

Condizioni ideali: il noce è adatto per le zone non molto umide, in cui non si verificano frequentemente gelate primaverili, che danneggiano i fiori. Cresce bene anche in montagna fino ad 800 metri, e non sopporta molto bene le alte temperature. Il terreno deve essere fertile, fresco, profondo, leggero e senza ristagni.

Come quando piantare il noce: si pianta in inverno, utilizzando esemplari  di 1/3 anni. Il noce però non sopporta molto bene questa operazione in quanto presenta radici a fittoni: per avere maggiori probabilità che le piante attecchiscano, occorre utilizzare esemplari giovani ed effettuare il trapianto con le radici avvolte dal pane di terra. Una volta messa a dimora e tutorata, la giovane pianta deve essere bagnata nell’area occupata dalle radici. Si bagnano le giovani piante in fase di attecchimento e allevamento. L’apparato radicale profondo consente ai noci di superare senza problemi la penuria estiva. Il periodo per piantare il noce in terra varia secondo il clima: per il sud e per il centro si può scegliere fra inizio primavera e metà autunno; al nord o dove il clima è più freddo meglio aspettare che a primavera sia terminato il rischio di gelate.

Il noce se viene moltiplicato per seme, comincia a produrre frutti dopo un numero molto elevato di anni, per cui alla semina si ricorre soltanto per ottenere piantine da innestare. Si semina in primavera, all’aperto, in vivaio o direttamente a dimora. Si innestano piante di uno o più anni, a spacco o a corona.

Il noce si alleva a forma naturale o a vaso, con un tronco piuttosto lungo (4/6 metri o anche più), per utilizzarlo in seguito come legname da costruzione. La potatura di produzione si riduce all’eliminazione dei rami secchi e a un leggero diradamento: infatti il noce non sopporta i tagli.

Le noci si raccolgono in autunno, scrollando i rami o battendoli: con questo metodo però si possono provocare dei danni. Si portano i frutti in un locale asciutto, si stendono sul pavimento, muovendoli ogni giorni fino a quando il mallo (mesocarpo) non si stacca. Successivamente si puliscono con cura. Il noce comincia a produrre frutti dopo 8/10 anni: la produzione continua a crescere fino al 40/50° anno di eta. Una pianta adulta, isolata, in buone condizioni, può produrre anche un quintale di noci all’anno.

Malattie del noce: l’antracnosi del noce si manifesta con la formazione di macchie bruno/nerastre sulle foglie: dapprima queste sono piccole, successivamente si estendono provocando il disseccamento di tutte le foglie. Sui rami si formano piccoli tumori, che fanno seccare la parte superiore dei germogli. I frutti restano piccoli e presentano macchie brune.

 

 

Ippocastano, albero dalla fioritura imponente

Albero che produce grandi fiori bianchi, entra in fase di fioritura fra aprile e maggio e si può protrarre per oltre un mese. E’ una pianta che può raggiungere i 300 anni di età, e il tronco raggiunge i 30 metri di altezza. La corteccia è liscia e bruna nei soggetti giovani, col tempo tende a diventare più chiara. Le radici sono estese e superficiali, potenti, in grado di arrecare danni al manto stradale e ai marciapiedi. Leggi tutto

Albero di Giuda (cercis)

Specie di alberi a foglie decidue, abbastanza rustici, di cui il più utilizzato è il Cercis Siliquanstrum o albero di Giuda. Si coltiva in giardino sia come esemplare singolo, sia in piccoli gruppi. Poichè è resistente all’inquinamento atmosferico è anche adatto per i giardini e i viali in città.

Il cercis si pianta in ottobre al nord, e in marzo aprile nelle zone più miti, in terreni ben drenati. Si adatta anche ai terreni calcarei ma non tollera quelli troppo argillosi.

Gradisce un’esposizione in pieno sole. Se viene collocato in un luogo troppo ombreggiato, lo sviluppo e la fioritura risulteranno scarsi. L’albero di giuda è piuttosto sensibile alle basse temperature prolungate (sotto i 5 gradi). Le varietà coltivate in Italia possono resistere anche a -15 gradi. In questo caso i rami e le foglie subiscono danni. La pianta però rivegeta dalla base.

Annaffiatura solo per le piante giovani, dopo la messa a dimora. I cercis si potano solo se necessario, dopo che hanno finito la fioritura. Da ricordare che queste piante fioriscono sui rami di 2 anni o più.